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11 Apr, 2017

La Ru486 nei consultori e la salute delle donne

Proprio ieri la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi alla Pisana ha deciso di fare un consiglio straordinario sulla sanità il prossimo 26 aprile.

La richiesta si è levata dai banchi della destra, infuriata in questi giorni per la decisione di #Zingaretti e sui non obiettori del San Camillo e sulla sperimentazione dell’RU486 nei consultori.

In questo bell’articolo di Cecilia D’Elia un bel po’ delle solide argomentazioni che porterò in aula anche io, tra due settimane.

05 Apr, 2017

Con la pillola Ru486 nei consultori un importante passo in avanti

E’ un altro passo avanti importante quello annunciato dalla Regione Lazio dove, dalla prossima estate, sarà possibile per le donne accedere all’aborto farmacologico con la pillola RU486 anche nei consultori familiari. Siamo di fronte a una vera e propria rivoluzione, ma anche a una sperimentazione fortemente voluta dall’amministrazione Zingaretti, che mira in primo luogo alla de-ospedalizzazione dell’aborto e che fa parte del piano di riorganizzazione della sanità del Lazio.

Dopo il concorso riservato ai medici non obiettori, la Giunta Zingaretti compie una nuova svolta che allinea il Lazio agli altri paesi europei, dove l’aborto chimico è una pratica ambulatoriale. Una svolta attenta alle esigenze delle donne e all’efficienza della prestazione, perché l’aborto farmacologico nei consultori sarà in grado di allentare la pressione sugli ospedali e potrà offrire alle donne un’assistenza multidisciplinare in un contesto che renderà l’accesso alla 194 meno gravoso.

Un passaggio, quest’ultimo, fondamentale e tanto atteso, che va di pari passo con gli investimenti annunciati di recente per il rilancio e il potenziamento dei consultori e con il tavolo permanente sulla salute riproduttiva delle donne, a riprova che che sulla salute delle donne c’è la volontà di portare avanti con coerenza un impegno assunto fin dall’inizio nei confronti di tutte.

11 Apr, 2014

RU486, sulla salute della donna massimo impegno di tutti

Una notizia tristissima come quella della donna di 37 anni morta all’ospedale Martini di Torino, non può in nessun modo essere usata per interferire nel dibattito avviato nella nostra Regione sulla pillola RU486.

Il farmaco, come confermano le evidenze scientifiche, viene usato da tempo in tutto il mondo, con vantaggi per le pazienti, registrati sotto molteplici aspetti.

L’Organizzazione mondiale della sanità inoltre ha attestato che la pillola abortiva ha un’incidenza nella pericolosità analoga a quella dell’aborto chirurgico che comunque non esclude in nessun modo il verificarsi di eventi drammatici come la morte della paziente.
La RU486 è stata assunta da decine di milioni di donne nel mondo, 40000 in Italia, con il verificarsi di 40 decessi.
Nel caso particolare della donna di Torino, che tra l’altro è morta mentre si trovava in ospedale, bisogna a mio avviso attestarsi a quanto dichiarato dal direttore dell’ospedale sulla correttezza delle procedure applicate e attendere che la magistratura accerti le cause del decesso.

Ciò che bisogna evitare – soprattutto pensando a tutte le donne che in questi momenti stanno intraprendendo un’interruzione di gravidanza – è di usare quest’evento luttuoso come una clava per colpire il percorso avviato nella Regione Lazio per il rafforzamento delle politiche a sostegno del diritto alla salute delle donne.

25 Mar, 2014

RU486 in day hospital, passaggio fondamentale per la salute delle donne

E’ una decisione importante quella assunta oggi dalla giunta Zingaretti riguardante la somministrazione della pillola RU486 in regime di day hospital, che va nella direzione di salvaguardare la salute della donna e il suo diritto di scelta in merito all’interruzione di gravidanza.

Un atto atteso da tempo dalle donne della nostra Regione, che peraltro nel 76% dei casi fino a oggi rifiutavano il ricovero ospedaliero di tre giorni precedentemente previsto contestualmente all’uso della pillola.

Con la delibera di oggi quindi da una parte veniamo incontro alle richieste delle associazioni di donne, specie le più giovani, che da anni chiedevano un approccio più “europeo” all’aborto farmacologico, dall’altra allineiamo il Lazio ad altre Regioni italiane quali l’Emilia Romagna e l’Umbria. Il tutto senza alcun approccio ideologico, ma anzi sostenuti dall’evidenza scientifica della corretta somministrazione della RU486 in day hospital.

Una decisione, quella di oggi, che rappresenta da parte della giunta Zingaretti un passo di civiltà e di rispetto nei confronti delle donne e che unitamente all’imminente rilancio dei consultori pubblici fanno della Regione Lazio un’istituzione veramente vicina ai diritti e alla salute delle proprie cittadine.

23 Mar, 2014

Metropolis – RomaUno

Mercoledì 2 aprile, ore 21.00

Mercoledì 2 aprile, sarò ospite del programma di approfondimento “Metropolis” di Roma Uno, per un’intera puntata dedicata alla delibera della giunta regionale che autorizza la somministrazione in day Hospital della pillola Ru486.

La trasmissione andrà in onda in diretta alle 21 su Roma Uno (canale 11 del digitale terrestre, frequenza 518 di Sky).

Con me, ospiti in studio, la ginecologa Lisa Canitano dell’associazione Vita di donna e il presidente del forum famiglia, Gambino.

11 Mar, 2014

“Io, abbandonata in bagno ad abortire”

“Abbandonata in un bagno a partorire il feto morto, con il solo aiuto di mio marito Fabrizio. E tutto questo per colpa di una legge sulla fecondazione ingiusta, di medici obiettori, di uno Stato che non garantisce assistenza”. Valentina Magnanti ha 28 anni, minuta e combattiva con un filo di voce racconta la sua storia. Fotografia di un’Italia condannata dall’Europa nei giorni scorsi per violazione della legge sull’aborto, dei diritti delle donne, proprio a causa dei troppi medici obiettori.
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17 Dic, 2013

Le donne e le pillole abortive

Fra queste posizioni limite e lo “spaccio” internet la distanza è invece troppa, ma la verità non sta nel mezzo. C’è un diritto intestato dalla legge, c’è una difficoltà oggettiva a disporne. Non solo in Italia: questo dato “sovranazionale” è decisivo per capire la tendenza netta e irreversibile dell’aborto fai-da-te, tramite farmaci reperiti lontano dalle farmacie, e interventi praticati lontano dalle strutture.
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