Top

21 Dic, 2017

I 5 Stelle dopo Roma volgiono distruggere anche la Regione

La rubrica fake a 5 stelle va aggiornata con un nuovo capitolo, quello sui fondi europei. I pentastellati oggi si giocano una palla sbilenca, che riguarda normali accertamenti della Commissione Europea relativi, a quanto si apprenderebbe da un documento riservato, a otto progetti su ottomila, oltretutto della vecchia programmazione 2007-2013. Evidentemente, non contenti dello sfascio di Roma, i 5 stelle vorrebbero, con la loro conclamata incapacità che dimostrano quotidianamente, ridurre allo stesso modo la Regione Lazio, una delle poche amministrazioni che funziona. Noi non lo permetteremo.

21 Dic, 2017

Domani a Ostia per la colazione della legalità

Parteciperò domani a Ostia, in via Duca di Genova 145, alla colazione delle legalità promossa da Roberto Battaglia, l’imprenditore casertano testimone di giustizia e sotto scorta per aver denunciato in Campania il racket delle estorsioni e dell’usura, a cui il Tribunale di Roma ha affidato la gestione dei panifici sequestrati al clan Fasciani.

Si tratta di una bella storia, che può non solo essere da esempio ma anche da volano per rigenerare un territorio bello e difficile attraverso lo sviluppo di un’imprenditoria sana e coraggiosa.

Ostia ha bisogno di questo: di rimettere in circolo le ricchezze di un territorio straordinario e di riconquistare la libertà di fare impresa, con l’impegno dei tanti cittadini onesti e delle associazioni antiusura e antiracket, sostenuti dalle istituzioni. Solo così, sarà possibile rompere il muro dell’omertà e liberarsi dal pizzo e dall’usura

21 Dic, 2017

Con gli studenti di Tivoli per parlare di violenza contro le donne

Ieri sono stata a Tivoli invitata dall’Istituto Professionale Rosmini per parlare della nostra legge contro la violenza di genere.

È stato un dibattito diverso dal solito, più “tosto”: a un certo punto una ragazza di sedici anni, si chiama Carola, ha interrotto la discussione per dire la sua, che suonava più o meno così (tra gli applausi dei suoi coetanei) “eh ma se una se la cerca…”.

Ne è scaturito un bellissimo confronto sul “giudizio” e sulla “libertà”.

Così sono reintervenuta anche io per dire che neanche Carola però andava giudicata da noi adulti, per due ragioni: 1) perché ha detto parole che derivano da una cultura che da secoli criminalizza i comportamenti delle donne, e mica è facile o automatico liberarsene; 2) perché non serve giudicarli gli adolescenti di oggi, semmai serve ascoltarli e ragionare con loro. Per produrre il cambiamento.

Troppo facile parlare con chi è già convinto insomma. La “rivoluzione culturale” deve avere l’ambizione di raggiungere tutte e tutti.