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Esprimo la mia più assoluta solidarietà e vicinanza ai lavoratori e lavoratrici dello spettacolo che questa mattina hanno occupato pacificamente il Globe Theatre Silvano Toti di Roma. I manifestanti, provati da oltre un anno di fermo degli spettacoli dal vivo, chiedono che le riaperture siano accompagnate non solo da condizioni di sicurezza sanitaria, ma da una riforma strutturale del settore che parta dalla questione della precarietà che lo caratterizza, chiedono continuità di reddito, una riflessione sui contratti nazionali del lavoro e di ripensare alla redistribuzione dei fondi che vengono investiti sulla cultura. Io credo che siano richieste sacrosante da parte di un settore fondamentale per il benessere delle comunità che ha subito più di altri le conseguenze economiche della pandemia. La politica con urgenza deve farsi carico di trovare delle risposte che non si muovano solo sul binarismo apertura/chiusura. Il momento per ripensare a un’equa redistribuzione delle risorse è ora che possiamo discutere di piani di ripresa e di Next Generation Eu, non possiamo lasciarci sfuggire questa occasione.

 

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