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23 Lug, 2015

Sanità, nel Lazio si fa sistema e si garantiscono i diritti

E’ un’ottima notizia l’apertura di un nuovo Centro di procreazione assistita al Policlinico Umberto I, inaugurato oggi dal Presidente Zingaretti.

Si tratta di una importante struttura non solo perchè all’avanguardia dal punto di vista tecnologico e perchè va incontro alle esigenze di tante coppie, ma anche perchè si inserisce dentro un quadro di sistema che coinvolge gli ospedali Pertini e Sant’Anna e domani, secondo le dichiarazioni del Presidente, anche il San Filippo Neri.

La Regione Lazio, in questo modo programma e pianifica interventi in grado di creare le condizioni efficaci per superare carenze sanitarie e colmare gap di diritto per i nostri cittadini. E’ il modo per consentire davvero un cambio di passo alla Sanità regionale.

23 Lug, 2015

Il sindacalismo sociale vince a Roma

Le lavo­ra­trici e i lavo­ra­tori del cen­tro di ria­bi­li­ta­zione Ce​.Fi. Ciam­pino hanno vinto. L’incontro con le camere del lavoro auto­nomo e pre­ca­rio (Clap). Sto­ria della prima ver­tenza di un nuovo modo di fare sindacato.

I tren­ta­sette dipen­denti, fra tera­pi­sti, ammi­ni­stra­tivi e medici del cen­tro di ria­bi­li­ta­zione neu­ro­mo­to­ria e logo­pe­dica Ce​.Fi. di Ciam­pino (Roma) hanno vinto la bat­ta­glia. Per oltre un anno hanno lavo­rato senza sti­pen­dio con pazienti con vari gradi di disa­bi­lità e si sono auto-organizzati con la rete del sin­da­ca­li­smo sociale delle Camere del lavoro auto­nomo e pre­ca­rio (Clap) di Roma. Oggi hanno tro­vato la solu­zione a uno dei rebus della sanità locale.

Nicola Zin­ga­retti, pre­si­dente della regione Lazio, ha fir­mato un decreto com­mis­sa­rio che vol­tura l’accreditamento defi­ni­tivo dal Ce​.Fi. all’Associazione Ita­liana Ria­bi­li­ta­zione e Rein­se­ri­mento Inva­lidi (Airri) — gestore di cen­tri di ria­bi­li­ta­zione nel Lazio e in altre regioni — che ha assi­cu­rato la riat­ti­va­zione dei ser­vizi secondo i ter­mini pre­sta­bi­liti. L’Airri farà ripar­tire il cen­tro di ria­bi­li­ta­zione, garan­tendo la con­ti­nuità del ser­vi­zio, il paga­mento degli sti­pendi e dei com­pensi non ero­gati dal Ce​.Fi, pari a 12–14 men­si­lità, che saranno recu­pe­rati a rate. Il cen­tro di Ciam­pino è salvo e, con lui, i posti di lavoro dei dipen­denti e dei pro­fes­sio­ni­sti a par­tita Iva.

I pazienti in lista d’attesa potranno ripren­dere le cure, bam­bini e per­sone con disa­bi­lità potranno affi­darsi agli spe­cia­li­sti che li hanno seguiti nono­stante le con­di­zioni proi­bi­tive di (non) lavoro. Il cen­tro di ria­bi­li­ta­zione ambu­la­to­riale e domi­ci­liare (Ce​.Fi.), ope­ra­tivo sul ter­ri­to­rio di Ciam­pino dal 1974, è stato uno dei nume­rosi cen­tri sani­tari privati-convenzionati che rap­pre­sen­tano il 75% della sanità laziale.

Dall’ente gover­nato dal centro-sinistra di Nicola Zin­ga­retti ha rice­vuto un bud­get da 1 milione di euro annuo per 143 posti in con­ven­zione, il 20% dei quali desti­nati ai bam­bini con disa­bi­lità moto­rie o cogni­tive. Un ser­vi­zio fon­da­men­tale, visto che nella zona tra Roma sud, Morena e Vel­le­tri non ne esi­stono di simili per un’area che conta almeno mezzo milione di abi­tanti. Ritardi di paga­mento della regione e la mala gestione del cen­tro hanno por­tato al tra­collo: 1,7 milioni di euro di debito con Equi­ta­lia.

In que­sto con­te­sto, i lavo­ra­tori hanno fatto la scelta di auto-organizzarsi con le Clap, una nuova forma di sin­da­cato che lavora con par­tite Iva e pre­cari ed è basato, da oltre un anno, nelle Offi­cine Zero occu­pate nella zona di Por­to­nac­cio a Roma, nell’atelier Esc a San Lorenzo, Lab Puzzle e al cen­tro sociale Corto Cir­cuito. Insieme hanno aperto una ver­tenza con la regione Lazio che ora è arri­vata ad una svolta gra­zie al lavoro dei con­si­glieri regio­nali Marta Bona­foni e Simone Lupi, del sin­daco di Ciam­pino Gio­vanni Ter­zulli, Satur­nino Sal­va­gni, del Vice­go­ver­na­tore del Lazio Mas­si­mi­liano Smeriglio.

“Que­sto risul­tato ci dà una gioia che can­cella la fatica e rende tutto meno opaco – afferma Fran­ce­sco Rapa­relli delle Clap — Una vit­to­ria otte­nuta dalla nostra mobi­li­ta­zione, capace di bat­tere lo scon­forto e la soli­tu­dine, la fram­men­ta­zione e la com­pe­ti­zione che segna il mondo del lavoro soprat­tutto di fronte alle crisi azien­dali”. Venerdì 24 luglio i lavo­ra­tori rac­con­te­ranno que­sta sto­ria in una con­fe­renza stampa al comune di Ciampino.
Roberto Ciccarelli, Il Manifesto

22 Lug, 2015

Strasburgo condanna l’Italia. “Riconosca le unioni gay”

Il principio che riapre il dibattito e la polemica vuole essere lineare. Una sentenza pronunciata ieri dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, istituzione non legata all’Ue, afferma che “la protezione legale attualmente vigente (in Italia) per le coppie dello stesso sesso non solo non garantisce i bisogni fondamentali di una relazione stabile, ma non è neanche sufficientemente affidabile”.
Marco Zatterin, La Stampa

21 Lug, 2015

Orgogliosi di aver accompagnato la lotta delle lavoratrici e dei lavoratori del Ce.Fi.

“Quella delle lavoratrici, dei lavoratori e dei pazienti del centro di riabilitazione di Ciampino è una vittoria bellissima, figlia di una lotta lunga un anno e mezzo, paziente, caparbia. E anche nuova.
Non una vittoria “piccola”: salvi con il centro di fisioterapia ex Cefi sono 37 posti di lavoro e 143 posti in convenzione, per il 20% dedicati alle cure di bambini e minori.

Di sicuro una vittoria che rappresenta un precedente prezioso: le 37 maestranze che vedono oggi salvaguardato il loro posto di lavoro, insieme ai diritti acquisiti negli ultimi mesi – compresi gli stipendi non corrisposti – sono per la stragrande maggioranza delle partite IVA, ossia per la nostra legislazione dei senza-diritti.
Invece grazie alla tenacia e alla dignità di quelle lavoratrici e di quei lavoratori, grazie al sapiente lavoro di Clap (Camere del Lavoro Autonomo e Precario), all’incontro di un imprenditore sano quale l’azienda AIRRI, all’attenzione dell’amministrazione comunale di Ciampino, al lavoro di squadra, oggi possiamo dire che a vincere siano stati i diritti di tutti.

L’amministrazione regionale, dal canto suo, ha fatto bene e nei tempi il proprio lavoro, garantendo continuità alla struttura e quindi il rispetto di due diritti costituzionali fondamentali: quello al lavoro e quello alla salute, che non possono che viaggiare di pari passo.
Non è stato un anno e mezzo semplice, ma la vittoria alla fine è arrivata. E noi siamo orgogliosi di averla accompagnata fin qui.”

A dichiararlo sono Marta Bonafoni, Consigliera Sel e Simone Lupi, Consigliere Pd alla Regione Lazio

21 Lug, 2015

Presentata proposta di legge per prevenire i disturbi alimentari

“E’ stata presentata oggi dal nostro gruppo regionale la proposta di legge “Norme per la prevenzione, la diagnosi e cura dell’anoressia, della bulimia e degli altri disturbi del comportamento alimentare”. A dichiararlo in una nota sono Gino De Paolis e Marta Bonafoni, Capogruppo e Consigliera Sel alla Regione Lazio, primi firmatari della PL.

“Un testo che è frutto di un confronto con le associazione del settore e il tavolo di lavoro degli esperti della Regione che opera presso l’Assessorato ai Servizi Sociali, ed ha l’obiettivo di salvaguardare la salute dei cittadini anche attraverso l’attivazione di interventi diretti al monitoraggio costante del fenomeno, alla prevenzione, alla diagnosi e alla cura dell’anoressia, della bulimia e degli altri disturbi alimentari, in attesa della definizione delle linee d’indirizzo nazionale per la riabilitazione nutrizionale multidisciplinare del Ministero della Salute. La PL prevede quindi interventi formativi e di sensibilizzazione all’importanza dell’educazione alimentare, recependo quanto previsto dalle “Linee Guida per l’educazione alimentare nella scuola italiana” del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca redatte nel 2011.

Questa proposta si unisce ad altre già depositate da altri Consiglieri ed è un fatto che riteniamo importante perché può rendere il percorso legislativo in materia ampiamente condiviso dalle diversi parti politiche, di maggioranza e opposizione. L’obiettivo che perseguiamo, infatti, va ben oltre gli schieramenti e vuole tendere ad un protagonismo della Regione anche su questo tema che coinvolge in Italia circa 3 milioni di persone (pari al 5% della popolazione). Si tratta infatti della salute dei cittadini e di un intervento teso alla prevenzione anche in ottica di razionalizzazione del costo sanitario dedicato alle cure.

Con l’avvio dell’iter, che speriamo possa avvenire subito dopo la pausa estiva e compatibilmente ai lavori per i provvedimenti già calendarizzati, sarà oggetto di ampio coinvolgimento, attraverso le audizioni e incontri mirati con le scuole e con gli operatori che lavorano su questo tema, affinché il testo possa essere migliorato e rappresentare un punto di eccellenza per la nostro territorio. Anche in questo modo intendiamo avvicinare l’Istituzione regionale ai bisogni reali delle persone.”

21 Lug, 2015

Il conto dei suicidi addolora, serve il Garante dei Detenuti

“I due suicidi avvenuti a Regina Coeli nelle ultime ore riaccendono i riflettori sul fenomeno dai numeri sempre troppo elevati. Si tratta di una questione estremamente dolorosa, nota a tutte le Istituzioni e a tutte le autorità competenti, che riguarda la vita delle persone costrette alla reclusione, ma anche quella degli operatori delle strutture penitenziarie. Destano infatti forte preoccupazione i numeri relativi agli agenti in servizio, e alla sicurezza che ne consegue, sempre inferiori a quelli necessari.

In questo quadro occorre fare tutto il possibile. Da parte nostra si fa quindi sempre più urgente la nomina del nuovo garante dei detenuti del Lazio, strumento utile a tenere sempre una luce accesa su quello che succede nelle strutture di reclusione sparse sul territorio regionale.”

A dichiararlo sono Gino De Paolis e Marta Bonafoni, Capogruppo e Consigliera Sel alla Regione Lazio.

20 Lug, 2015

Ottimo lavoro della DIA

E’ un fatto molto importante quello avvenuto oggi, con l’operazione antimafia che ha condotto all’arresto di venti persone e permesso di scardinare una organizzazione criminale che ha condizionato uno dei settori più sensibili per l’economia del sud pontino, ma in generale di tutto il Lazio, come è il Mof di Fondi.

Quanto venuto alla luce non fa che rafforzare la voce di chi da anni denuncia la presenza di un forte radicamento mafioso nel Lazio, su cui occorre agire con forza e determinazione, attraverso una alleanza di ferro sul territorio tra Istituzioni, associazioni antimafia e forze sociali.

La Regione Lazio sta facendo la sua parte, mettendo a disposizione tutte le sue competenze per dare gambe a questa battaglia e soprattutto restituire fiducia a quella parte sana della società.

In questo quadro la Commissione specifica regionale che si occupi della lotta alle mafie si fa sempre più urgente. L’inchiesta di Mafia Capitale fino alle realtà che interessano il litorale laziale, fanno emergere l’urgenza di tenere alta l’attenzione per non lasciare solo nessun cittadino e nessun territorio. In questo non può che essere il pubblico a giocare un ruolo di primo ordine.

20 Lug, 2015

San Lorenzo, la memoria è un giardino

Il 19 luglio ho partecipato alla commemorazione del bombardamento di San Lorenzo (qui le foto). Questo è il testo del mio intervento.

La memoria non è un museo.

La memoria è un giardino che va curato, coltivato, innaffiato tutti i giorni.

San Lorenzo da 72 anni è questo per Roma: il giardino della memoria.

Lo è perché porta addosso quella ferita, verticale, visibile, che si guarda in faccia: la memoria di quelle 3000 bombe e di quei 3000 morti.

Lo è perché in tuttti questi anni ha saputo trasformare quella ferita in una forza: in una comunità solida, dal tessuto ricco, una fabbrica di iniziative che certo vedono nel 19 luglio il loro apice, ma che vivono tutto l’anno, in queste strade, grazie all’attività delle tantissime associazioni, delle realtà culturali e sociali che tutti i giorni costruiscono democrazia e antifascismo.

San Lorenzo ha memoria anche di quello che è stata prima di quel 19 luglio del 1943: un quartiere di immigrati, poi sfollati. Rifugiati.

Sono ore dolorose queste per Roma. Quello che è successo a Casale San Nicola ci ha aperto gli occhi sul nostro peggior presente, sulla peggiore Europa: le botte, la violenza, quei saluti romani che tornano, contro chi scappa oggi da altre guerre, altri bombardamenti. Dalla fame.

Però – ecco – qui vicino, ci sono strade che nelle settimane scorse ci hanno parlato anche di altro: delle code di macchine in fila per portare solidarietà concreta a quegli eritrei che si erano visti chiudere in faccia le frontiere.

A Roma esistono gli uni ed esistono – soprattutto – gli altri: sta a noi – a tutto noi – far vincere gli uni sugli altri. Bloccare la violenza con la forza della solidarietà, della buona accoglienza. Che poi diventi convivenza. Come è accaduto tanti anni fa qui a San Lorenzo. Si è diventati, e si è, cittadini e cittadine insieme.

So che da anni a San Lorenzo si coltiva il sogno di una casa della memoria, che c’è un progetto partecipato che ruota intorno alla programmazione europea. Negli anni passati si preferì usare risorse per costruire un mausoleo al gerarca Graziani. Noi abbiamo chiuso il rubinetto a quell’offesa.

Ora sono qui per dire che se vorrete sono a disposizione per affiancarvi nella costruzione di quel progetto. Di una casa della memoria che non è per San Lorenzo ma per tutta Roma. Non per quello che è stato, ma per la civiltà e la società che vorremmo costruire.

Per il futuro.

16 Lug, 2015

Quei nuovi poveri con lo stipendio

Nel 2014, dopo tre anni di aumenti costanti, la diffusione della povertà si è fermata. Le buone notizie finiscono qui e mi sembra difficile considerarle, come è stato detto, “non negative”. Non c’è stato, infatti, nessun miglioramento nella percentuale di famiglie e individui che vivono in povertà relativa e nemmeno di quelli che vivono nella più grave povertà assoluta.
Chiara Saraceno, la Repubblica