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Con urgenza si approvi la mozione per avviare monitoraggio sulle reali condizioni di vita dei migranti

Ci è giunta notizia dell’ennesimo gesto di disperazione al Cie di Ponte Galeria. Un ragazzo di 20 anni, originario della Libia, ha tentato di togliersi la vita dopo tre mesi di reclusione nel Centro di identificazione ed espulsione alle porte di Roma.

Il tentato suicido – l’ultimo di una lunga serie di gesti estremi e autolesionisti che i migranti reclusi indirizzano verso se stessi – è un campanello di allarme gravissimo sulle condizioni di vita all’interno dei Cie, che non è possibile ignorare.

Dopo le proteste degli uomini con le bocche cucite e le continue segnalazioni di disagi e negazione dei diritti provenienti dall’interno del Centro, è sempre più urgente intervenire per garantire il rispetto dei diritti e la tutela della dignità umana all’interno di Ponte Galeria.

Mi auguro che il Consiglio regionale approvi in tempi brevissimi, la mozione che ho presentato e che è stata sottoscritta da tutti i capogruppo di maggioranza.

Un passaggio necessario per avviare al più presto un’azione di monitoraggio e trasparenza su quanto accade all’interno del Centro. L’obiettivo è di garantire ai migranti trattenuti, condizioni di dignità e di salute “decenti” monitorando l’impiego delle risorse che devono essere utilizzate per evitare ulteriori sofferenze e disagi ai cittadini che vi sono costretti.

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