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25 Feb, 2014

EU 013. L’ultima forntiera

Mercoledì 5 marzo, ore 16.30
Sala della Protomoteca
Campidoglio – Roma

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Proiezione e dibattito sui Centri d’identificazione ed espulsione

“EU 013 L’Ultima Frontiera” è il primo film documentario girato all’interno dei Centri d’identificazione ed espulsione italiani (C.i.e.), dove ogni anno circa 8mila persone vengono trattenute per un periodo di tempo che arriva fino a 18 mesi, in regime di detenzione amministrativa, cioè senza avere commesso un reato penale e senza essere stati giudicati nel corso di un processo.

Protagonisti sono gli agenti della Polizia di Frontiera e i migranti irregolari. Grazie alla collaborazione con il Ministero dell’Interno, le telecamere sono riuscite a entrare dove nessuno era arrivato prima. Dalla sala d’attesa del Terminal 3 dell’aeroporto di Fiumicino dove vengono fatti sostare gli stranieri in attesa del respingimento, alle gabbie dei centri dove avvengono i rimpatri forzati.

Interverranno:

Erica Battaglia, Presidente V commissione Politiche Sociali
Francesco D’Ausilio, Capogruppo PD assemblea capitolina
Gianluca Peciola, Capogruppo Sel assemblea capitolina
Marta Bonafoni, Consigliera regionale “Per il Lazio”
Raffaella Cosentino, autrice e giornalista
Alessio Genovese, regista
Stefano Galieni, campagna LasciateCIEntrare

Modera: Luciana Cimino, giornalista

EU 013 l’Ultima Frontiera è stato realizzato dagli autori Raffaella Cosentino e Alessio Genovese, alla regia, grazie al sostegno di Open Society Foundations. Il film è stato girato all’aeroporto internazionale di Fiumicino, al porto di Ancona, e nei C.i.e. di Roma, Bari e Trapani.

Il documentario è stato presentato alla 54esima edizione del Festival dei Popoli di Firenze e all’International Film Festival di Rotterdam (Official Selection).

23 Feb, 2014

Le cerimonie, il corteo. E anche le polemiche sulle “due”case

Le cerimonie, il ricordo, il corteo: a trentaquattro anni dalla morte di Valerio Verbano – i killer non sono mai stati individuati – le istituzioni da una parte e i movimenti vicini ai centro sociali ricordano quel giorno del febbraio 1980 quando gli assassini entrarono nell’appartamento di Via Monte Bianco, a Montesacro, legarono i genitori Carla e Sardo e uccisero il giovane studente.
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22 Feb, 2014

Brividi ed emozione per la casa di Valerio Verbano “luogo della memoria”

Un progetto bellissimo che potrà contribuire concretamente al ricordo di Valerio Verbano e alla ricerca della verità sulla sua morte. Mette i brividi pensare che proprio quell’abitazione, dove Valerio è stato ucciso davanti ai suoi genitori e dove la madre Carla ha vissuto fino alla sua morte due anni fa, diventerà ora un luogo dedicato alla memoria antifascista, un centro di documentazione che sarà aperto alla città e a disposizione del territorio.

Carla è stata una donna eccezionale, un modello per tutte noi, una madre che ha cercato la verità sull’omicidio di suo figlio fino all’ultimo. La sua vita e il suo grande coraggio devono continuare ad esistere, senza disperdersi, perché periodi come gli Anni di Piombo non tornino mai più.

Far tornare a “vivere” la sua casa, mettere definitivamente in sicurezza il futuro della Palestra Popolare Verbano, sono iniziative importanti a favore del ricordo di una delle pagine tra le più oscure della nostra storia, di una ferita ancora aperta. Atti attraverso i quali un’istituzione come la Regione Lazio scende in prima fila accanto ai parenti e agli amici di Valerio nella tutela e nella cura della memoria.

21 Feb, 2014

Mozione ius soli

Conferimento della cittadinanza onoraria ai minori, figli di genitori stranieri, nati e cresciuti nei Comuni del Lazio

Premesso che

– il tema del conferimento della cittadinanza agli immigrati, in particolar modo a quelli di seconda generazione, nati e cresciuti in Italia al pari dei figli dei cittadini italiani con cui quotidianamente vivono e crescono, è argomento ormai non più rinviabile non fosse altro per le dimensioni demografiche che ha assunto;

– nella Convenzione Europea sulla Nazionalità, conclusa fra gli Stati membri del Consiglio d’Europa il 6 novembre 1997, ancora in attesa di essere ratificata dal nostro Paese, è previsto che ciascuno Stato, nell’ambito del diritto domestico, faciliti l’acquisizione della cittadinanza per le persone nate nel territorio e ivi domiciliate legalmente ed abitualmente;

– va data piena applicazione alle finalità della L.R. 14 Luglio 2008, n. 10, Disposizioni per la promozione e la tutela dell’esercizio dei diritti civili e sociali e la piena uguaglianza dei cittadini stranieri immigrati.

Considerato che

– a partire dalle due proposte di legge lanciate dalla  campagna “L’Italia sono anch’io” in cui 22 grandi e autorevoli organizzazioni della società civile hanno raccolto firme per dimostrare come siano maturi i tempi per una radicale riforma delle leggi relative al conferimento della cittadinanza, che ormai risalgono al 5 febbraio 1992 (legge 91) ancora basate sullo ius sanguinis;

– il Parlamento è attualmente impegnato per definire una nuova disciplina in materia di cui presto si dovrà discutere in aula;

– numerosi Comuni e Province hanno già conferito la cittadinanza onoraria a minori nati o cresciuti in Italia dimostrando di voler anche formalmente prendere atto delle profonde modificazioni sociali e strutturali intervenute grazie ai processi migratori di cui è stato investito il Paese intero.

Rilevato che

– l’articolo 3 della Costituzione Italiana stabilisce che tutti i cittadini hanno parità e dignità sociale e che sono uguali davanti alla legge senza discriminazioni di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali;

– a livello europeo l’Italia possiede la legislazione più restrittiva in materia di accesso alla cittadinanza, soprattutto se confrontata con quella di Paesi come Germania, Francia, Spagna, Irlanda e Belgio;

– i minorenni nati o cresciuti nella regione Lazio ammontano secondo i dati forniti dal ministero dell’Interno a quasi 66 mila unità che frequentano ormai abitualmente le scuole e gli istituti di formazione esistenti;

– Milano,Torino, Bologna, Napoli, Pordenone, Crotone, Catanzaro, Perugia, Savona, Arezzo, Cremona, Ferrara, Salerno, La Spezia: sono soltanto alcuni degli oltre 160 Comuni che negli ultimi mesi hanno voluto anticipare la riforma della legge sulla cittadinanza – da tutti questi consigli comunali definita anacronistica – stabilendo che tutti i bambini sono cittadini, a prescindere dalla provenienza;

– l’elenco si allunga di settimana in settimana e include intere province come Pesaro-Urbino, Grosseto, Ravenna, Piacenza, Livorno e centri più piccoli come Sesto San Giovanni, Aversa, Cantù, Scandicci, Nichelino, Sant’Arcangelo di Romagna.

Impegna il Presidente della Regione Lazio e la Giunta

– a verificare quanti Comuni del Lazio si siano dotati di un regolamento per il conferimento della cittadinanza onoraria;

– a verificare quanti Comuni del Lazio abbiano già conferito la cittadinanza onoraria ai minori stranieri nati in Italia;

– a proporre a tutti i Comuni compresi nella Regione Lazio che ancora non lo hanno fatto, a promuovere iniziative atte a conferire la cittadinanza onoraria ai minori nati in Italia e a far sentire, almeno simbolicamente, i minori immigrati più favorevolmente accolti in funzione di migliori e più condivisi processi di inserimento sociale;

– a far sì che tale processo, che va compiuto in tempi rapidi, porti a definire nell’intero territorio regionale, una politica di accoglienza fondata sulla parità dell’accesso ai diritti.

20 Feb, 2014

Lezione di polizia

Violenta irruzione dei poliziotti in un plesso scolastico occupato da alcune lavoratrici che stavano protestando per la riduzione dell’orario di lavoro e dello stipendio. Per il sindaco pentastellato di Pomezia lo sgombero è stato “assolutamente pacifico”. La Cgil, invece, parla di “gravissimo atto di violenza”. Sullo sfondo, 25 mila posti di lavoro a rischio in tutta Italia
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20 Feb, 2014

Tristezza per la scomparsa di Gianni Borgna, intellettuale e politico sempre disponibile al confronto

Il mio cordoglio e la mia tristezza per la scomparsa di Gianni Borgna, uomo di politica e cultura capace di imprimere  un significato inedito e uno sguardo internazionale alle politiche culturali della nostra città.

La sua scomparsa  lascia un segno indelebile per chi lo ha conosciuto durante la sua esperienza politica come assessore, con Rutelli prima e con Veltroni poi.

Gianni Borgna era un politico preparato e sempre pronto al confronto, che nel suo agire ha saputo sempre privilegiare il dialogo. Nell’aula Giulio Cesare come assessore quando veniva attaccato dall’opposizione  ed anche nella  piazza del Campidoglio, quando non rinunciava mai a confrontarsi con le tante realtà sociali e lavorative che non condividevano il percorso di interventi culturali da lui messi in campo.

Gianni Borgna era un intellettuale solare, un amministratore capace, un comunicatore eccellente. E anche un uomo gentile.

La sua mancanza lascia un vuoto vero, non retorico, nel dibattito sulle politiche culturali della nostra città.