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27 Mar, 2017

“Mafia Caporale”: i 130 mila schiavi moderni d’Italia

Maria Teresa Totaro, Il Fatto Quotidiano 

Lontano dalle teste i tentacoli si toccano, ma le teste sanno. Sanno sempre tutto”. Le teste di cui parla Leonardo Palmisano nel suo ultimo libro, Mafia caporale, sono quelle di un sistema criminale complesso e spesso invisibile. Il volume racconta un sistema orizzontale che sfrutta da Nord a Sud. Un sistema radicato in ogni settore dell’economia, dall’agricoltura all’università, che non distingue tra emarginati, poveri, professionisti, laureati, adulti e bambini. Mafia caporale è un viaggio nell’Italia dimenticata, impoverita e sfruttata.

24 Mar, 2017

Celio Azzurro: inaccettabile chiusura struttura modello, il Comune batta un colpo

E’ davvero inaccettabile quanto sta accadendo in questo ore all’asilo Celio Azzurro. Con la consegna della determina dirigenziale emanata dall’Assessorato al Patrimonio, il Campidoglio ha deciso di fatto di rendere esecutivo lo sgombero dei locali, cancellando con un colpo di spugna un’esperienza riconosciuta per il suo valore pedagogico e interculturale anche a livello internazionale.

L’arroganza con cui il Comune di Roma ha deciso di procedere non tiene conto dei bambini che frequentano la scuola, delle loro famiglie e del fatto che, da oltre vent’anni, il Celio Azzurro rappresenta uno dei presidi romani più importanti di educazione e di integrazione culturale. Non è pensabile porre fine in questo modo a un’esperienza del genere. Per di più il paradosso vuole che quell’asilo stia lavorando proprio con finanziamenti che arrivano proprio dal Dipartimento Politiche Sociali.

Alla luce di questo e visto che l’assessore Mazzillo aveva assunto un impegno con i municipi circa la volontà di incontrarli su questa e altre vertenze, cosa che non è mai stata fatta, chiediamo alla sindaca Raggi di battere un colpo e all’assessore Mazzillo di accogliere la richiesta delle famiglie, delle associazioni e dei rappresentanti del Municipio di un incontro che possa entrare nel merito della vicenda e aprire nuovi scenari per scongiurare, ancora una volta, la perdita di un altro pezzo importante di questa città.

24 Mar, 2017

Anzio, fare chiarezza su gara mense

Esprimo viva preoccupazione per la notizia, apparsa sulla stampa, in merito alle presunte pressioni sulla Commissione aggiudicatrice dell’appalto del servizio di refezione scolastica nelle scuole di Anzio. Una gara del valore di 10,5 milioni di euro, su cui ora rischiano di addensarsi diverse nubi, tanto da aver spinto la segretaria comunale di Anzio e responsabile dell’anticorruzione, Marina Inches, a segnalare le presunte pressioni ai Carabinieri.

Ci auguriamo che su questo episodio venga fatta presto luce e ricordiamo che nel comune di Anzio si registra da tempo una grave situazione: il vice sindaco, Giorgio Zucchini, è stato oggetto di tre gravi atti intimidatori nel giro di pochi mesi mentre in tutto il territorio operano da anni diversi clan mafiosi, come attestano numerose sentenze ed indagini della magistratura. Per questo ormai da mesi, diversi parlamentari hanno richiesto l’intervento della Prefettura per valutare i presupposti per l’insediamento di una Commissione d’accesso e io stessa nei giorni scorsi ho rappresentato la mia forte preoccupazione durante un incontro con il Prefetto di Roma Paola Basilone.

Nell’esprimere la mia solidarietà alla segretaria generale e alle persone coinvolte, auspico che il Ministero dell’Interno adotti gli atti necessari per tutelare la legalità in questo territorio.

23 Mar, 2017

Gravissima assenza Raggi a commemorazione Fosse Ardeatine

L’assenza della Sindaca Raggi oggi alle Fosse Ardeatine è un fatto di una gravità assoluta. Non si ha memoria della mancanza in tutti questi anni di un primo cittadino della Capitale alla commemorazione dell’eccidio, una latitanza che offende non solo il ricordo dei martiri ma anche quello di una delle date più importanti per Roma. Forse la Raggi è ancora sulla neve a sciare?

La sua assenza non ha giustificazioni e non può per questo bastare inviare un rappresentante della sua Giunta. In una giornata che ha visto la presenza al Mausoleo delle Fosse Ardeatine delle più alte cariche dello Stato e del Presidente della Repubblica, la Sindaca di Roma non doveva mancare. Ci ricordiamo la biciclettata in campagna elettorale fino alle Fosse Ardeatine. Ma quella era evidentemente solo propaganda, la sua prima commemorazione da Sindaca è andata tristemente deserta.

23 Mar, 2017

“Ho messo i libri al posto dei videopoker”

14,4 milioni di euro contro il gioco d’azzardo, puntando su prevenzione e assistenza. Dopo la legge arrivano le risorse e l’impegno della Regione Lazio. Previsto anche il marchio #SlotFree per i locali che rinunciano alle macchinette. Parte la campagna #NoSlot.

“Ho messo libri al posto dei videopoker”
Anna Rita Cillis, La Repubblica

Gianni Carbonaro ha una stretta di mano ferrea, la battuta sempre pronta, un bar al civico 234 di via Conca d’Oro e da un anno ha sostituito due videopoker con un angolo dedicato al bookcrossing. “Se volete giocare – esordisce – possiamo organizzare una bella battaglia navale”.

22 Mar, 2017

La legge sugli ecomusei è una grande opportunità

“Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato oggi la proposta di legge per il riconoscimento degli Ecomusei nella nostra Regione, come luoghi di salvaguardia del paesaggio e di valorizzazione delle molteplici identità di una comunità.”

A dichiararlo in una nota sono Gino De Paolis, Capogruppo, Marta Bonafoni, Daniela Bianchi e Rosa Giancola, Consigliere Mdp alla Regione Lazio.

“Si tratta di una normativa importante – continuano i Consiglieri- ispirata alla Convenzione europea del paesaggio, che ha lo scopo di favorire, testimoniare e recuperare le radici storiche delle diverse culture locali grazie al coinvolgimento diretto dei cittadini.

Con i nostri emendamenti – spiegano- siamo intervenuti sia dal punto di vista terminologico che sostanziale. Abbiamo introdotto il termine salvaguardia, per rafforzare l’idea che il territorio non vada solo difeso ma anche valorizzato e rispettato nella sua diverse identità, non solo culturali. Ma soprattutto abbiamo voluto rafforzare alcune finalità degli ecomusei come il recupero del patrimonio immateriale e delle tradizioni, anche attraverso l’uso della memoria orale, delle narrazioni e delle tradizioni interculturali.

Questo perché l’ecomuseo non è uno spazio chiuso, ma un’area geografica percorribile, attraverso la quale riscoprire la storia, le tradizioni e l’identità delle comunità.

Per questa ragione alle comunità e agli enti locali è affidato il ruolo più importante, di promuovere e gestire gli ecomusei sostenendo una pratica che nasce dal basso. In questo modo, e con un finanziamento di 250 mila euro in tre anni, la Regione mette in campo un altro strumento per avere cura delle tante bellezze che la compongono.”

22 Mar, 2017

Il coraggio di chiamare le cose con il loro nome

Patrizio Gonnella, Il Manifesto

Era tempo che nelle aule parlamentari non si sentiva un discorso di alto profilo sui diritti e sulle libertà. Un discorso che è partito con una citazione di Albert Camus ed è terminato con un testo di Johan Huizinga. L’occasione è stata la presentazione della prima Relazione al Parlamento del Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà.

Se lo storico olandese, che con il carcere fino alla morte ha pagato la sua lotta per la libertà di ricerca durante il nazismo, è citato in riferimento all’imprevedibilità della storia e alla auspicabile capacità umana di condizionarne gli esiti, invece lo scrittore e filosofo francese Albert Camus è stato evocato da Mauro Palma, garante nazionale giunto al primo giro di boa del suo mandato e firma ben nota a questo giornale, per la seguente frase: «quando si cominciano a nominare bene le cose diminuisce il disordine e la sofferenza che c’è nel mondo». Mauro Palma, simbolicamente, all’interno di un Parlamento che mai ha voluto approvare una legge che criminalizzasse la tortura, ha ricordato come sia necessaria un’operazione di igiene linguistica che riporti a chiamare le cose con il loro nome. Dobbiamo poter chiamare tortura ciò che ha i connotati della tortura. Oggi ciò non è possibile. I giudici non possono chiamare tortura ciò che è tortura poiché la tortura non è reato in Italia.

Coraggiosa è dunque la relazione di questa nuova autorità di garanzia, per la cui istituzione dal lontano 1997 Antigone si è fortemente battuta. Il rapporto non si limita a raccontare quanto fatto in questo primo anno di lavoro; contiene anche raccomandazioni destinate alle istituzioni, persino su temi non facili. Ad esempio il garante chiede di abolire le cosiddette aree-riservate ovvero reparti interni ancora più chiusi rispetto alle sezioni ex 41-bis; o, su altro terreno, chiede di introdurre meccanismi effettivi di reclamo per i migranti sulle condizioni di trattenimento.

Dunque abbiamo fatto bene a lottare 19 anni per la sua istituzione. La nascita del garante è una vittoria. Finalmente nell’asfittico panorama italiano opera una figura istituzionale di tutela e promozione dei diritti delle persone private della libertà. Il fatto che a presiedere l’autorità di garanzia sia Mauro Palma, coadiuvato da Daniela de Robert e Emilia Rossi, fa parte di questa vittoria. Nell’ambito dei diritti umani conta moltissimo l’autorevolezza delle persone a cui viene assegnato un ruolo rappresentativo pubblico. Queste persone dovranno confrontarsi con il moloch della burocrazia e delle istituzioni della sicurezza. Dunque la loro forza sarà anche data dalla loro personale competenza e autorevolezza.

Il potere di visita dei luoghi di privazione della libertà di cui il Garante dispone è penetrante. Invito tutti a leggersi il suo rapporto sul carcere di Ivrea, esemplare per rigore e tragicità. Il mandato del Garante è ampio e riguarda tutta l’area, purtroppo sempre più estesa, della privazione della libertà: non solo galere dunque, ma anche hotspot e luoghi di detenzione per migranti, commissariati di polizia, caserme dei carabinieri e della guardia di finanza, residenze per le misure di sicurezze. Infine ha anche il monitoraggio dei voli di rimpatrio e del trattamento sanitario obbligatorio.

Un’organizzazione come Antigone ora ha un alleato in più nella lotta per una detenzione più rispettosa della dignità umana, in una fase difficile come questa dove il populismo penale impera.

21 Mar, 2017

Mafie, approvazione regolamento beni confiscati nuovo segnale concreto

In occasione della Giornata nazionale della memoria e dell`impegno in ricordo delle vittime delle mafie, che nel Lazio ha visto sfilare a Ostia stamattina migliaia di studenti, la Giunta Zingaretti ha approvato il nuovo regolamento regionale per l`affidamento e l`utilizzo sociale dei beni sequestrati o confiscati alla criminalità organizzata.

Si tratta di un segnale concreto da parte di un’amministrazione che ha sempre inserito come prioritaria nell’agenda politica non solo la lotta alle mafie ma anche la restituzione alle comunità e ai territori dei beni confiscati.

Il regolamento, infatti, renderà più veloce ed efficace questo processo mentre i due bandi che usciranno entro poche settimane, il primo da 750mila euro per la ristrutturazione dei beni e l’altro per l`assegnazione di dieci tra appartamenti e terreni confiscati e ora a disposizione della Regione Lazio, completeranno il cerchio di un percorso virtuoso.

Un percorso che muove lungo la strada della legalità, per sovvertire ogni logica legata alla sopraffazione e alla spartizione dei territori.