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Il Patrimonio Solidale del Lazio sta prendendo forma. Stamattina sono state inaugurate a Osteria Nuova due nuove strutture del progetto “Dopo di Noi” destinate a persone con disabilità gravi e che hanno la fondamentale funzione di aiutare le famiglie nel processo del distacco dei figli per necessità, malattia o morte dei genitori. E non saranno le sole: il Patrimonio Solidale conta 23 immobili, pubblici, privati o di enti, di cui 14 già funzionali e restaurati come cohousing, gli altri 5 in arrivo nei prossimi mesi. La Regione Lazio è stata la prima a recepire la legge nazionale sul tema del 2016 e ha lavorato concretamente e alacremente per rendere effettivo questo piano che rappresenta una grande conquista di civiltà. Si rimane basiti nel ricordare che nel 2019 il Campidoglio guidato da Virginia Raggi ha restituito alla Regione le somme destinate al Dopo di Noi per incapacità di spesa, perché non riuscivano a impostare un piano di ristrutturazione degli appartamenti da destinare ai disabili. Su Roma quindi la Regione ha agito in autonomia, investendo 1,4 milioni di fondi statali grazie all’Asilo Savoia, recependo le esigenze manifestate da famiglie e associazioni. Queste case sono il segno concreto di una società inclusiva, che non lascia sole le famiglie in difficoltà. Le istituzioni dovrebbero collaborare su questa questione che rimanda al diritto fondamentale di ciascuno a vivere una vita dignitosa. Benissimo la Regione, che dà un contributo di senso alla locuzione “comunità solidale.

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