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02 Mar, 2017

Iniziate le audizioni sulla Legge per il Diritto alla conoscenza

Finalmente oggi la commissione cultura e diritto allo studio della RegioneLazio si è riempita di studenti.

Sono iniziate le audizioni sulla legge per il Diritto alla Conoscenza.
Un giorno atteso, a cui in tanti/e lavoriamo sin dai giorni dalla campagna elettorale.

Due ore di lavoro intenso a parlare di welfare, rappresentanza, reddito, formazione, diritti, inserimento lavorativo. Dalla voce di chi vive tutti i giorni la realtà universitaria della nostra Regione.

Perché in Italia la disoccupazione giovanile è oltre il 40%. Perché al referendum l’81% dei giovani ha votato no. Perché il futuro passa da qui, e le scelte vanno fatte oggi.

02 Mar, 2017

Una rete contro la violenza di genere

Questa mattina nella Sala Nobile di Palazzo Savelli, il Comune di Albano, sono intervenuta al primo appuntamento del corso di formazione qualificata per il contrasto alla violenza sulle donne e sui minori “Protection Network”.

Focus della mattinata era la costruzione delle reti e dei protocolli d’intervento sulla prevenzione e sulla lotta alla violenza di genere.

E’ ora infatti che la città pubblica, fatta di istituzioni, enti locali, Asl, forze di polizia, operatori, tribunali, insegnanti, consultori, servizi, ma fatta anche di associazioni del privato sociale attive su questo tema, si mettano insieme strutturandosi in un’azione corale e multidisciplinare che dia una risposta globale al problema. La violenza si consuma quasi sempre nelle mura domestiche, ma non è una faccenda privata: è una questione culturale e che ha a che fare con tutta la società. Per questo dobbiamo sentirci tutti e tutte coinvolte.

La sala piena di questa mattina e la qualità alta degli interventi dei relatori suggeriscono che siamo sulla strada giusta.

02 Mar, 2017

Un parco per Orlando

Esistono storie più belle e più giuste di altre.

Una di queste va in scena da un po’ di tempo a Monterotondo e coinvolge un’intera comunità.

Oggi ve la voglio raccontare, perché ci tengo tanto. Al lieto fine.

Protagonista di questa storia è un parco.

Anzi no.

Protagonista di questa storia è un bambino. Si chiama Orlando, ha tre anni, è bellissimo.

E – come dice sua madre – è un bambino “con le rotelle”, nel senso che sfreccia con un sorriso e una vivacità contagiosi su una piccola sedia a rotelle. E’ costretto là sopra da una rarissima malattia.

La storia dice che a Monterotondo c’è un parco dedicato ai bambini dai 0 ai 6 anni. Un parco delizioso, recuperato dalla Cooperativa Il Pungiglione (che a ben vedere è un’altra bellissima storia), in mezzo alle case.

Con l’altalena, lo scivolo, le panchine, l’erba…

Solo che Orlando con la sua carrozzina in quel parco fa fatica ad entrare, non riesce a passare sotto il tunnel di pneumatici, in definitiva quei giochi non sono proprio adatti adatti per lui…

Insomma, c’è bisogno che quel parco oltreché bello diventi speciale: un parco inclusivo per TUTTI i bambini dai 0 ai 6 anni.

Al progetto sta lavorando una coppia di architetti paesaggisti (bellissimi anche loro, manco a dirlo!). Si è formato un comitato che si chiama Tana libera tutti che l’altra sera ha organizzato una festa di carnevale (vedete le foto) per raccoglie i fondi e avviare i lavori.

Oggi – e qua arrivate voi – sulla piattaforma Aviva Community Fund parte la gara dei like per finanziare un altro pezzo del progetto del parco inclusivo di Monterotondo.

Chi prende più “mi piace” vince.

https://community-fund-italia.aviva.com/voting/progetto/schedaprogetto/16-465

Ecco, ciascuno di noi con un click può scrivere un capitolo importantissimo della storia di Orlando e del suo parco.

Che poi suo, di tutti!

Perché un parco che va bene a un bambino con le rotelle andrà benissimo anche a un bambino che le rotelle non ce l’ha. Per giocare finalmente insieme.

27 Feb, 2017

Con gli studenti del Cavour contro gabbie e tortura

Questa mattina ho passato tre ore bellissime insieme agli studenti del professor Salvatore Mazziotti, al liceo scientifico Cavour.

Dalle 8.00 alle 11.00 abbiamo parlato di temi tosti: la tortura, i muri, il Cie, la costrizione, il G8 di Genova, Stefano Cucchi e Giulio Regeni, il video delle due donne rom chiuse e derise in una gabbia a Follonica, il carcere, il femminicidio.

È stato uno scambio intenso, vero, per niente scontato.
Sulla forza che uno Stato dovrebbe avere, ad esempio nel riformare se stesso e i propri codici di comportamento. Sul rispetto che quello stesso Stato dovrebbe agire, nel fermarsi un attimo prima davanti alla libertà e ai diritti delle persone.

Tutto nel giorno della morte – in Svizzera – di Dj Fabo.

Con quei ragazzi e quelle ragazze ci siamo dati un altro appuntamento. Per chiedere tutti insieme che il Parlamento approvi finalmente una buona legge contro la #tortura.

15 Feb, 2017

Giuliano Pisapia presenta il manifesto di “Campo progressista”

Apre ufficialmente la nuova casa della Sinistra. “Campo progressista” il movimento fondato dall’ex sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, rompe i sigilli e lancia la sua proposta. Martedì nella sua città il battesimo ufficiale mentre per l’11 marzo è stata convocata a Roma la convention nazionale. Un movimento che nasce dal basso, aperto, con l’ambizioso obiettivo di unire le forze progressiste del Paese. In esclusiva su Huffington Post il manifesto politico, il programma per l’Italia.

Abbiamo bisogno di Buona Politica.
Siamo convinti sia arrivato il tempo di un cambiamento per il nostro Paese. Un cambiamento che sfidi le disuguaglianze, la povertà, la precarietà. Che risponda alla domanda di futuro che emerge dal cuore dell’Italia. Un cambiamento che si prenda cura dell’ambiente, dell’accoglienza, della giustizia sociale. Che valorizzi l’ascolto e l’empatia, che favorisca il confronto e la partecipazione.

C’è bisogno di una nuova speranza.
I muri tornano a innalzarsi, le differenze dividono ed escludono, la disperazione è un sentimento sempre più diffuso. Troppe forze progressiste europee oggi sembrano concentrate solo sulla compatibilità dei conti economici, dimenticando vite e passioni. Anche per questo avanzano i populismi e le destre: per fermarli non basterà costruire un fronte politico “di sistema” che faccia argine. Serve aprire una nuova stagione. Un nuovo centrosinistra che si assuma la responsabilità del governo, per includere e per ridistribuire ricchezza e opportunità. Questa forza – non solo politica, ma sociale e civica – può nascere solo in netta discontinuità con le scelte di questi anni.

C’è bisogno di una nuova agenda politica.
In Italia e in Europa non saranno gli slogan a restituire futuro e opportunità, ma politiche sociali e fiscali che tutelino i più deboli. Per affrontare la disoccupazione e la precarietà, le disuguaglianze che producono povertà ed esclusioni sociali soprattutto nel Mezzogiorno, la gestione dei flussi migratori, la questione ambientale e l’uso sostenibile delle risorse, serve un programma di cambiamento condiviso e realizzabile, costruito dal basso e capace di coinvolgere competenze e intelligenze di questo Paese, da Nord a Sud. Serve ricostruire coesione sociale a tutti i livelli. Serve restituire ai corpi intermedi la loro preziosa funzione. Serve innovare le relazioni democratiche.

C’è bisogno di un nuovo modo di fare politica.
Il cambiamento non si impone dall’alto. Serve una politica gentile, capace di aprirsi e favorire la partecipazione di donne e uomini. Che sposti il proprio epicentro dalla televisione al territorio. Che prediliga il dialogo, la forza delle parole e delle idee agli insulti e agli slogan. Servono forze e protagonismi nuovi, a partire delle tantissime esperienze locali e associative che si rendono utili alla collettività disinteressandosi del clamore effimero e delle ambizioni personali. Non è più tempo di leader mediatici, aggressivi e solitari.

C’è bisogno di un campo nuovo, ampio, contemporaneo, utile. Campo Progressista.
Vogliamo costruire una rete su tutto il territorio Italiano. Esperienze politiche, associative, culturali. Progressiste, democratiche, ecologiste, civiche. Unite nell’esigenza di dare vita a una storia radicalmente inedita. Non un partito o un cartello elettorale, ma una leva che valorizzi le risorse positive esistenti e ne liberi di nuove. Avvertiamo l’inadeguatezza e il logoramento degli schieramenti politici attuali che non intercettano quello che pure esiste: un’Italia che ogni giorno si impegna per un Paese diverso, che crea e innova in nome dell’inclusione e della sostenibilità, che combatte i pregiudizi e il rancore sociale. Che è sobria, concreta, salda nei valori ma pragmatica e non settaria. Insieme a quest’Italia lanciamo un processo costituente partecipato e aperto a tutti coloro che sono alla ricerca di una nuova “casa”.

Insieme vogliamo fare la nostra parte per ridare speranza a questo Paese. Una storia nuova che inizia e alla quale vi invitiamo a aderire. Per costruire insieme il nostro programma per l’Italia.

Vi aspetto sabato 11 marzo 2017 a Roma con Campo Progressista.

Giuliano Pisapia

Per aderire all’appello: www.campoprogressista.info

06 Feb, 2017

Oltre duemila all’assemblea nazionale di “Non una di meno”

“Siamo una marea, diventeremo oceano”. Con queste parole si conclude a Bologna la due giorni di “Non una di meno” sui temi del femminismo e contro la violenza di genere.

In oltre duemila da tutta Italia hanno costruito la seconda tappa del percorso verso lo sciopero generale dell’8 marzo che si svolgerà in maniera diffusa in tutte le città d’Italia.

Welfare, lavoro, migrazioni e linguaggio sono stati solo alcuni degli argomenti affrontati nei tavoli tematici nelle aule dell’università di Bologna, tutti declinati in una lettura di genere per il protagonismo femminile e lgbtqi.

“Contro la strumentalizzazione del sessismo in chiave razzista e per la libertà di circolazione per le richiedenti asilo” è l’approccio per la libertà di movimento delle donne migranti. “Vogliamo ribadire che la nostra autodeterminazione sessuale non si tocca, siamo orgogliosamente poco produttive e anomale” hanno raccontato dal microfono dell’aula gremita di donne che hanno applaudito.

Contro le politiche di welfare sono state contestate le pratiche che vogliono la donna riproduttiva e obbligata alla maternità .

Sull’obiezione di coscienza è stato denunciato quanto la situazione in Europa stia peggiorando e per questa ragione una delle rivendicazioni è stata proprio l’abolizione dell’articolo 9 della 194 che prevede gli obiettori dagli ospedali pubblici: “Combattere la retorica dell’aborto come evento traumatico. Se lo stato ci nega i diritti ci auto organizzeremo. Diffonderemo l’autogestione per l’utilizzo consapevole di farmaci e tecniche per l’interruzione volontaria di gravidanza”.
.
Relativamente ai centri anti violenza la volontà espressa dall’assemblea è stata quella di “sottrarli alla logica di istituzionalizzazione che li vuole rendere dei servizi neutri” sottolineando che il centro anti violenza deve essere un “centro di elaborazione di politiche femministe e non un servizio assistenziale”.

Sul tema della narrazione nei media mainstream delle tamatiche di genere l’appello è stato quello all’attenzione alle parole perché la violenza sulle donne non venga giustificato con espressioni quali “raptus di follia”.

Il prossimo appuntamento sarà quello del 22 e 23 aprile a Roma per continuare dopo lo sciopero nazionale di marzo.

Intanto diverse le iniziative promosse per le prossime settimane: hashtag ‘disturbanti’ sui social contro le frasi sessiste, conferenze stampa coordinate da tutte le città di Italia e flash mob in piazza con i colori del movimento nero e fuxia. Inoltre per invitare allo sciopero dell’8 marzo è stato annunciato che verranno apposti dei timbri sulle banconote.

da Zic (Zero in condotta)

02 Feb, 2017

Perché ritiro la candidatura a segretario di Sinistra italiana

“A cosa serve, qui e ora, questo congresso?”

Ho deciso di candidarmi alla segreteria di Sinistra Italiana per rappresentare, insieme a tanti compagni e tante compagne, un punto di vista, un’idea della sinistra che non rimanesse schiacciata tra le compatibilità e il minoritarismo. Una sinistra nuova, con un punto di vista autonomo sul mondo e in relazione con coloro che hanno a cuore l’idea di ricostruire un nuovo centrosinistra alternativo al renzismo e alla terza via. Una sinistra che cambia, che conta, che unisce.

Abbiamo reso con la nostra iniziativa possibile una discussione nei territori, contribuendo a fare uscire dalla clandestinità il congresso.

Questa idea, così impopolare fino ad appena qualche giorno fa, adesso sembra riprendere quota. Significa che il coraggio delle idee serve e funziona. Ho letto le dichiarazioni di Nichi Vendola: le condivido. Evidentemente è stato utile scrollare l’albero, dire le cose come stanno, provare a spostare in avanti l’orologio della politica. Perché, come abbiamo imparato sin da bambini, non serve a nulla arrivare prima se non si convincono gli altri a cambiare orientamento.

Sarebbe meglio se questo fosse riconosciuto pubblicamente, soprattutto dopo mesi di nostra solitudine, su di una linea che ha visto in tanti passaggi caricature e persino anatemi. Sono stato abituato a coltivare la cultura del dubbio da un maestro di politica e di vita. Mi auguro che prima o poi questa pratica torni, anche a sinistra. Così come ho combattuto la dicotomia amico/nemico, che ha devastato tanti partiti, compreso i nostri.

Ritiro la candidatura a segretario. Non brigo per posti, ma non sono abituato a candidarmi a gestire qualsiasi linea politica. Chi se la sente lo faccia, benché creda che la doppiezza sia una di quelle categorie che dovremmo archiviare definitivamente. Anche questo penso sia un atto di responsabilità nei confronti della nostra comunità.

Non mi è stato concesso di far vivere pienamente questo punto di vista nonostante avessimo attivato forze e contenuti, con tantissimi compagni tornati a militare e a iscriversi. Purtroppo il vero nodo alla fine sembra essere solo il tema del comando del partito.

Ma se da una parte si parla di partecipazione e di sovranità degli iscritti, dall’altra si impedisce di fatto che gli iscritti decidano, disconoscendo il principio sempre evocato di “una testa, un voto”, negando le assemblee nei territori e avvelenando i pozzi sulla regolarità del tesseramento, peraltro validato dalla commissione congressuale.

Fino a far circolare accuse dirette e indirette nei confronti di parlamentari, amministratori e dirigenti territoriali. Non proprio un contributo alla distensione del clima. Mi auguro che qualcuno si senta in dovere, prima o poi, di chiedere scusa.

Le modalità di svolgimento delle assemblee territoriali è decisivo: la commissione congressuale, venendo meno alla sua stessa funzione di garanzia, ha deciso a maggioranza di non garantire a tutti il diritto di esprimersi.

Mi domando come si faccia a spiegare a un comune mortale come sia possibile dover fare centinaia di chilometri per partecipare a un congresso, magari di un’area metropolitana di 4 milioni e mezzo di abitanti, una domenica mattina nell’arco di poche ore.

Avevo chiesto poi di cambiare la ragione sociale del Congresso, aprendoci a ciò che si muove con noi e al di fuori di noi, in un contesto che potrebbe portare a sviluppi inaspettati nei prossimi giorni. Fondare in queste condizioni l’ennesimo partito provvisorio mi sembrava una scelta sbagliata e ingannevole verso gli iscritti e i militanti di ogni orientamento politico.

A cosa serve, qui e ora, questo congresso? Non sarebbe stato, non sarebbe più ragionevole trasformarlo in un appuntamento aperto e largo, al servizio di un progetto più grande? Qualcuno ha scambiato questa proposta per una forma di attendismo e di manovra. Invece era un appello vero alla gestione unitaria di un passaggio delicato per la vita della sinistra e del paese.

Per queste ragioni mi fermo qui. Il campo non è contendibile. Vale per me che sono parlamentare, varrebbe per qualsiasi altro iscritto. Quando le regole non sono condivise e soprattutto vengono usate come un elastico da chi controlla la macchina si rischia solo di allargare fratture.

Mi fermo qui. Per restare e combattere. Da militante, iscritto e deputato di Sinistra Italiana.

I compagni e le compagne che mi hanno dato forza e hanno usato parole di sostegno in questi giorni faranno la loro battaglia su un’idea di politica aperta e inclusiva, per una sinistra ecologista, popolare e di governo nelle forme che decideranno. A partire dai territori dove si terranno i congressi.

E a Roma il 12 febbraio aprirò il confronto con tutti loro, perché c’è bisogno di una Sinistra italiana capace di costruire davvero un campo di forze di progresso che si candidi a governare il paese e non ad agitare una bandierina identitaria.

Un appuntamento nazionale per discutere, orientarci, orientare, metterci in ascolto e in cammino.

27 Gen, 2017

La scuola piange: è morta Simonetta Salacone

Mi ricordo quando in diretta con la radio inondava il microfono di parole giuste e pensieri forti. Una foga straordinaria, generosissima.

Mi ricordo quando con orgoglio indicava i gruppi di genitori rom che accompagnavano i figli a scuola, la Sua Scuola, finalmente conquistati – loro per primi – alla causa dell’istruzione dei loro piccoli.

E poi quelle feste, in aula magna o in cortile, tutti ordinati ma in fondo tutti mescolati, senza barriere ne’ distinzioni fra i Suoi bambini e ragazzi.

L’ultimo dibattito insieme è stato non molto tempo fa al FusoLab, per parlare di educazione di genere e contrasto alla violenza sulle donne.

Se ne è andata ieri sera Simonetta Salacone. Insegnante.

Una che tutti -i-giorni-nessuno-escluso ha costruito (e difeso) una Scuola migliore per tutti/e noi. Quella sì, davvero Buona.

15 Mag, 2016

Bella giornata al lago Ex Snia

Appena entrata alle 10 di questa mattina l’incontro più numeroso: una mamma germano con dietro a scappare frenetici almeno una decina di piccoletti.

Poi la competenza delle guide, l’entusiasmo dei naturalisti e la cura del comitato e della gente del quartiere, che ci aiuta a procedere dritti verso l’istituzione del Monumento Naturale del Lago Exsnia.

Un grazie particolare alla Direzione Parchi della Regione Lazio, al grande Vito Consoli, all’assessore Mauro Buschini che ha dimostrato sensibilità e interesse sin da subito per una buona causa!