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18 Ott, 2014

Unioni gay, oggi per Roma è un giorno di festa. Auguri e grazie, Gianni e Rosario!

Oggi più che mai mi sento orgogliosa di essere una cittadina di Roma.

La trascrizione sul registro di stato civile dei matrimoni celebrati all’estero di 16 coppie omosessuali e’ un atto importante che rende la nostra città più giusta, democratica ed europea.

Sono vicina al sindaco Marino che questa mattina in Campidoglio ha risposto al desiderio di questi nostri concittadini, dando peraltro seguito a una sentenza inequivocabile della Corte Costituzionale. Più delle polemiche, più delle proteste, più di ogni scontro ideologico, credo debba valere sempre per i rappresentanti politici l’aderenza ai desideri, alle aspirazioni, ai bisogni dei loro rappresentati. D’altra parte ormai ce lo confermano anche i sondaggi: più del 50% degli italiani si dice favorevole ai matrimoni fra persone dello stesso sesso.

Oggi in Campidoglio tra gli sposi che hanno visto trascritti i loro nomi su quel registro c’erano anche i miei amici Gianni e Rosario. Personalmente ho la fortuna di conoscere il loro essere famiglia, il modo che hanno di condividere allegria e intelligenza con chi sta loro intorno, la loro determinazione a essere se stessi fino in fondo, dentro un quadro di uguaglianze e pari opportunità per tutti, e non solo per se stessi.

Sono certa che se la politica trovasse davvero il tempo e il coraggio di guardarle da vicino, queste nuove famiglie italiane, farebbe cadere anche gli ultimi insopportabili tabù contro le unioni gay.

Auguri Gianni, auguri Rosario. E grazie. Perché se voi come gli altri sposi e spose di oggi non aveste avuto la caparbietà di arrivare fino in fondo, questa mattina in Campidoglio non ci sarebbe stata nessuna cerimonia. E Roma sarebbe stata più buia, rassegnata, e ingiusta.

09 Apr, 2014

I “bimbi miracolo” e le difficoltà di essere “famiglie arcobaleno”

“La mia amica del cuore, Alessia, una volta mi ha detto: “Ma sai quanto me ne importa che hai 2 mamme?” allora io mi sono sentita più felice che per lei non ha importanza questa particolarità!”: Lisa ha 11 anni, è una “bimba miracolo” che deve rispondere “scocciata” alle “solite stupide domande”. Le sue mamme vivono il peso e persino la noia di dover spiegare tutto a tutti.
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04 Feb, 2014

Mozione unioni civili

Istituzione del registro delle unioni civili

Premesso che

– l’affermarsi di nuove culture e costumi di vita, ha fatto sì che gli ultimi decenni abbiano coinciso, non solo nel nostro paese, con un progressivo e sostanziale modificarsi dei rapporti interpersonali e delle forme di convivenza, dando così vita sempre più diffuso e praticato fenomeno delle unioni di fatto;

– si definiscono “unioni di fatto” tutte quelle forme di convivenza stabile tra due persone, legate da vincoli affettivi ed economici, ma non da vincolo matrimoniale;


Considerato che

– la Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea sancisce all’art. 21 che: “E’ vietata qualsiasi forma di discriminazione fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle o l’origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura (…).

Considerato inoltre che

– le unioni di fatto trovano garanzia nell’art. 2 della Costituzione Italiana, quale riconoscimento delle formazioni sociali (sentenza Corte Costituzionale n. 237/1986);

– la regione Calabria, con Legge Regionale 19 ottobre 2004, n. 25, si è dotata di uno Statuto che ha previsto “il riconoscimento delle formazioni sociali, culturali, economiche e politiche nelle quali si esprime la personalità umana, promuovendo il libero svolgimento delle loro funzioni ed attività” (art. 2, c. 2, lett. f);

– la regione Toscana, con Statuto approvato il 19 luglio 2004, “tutela la valorizzazione della famiglia fondata sul matrimonio” (art. 4, c. 1, lett. g) statuendo inoltre, tra le finalità prioritarie della Regione, “il riconoscimento delle altre forme di convivenza” (art. 4, c. 1, lett. h) e rigettando “ogni forma di xenofobia e di discriminazione legata all’etnia, all’orientamento sessuale” (art. 4, c. 1, lett. s);
– la regione Emilia-Romagna, con Legge Regionale 31 marzo 2005, n. 13, ha riconosciuto l’importanza “delle formazioni sociali attraverso le quali si esprime e si sviluppa la dignità della persona e, in questo quadro, lo specifico ruolo sociale proprio della famiglia, promuovendo le condizioni per il suo efficace svolgimento” (art. 9, c. 1, lett. b);

– il Consiglio Regionale dell’Emilia-Romagna ha approvato il 17 luglio 2013 una Risoluzione che chiede una legge statale sulle unioni civili che comprenda anche i registri comunali;

– la Regione Lazio, nel proprio Statuto, “Salvaguarda e valorizza il diritto alla libertà e garantisce
l’eguaglianza di ogni componente della comunità laziale nell’esercizio dei diritti civili, sociali, economici e politici sanciti dalla Costituzione e dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea” (art. 6, c. 3);

Rilevato che

– secondo l’Istat nel 2011 sono state celebrate 204.830 nozze mentre sono 972mila le coppie che hanno scelto di formare una famiglia al di fuori del vincolo matrimoniale (unioni di fatto e il fenomeno è in continua espansione (si è passati dalle 500mila circa del 2008 alle 972mila del 2011);

– in Italia le unioni di fatto non sono disciplinate da nessuna normativa specifica, a livello di legislazione ordinaria e speciale sono stati attribuiti degli effetti giuridici alla convivenza more uxorio, ma solo relativamente ad alcuni ambiti circoscritti;

– nella società civile c’è  di fatto un riconoscimento del valore delle unioni di fatto tanto che recentemente, il 30 novembre 2013, il Consiglio Nazionale del Notariato ha svolto una giornata, denominata “Contratti di convivenza Open day”, durante la quale si sono svolti sul territorio una serie di incontri formativi dedicati al tema della convivenza. Attraverso i “contratti di convivenza” predisposti dal Notariato secondo le norme di legge previste dall’ordinamento vigente, si possono disciplinare contrattualmente diversi aspetti patrimoniali relativi alla convivenza nelle famiglie di fatto.


Rilevato inoltre che

– nella Regione Lazio, i comuni di Tarquinia (Viterbo), Ariccia (Roma), Ciampino (Roma), Pomezia (Latina), Cassino (Frosinone), Bassano Romano (Viterbo), Canepina (Viterbo) hanno approvato l’istituzione di registri delle unioni;

– nel Comune di Roma, i Municipi X, VI, XI, XV, XVI (vecchi circoscrizioni) e Municipi XIV e III (nuove circoscrizioni) hanno approvato l’istituzione di registri delle unioni civili;

Impegna il Presidente della Regione Lazio e la Giunta

– ad attivarsi affinché si pervenga all’approvazione di una legge statale che istituisca in ogni Comune (e quindi in ogni Comune della Regione Lazio) il Registro delle unioni civili, al quale persone dello stesso sesso o di sesso diverso possono iscriversi e depositare un contratto con il quale definiscono le modalità della loro vita in comune.

16 Nov, 2013

Unioni civili, Roma sia una città senza discriminazioni

Sostengo pienamente l’impegno del sindaco Marino e della sua maggioranza per l’istituzione a Roma di un registro per le unioni civili.

Non e’ piu’ tempo di battaglie ideologiche tra laici e cattolici o difensori oltranzisti dell’istituto famiglia. È compito invece per le istituzioni di affrontare la realta’ e il mondo circostante senza alcuna preclusione. A Roma, come nell’intera regione Lazio, vivono moltissime famiglie di fatto, coppie omosessuali, che nutrono la loro unione di affetto, rispetto, impegni comuni.

Ritengo che a questi uomini e a queste donne vadano garantiti gli stessi diritti civili e di cittadinanza di quelli garantiti a chi ha varcato la soglia di una chiesa e di un municipio, senza differenza alcuna. Per questo sosterro’ politicamente il lavoro della maggioranza in Campidoglio per l’approvazione in tempi brevi della delibera per l’istituzione del registro delle unioni civili di Roma.

Un primo vero passo verso una citta’ accogliente. Credo che, lavorare nella direzione di rendere Roma un luogo senza discriminazioni nei confronti delle coppie dello stesso sesso ma al contrario inclusiva per tutti all’interno di un sistema di regole con diritti e doveri, non possa che renderci sereni e orgogliosi.