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13 Gen, 2014

Scup: un’esperienza da difendere e sostenere

Credo che esperienze come quella di Scup – Sport e cultura popolare a San Giovanni – siano da difendere e sostenere come esperimenti positivi che coniugano attività motoria, modello possibile di welfare a vantaggio di integrazione reale capace di mettere in relazione ed anche in movimento, settori diversi della città.

Sto seguendo la vicenda Scup dal momento di inizio della mia esperienza come consigliera regionale, e ancora una volta voglio garantire tutto il mio sostegno affinchè la vicenda Scup  trovi un’adeguata risoluzione. Voglio sottolineare che si tratta di un’esperienza di occupazione importante ed unica perché decisiva nella difesa di un pezzo di città da interessi speculativi e immobiliari, ma anche perché Scup rappresenta un vero presidio a difesa della salute pubblica.

A partire dal monito costante lanciato da esperti medici e nutrizionisti che spiegano l’insostituibile funzione dello sport e del movimento per la difesa della salute, del benessere fisico e la prevenzione delle malattie, difendere un luogo che permette la pratica sportiva a prezzi popolari mi sembra un passaggio importante verso quella città e quella Regione a misura di tutte e tutti che ci stiamo impegnando a costruire.

22 Dic, 2013

#Sogni contro imbrogli. Difendi Scup!

Lunedì 13 gennaio, ore 15.00
Piazza del Campidoglio

oppure

alle 14.00 a Scup per partire insieme

#Sogni contro imbrogli

Difendi Scup!

TERZA PUNTATA: DA CHE PARTE STARE!!!!

MANIFESTAZIONE IN PIAZZA DEL CAMPIDOGLIO

LUNEDÌ 13 GENNAIO DALLE ORE 15.30

***

Scup è sotto sfratto.

Continua la battaglia per la difesa di Scup, per il nuovo welfare lo sport e la cultura per tutti.

Abbiamo respinto per due volte l’ufficiale giudiziario,  che adesso si presenterà assistito dalle forze dell’ordine per restituire il bene alla proprietà il 14 gennaio;

Questa volta difendiamo Scup, uscendo da Scup. Andiamo al campidoglio per mostrare in una piazza di tutti l’alternativa alla speculazione e la costruzione che Scup ha fatto.

E chiediamo al consiglio e all’amministrazione comunale di scegliere di stare dalla parte dei sogni contro gli imbrogli

Scup non va via. Troppo da difendere: Palestra, osteria e bar, biblioteca, aula studio e corsi di lingua, spazio bimbi e corsi per bambini, sportello di ascolto psicologico, web radio e laboratorio di immagini, un mercato di produttori e artigiani, un orto popolare e un laboratorio di progettazione, spazio per prove teatrali,  wi-fi gratuito e spazio per formazione, seminari e assemblee. Tutto popolare. Tutto questo portiamo in piazza.

Invitiamo tutte e tutti a venire

30 Nov, 2012

Le sabbie mobili del passato

palazzo

Vista dal punto di osservazione di questa nostra rubrica non c’è dubbio che vi sia un’ulteriore partita dentro la partita che porterà alle amministrative del 2013. Detta con una semplificazione certo brutale ma calzante: come si schiereranno i movimenti romani innanzitutto alle primarie del centro-sinistra quindi nella sfida finale per il governo della città? E’ questo un interrogativo che sta attraversando in queste settimane le assemblee e le discussioni delle moltissime realtà che animano le occupazioni e i comitati capitolini. Al di là del nome del candidato, che pure è questione fondamentale se non oggi dopodomani, il punto del dibattere sta proprio nel come agire all’interno della costruzione di una possibile alternativa per Roma: ponendo quali temi, costruendo quali alleanze. Importante in questo senso mi è sembrato durante l’estate un dibattito che si è tenuto nella vastissima Festa dell’Unità voluto dal segretario romano del Pd Marco Miccoli. “Le occupazioni che parlano alla città” era il suo titolo e radunate sul palco davanti a una bella folla di persone c’erano alcune delle esperienze più significative di ieri e di oggi: i braccianti che ormai da 35 anni occupano le terre di Decima con la Cooperativa Agricoltura Nuova, i giovani di Scup, il Valle naturalmente, il Nuovo Cinema Palazzo che a San Lorenzo ha fermato l’apertura di un casinò proprio nel cuore della città, infine gli operai ex Rsi costretti da mesi a occupare l’ex fabbrica di Portonaccio per affermare il loro diritto al lavoro e il diritto di tutti ad avere una mobilità vera e sostenibile. Tutti temi fondamentali (un nuovo modello di sviluppo, l’accesso allo sport popolare, la cultura, la legalità, il lavoro) che sono anche altrettanti capitoli di un possibile programma di governo. Ma scritto da quanti e quali attori? Il punto di partenza per tutti pare essere il “modello Acea” ossia quell’ampia e composita coalizione sociale che ha permesso di arginare l’assalto di Alemanno all’acqua dei romani, ma più si va avanti più appare chiaro che quel modello non basta. La sfida del governo di Roma pretende anche altro, innanzitutto che tutti i soggetti coinvolti siano capaci di ripensarsi nell’oggi, con lo sguardo al futuro e al tempo stesso non restando incastrati nelle sabbie mobili della recriminazione sugli errori passati. Che sono stati errori di tutti, magari non equamente distribuiti, ma di tutti. 

(articolo pubblicato nel numero di settembre 2012 del Paese Sera)