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01 Mag, 2016

Chi Colpisce Una Donna, Colpisce Tutte Noi

Giovedì 2 giugno, ore 10
Via della Magliana 1125
Altezza parcheggio del ristorante “La Tedesca”

PER RICORDARE SARA
PER URLARE MAI PIU’ FEMMINICIDI
PER ESSERE VICINI ALLA FAMIGLIA DI SARA

Giovedì 2 giugno ore 10.00 ci ritroveremo nel luogo dove la povera Sara è stata ammazzata lo scorso sabato sera, in Via della Magliana 1125, altezza parcheggio del ristorante “La Tedesca”.
https://www.google.it/maps/place/Via+della+Magliana,+1125,+00148+Roma+RM/@41.82201,12.3723913,17z/data=!3m1!4b1!4m5!3m4!1s0x1325f441fdf54c6d:0xdae249c7e597240f!8m2!3d41.82201!4d12.37458

E’ possibile raggiungere il luogo con l’autobus 023. Questo il percorso e dove sono le paline dell’autobus: http://muovi.roma.it/paline/percorso/12263?id_palina=71884&id_veicolo=5305&nav=4&sessionid=55e688785633e5a0014ed101430f0f44

Quante altre di noi dovranno perdere il sorriso e la vita? Cosa stiamo aspettando ancora? Chi colpisce una donna, colpisce tutte noi! FACCIAMOCI SENTIRE, MUOVIAMOCI ALL’UNISONO CONTRO QUESTO GENOCIDIO CHE COLPISCE LE DONNE! Il contrasto e la prevenzione della violenza di genere deve essere una priorità. Per Sara e per tutte le donne, perché la violenza tocca tutte noi direttamente, non dobbiamo pensare che sia qualcosa di lontano dalle nostre esistenze. La violenza non è un fatto privato, dobbiamo lottare contro l’indifferenza e la normalizzazione della violenza. La violenza ha varie forme, stiamo unite, con e fra le donne, lavoriamo insieme per riconoscere la violenza e per uscirne prima che si giunga a questo punto senza ritorno. La vita non può essere strappata via, perché questi individui si sentono padroni delle vite delle donne, come se fossero oggetti di loro proprietà, da controllare e da annientare nel caso non si comportino come desiderato. Questa è violenza machista, patriarcale, con radici culturali molto profonde che dobbiamo sradicare. Se non si comprende questo dato, non si riuscirà mai ad intervenire adeguatamente. Non si deve rimandare, non siamo più disposte ad aspettare. La vita delle donne è una priorità urgente! Le donne non devono essere lasciate sole. MAI! NON RESTIAMO IN SILENZIO!

MAI PIU’ FEMMINICIDI!

18 Ott, 2015

Violenza e istituzioni

Lunedì 23 novembre, ore 16.00 
Sala Conferenza della Provincia
Via Saffi, 49 – Viterbo

In occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, Erinna – Donne contro la violenza alle donne, Davide Ghaleb Editore e MoonTheatre mobile presentano “Finchè…”, piéce teatrale con Karin De Ponti e Eleni Maragkaki, con musiche di Alessandro Lamoratta e scenografia del maestro Sergio Rando, liberamente tratta da “Finché morte non ci separi” di Francesco Olivieri, regia di Alessandro Merletti De Palo e Giovanni Caloro.

L’appuntamento è a Viterbo, lunedì 23 novembre, presso la Sala conferenze della Provincia, via Saffi 49, alle ore 16.

[…]“Finché morte non vi separi” c’hanno detto, là sull’altare…“Nell’ora della nostra morte… Amen!” Be’ mi pare che questo matrimonio sia finito…Mi pare… così, a naso, separati ci siam separati […]

La storia di due donne che vengono ammazzate dai loro rispettivi compagni. Una denuncia contro il femminicidio scritta da un uomo che si è messo nei panni delle vittime.

Un’iniziativa in collaborazione con Erinna – Donne contro la violenza alle donne (Viterbo), Museo della Città e del Territorio (SMA), Città dell’Altra Economia (Roma), Circolo ARCI Island (Perugia). Con il Patrocinio di: Pari Opportunità Rai Milano, Assessorato alle Pari Opportunità Regione Umbria, Provincia di Viterbo, Comune di Viterbo.

Alle ore 17, invece, avrà luogo la tavola rotonda “Violenza e Istituzioni”. Conduce Erinna. Invitati rappresentanti della regione Lazio e della Cabina di Regia, Prefetto, Procuratore della Repubblica, Presidente della Provincia, sindaco di Viterbo e sindaci in rappresentanza dei distretti provinciali.

Alla tavola rotonda sono invitati:
– Marta Bonafoni
– Assessore Visini
– Presidente della Cabina di Regia D’Elia
– Vittoria Tola, membro della Cabina di Regia
– presidente dell’associazione nazionale dei Centri antiviolenza D.i.Re. Carrano
– presidente della Provincia di Viterbo Mazzola
– i sindaci dei comuni capofila dei distretti della provincia di Viterbo

Saranno venduti libri a tematica sociale e di impegno civile il cui ricavato andrà a coprire in parte le spese di ospitalità del gruppo artistico e in parte sarà devoluto all’Associazione e Centro antiviolenza Erinna.

15 Ott, 2015

Rosa shocking 2. Violenza e stereotipi di genere: generazioni a confronto e prevenzione

Martedì 17 novembre, ore 10.00 – 13.00
Biblioteca del Senato “Giovanni Spadolini”
Sala degli atti Parlamentari
Piazza della Minerva, 38 – Roma

Interverranno

Marco Chiesara – Presidente WeWorld Onlus
Giovanna Badalassi – WeWorld Onlus
Nando Pagnoncelli e Chiara Berardi – Ipsos Italia
Giovanna Martelli – Consigliera del Presidente del Consiglio dei Ministri in materia di Pari Opportunità
Valeria Fedeli – Vice Presidente Senato
Roberta Agostini – Deputata PD
Linda Laura Sabbadini – Direttore Dipartimento per le statistiche sociali ed ambientali ISTAT

Campagna: La Voce delle Donne

Orazio Carabini – Ferrovie dello Stato

Alex Britti

Martedì 17 novembre alle ore 10.00, sino alle ore 13.00, a Roma pressa la Sala degli Atti Parlamentari della Biblioteca del Senato, Piazza della Minerva 38, sarà presentato da WeWorld Onlus, ONG che si occupa in Italia e nel Sud del Mondo di garantire i diritti dei bambini e delle donne più vulnerabili, il secondo Rapporto sulla violenza sulle donne e gli stereotipi di genere “Rosa shocking 2 Violenza e stereotipi di genere: generazioni a confronto e prevenzione”.

Il Rapporto, che ha ricevuto il Patrocinio della Camera dei Deputati e del Dipartimento perle Pari Opportunità presso Presidenza del Consiglio dei Ministri, contiene una rilettura, condotta insieme a IPSOS, dei risultati del sondaggio d’opinione sulla percezione che gli italiani hanno del fenomeno in chiave generazionale e l’aggiornamento dei dati sugli investimenti della società civile in termini di prevenzione della violenza contro le donne e gli stereotipi.

A una settimana dal 25 novembre Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne WeWorld chiama le Istituzioni ad un’approfondita consapevolezza e reale presa di coscienza su come nel nostro Paese la violenza contro le donne non sia un fenomeno occasionale quanto, piuttosto, una realtà culturalmente strutturata e, al tempo stesso, ad una maggiore conoscenza degli aspetti economici e sociali, che tale fenomeno provoca, facendosi promotore del varo di politiche efficaci e preventive e, nel medio e lungo termine, a conseguire ad una contrazione del peso economico sulla comunità e del costo umano che tale situazione produce.

L’incontro sarà l’occasione per presentare i Centri WeWorld per le Donne, a Napoli e Palermo, che andranno ad ampliare il programma di WeWorld contro la violenza sulle donne.

Il dott. Orazio Carabini, Direttore Centrale Comunicazione Esterna e Media del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, racconterà il sostegno del Gruppo alla campagna di sensibilizzazione e il progetto per l’apertura di punti di ascolto per le donne presso gli Help Center di stazione di Roma e Napoli. Attualmente gli Help Center, presenti in modo capillare su tutto il territorio nazionale, sono 15 e costituiscono una vera rete di supporto alla lotta al disagio sociale coordinata dall’Osservatorio nazionale sul disagio e la solidarietà nelle stazioni (ONDS, www.onds.it).

Alex Britti, testimonial della Campagna “La voce delle donne” di WeWorld, infine presenterà il suo ultimo singolo “PERCHÈ”, che nasce dall’esigenza di dare un aiuto concreto alle donne vittime di violenza. Una parte dei proventi sarà destinata ai progetti di WeWorld contro la violenza sulle donne.

08 Ott, 2015

Le parole e i coltelli

Due madri non dormono. Una, la madre di lei, all’alba va dai carabinieri. Mia figlia Giordana, vent’anni, non è tornata a casa stanotte. L’altra, la madre di lui – Luca, 24 – di notte lo ha sentito partire in macchina. La macchina della madre. Le madri.
La paura delle madri: dove vanno, cosa fanno la notte questi figli. La botola che non vedi, sai che c`è ma non la trovi. Dove sono, con chi sono. Dove possono cadere. Dov’è il pericolo.
Concita De Gregorio, La Repubblica

19 Nov, 2014

Femminicidio: nel Lazio un primato “negativo” che denunciamo quotidianamente

Il dato Eures che conferma Roma con 11 casi la città con il maggior numero di femminicidi nel 2013, non ci coglie impreparate.

E’ il triste primato con il quale ci confrontiamo quotidianamente come donne e come rappresentanti delle istituzione.

E la legge contro la Violenza di genere in vigore già da alcuni mesi nella Regione Lazio, fortemente voluta e costruita con le realtà delle donne e dell’associazionismo, rappresenta la risposta non omnicomprensiva ma sicuramente necessaria a questo dramma sociale che vede le donne come “vittime predestinate”.

Credo che il nostro sforzo debba essere intensificato in modo da coinvolgere settori sempre maggiori della società civile nel contrasto alla violenza di genere, attraverso l’educazione dei giovani, l’inclusione, il rifiuto della prevaricazione.

Obiettivi questi, che caratterizzano l’azione della Giunta Zingaretti impegnata fin dal suo insediamento a far sì che la lotta alla violenza sulle donne non sia derubricato a obiettivo non prioritario.

19 Nov, 2014

Violenza sulle donne: una vittima ogni due giorni

Il 2013 è stato un anno nero per i femminicidi, con 179 donne uccise, in pratica una vittima ogni due giorni. Rispetto alle 157 del 2012, le donne ammazzate sono aumentate del 14%. A rilevarlo è l’Eures nel secondo rapporto sul femminicidio in Italia, che elenca le statistiche degli omicidi volontari in cui le vittime sono donne.Aumentano quelli in ambito familiare, +16,2%, passando da 105 a 122, così come pure nei contesti di prossimità, rapporti di vicinato, amicizia o lavoro, da 14 a 22. Rientrano nel computo anche le donne uccise dalla criminalità, 28 lo scorso anno: in particolare si tratta di omicidi a seguito di rapina, dei quali sono vittima soprattutto donne anziane.

Anche nel 2013, in 7 casi su 10 (68,2%, pari a 122 in valori assoluti) i femminicidi si sono consumati all’interno del contesto familiare o affettivo, in linea con il dato relativo al periodo 2000-2013 (70,5%). Con questi numeri, il 2013 ha la più elevata percentuale di donne tra le vittime di omicidio mai registrata in Italia, pari al 35,7% dei morti ammazzati (179 sui 502), “consolidando – sottolinea il dossier – un processo di femminilizzazione nella vittimologia dell’omicidio particolarmente accelerato negli ultimi 25 anni, considerando che le donne rappresentavano nel 1990 appena l’11,1% delle vittime totali”.

Per 10 anni quasi la metà dei femminicidi è avvenuto al Nord, dal 2013 c’è invece stata un’inversione di tendenza sotto il profilo territoriale, divenendo il Sud l’area a più alto rischio con 75 vittime ed una crescita del 27,1% sull’anno precedente, anche a causa del decremento registrato nelle regioni del Nord (-21% e 60 vittime). Lo indica il rapporto Eures sul femminicidio in Italia, dal quale risulta anche un raddoppio delle vittime al Centro Italia, dalle 22 nel 2012 a 44.

Il Lazio e la Campania con 20 donne uccise presentano nel 2013 il più alto numero di femminicidi tra le regioni italiane, seguite da Lombardia (19) e Puglia (15). Ma è l’Umbria – come riporta il dossier – a registrare l’indice più alto (12,9 femminicidi per milione di donne residenti). Nella graduatoria provinciale ai primi posti Roma (con 11 femminicidi nel 2013), Torino (9 vittime) e Bari (8). Il femminicidio nelle regioni del Nord si configura essenzialmente come fenomeno familiare, con 46 vittime su 60, pari al 76,7% del totale; mentre sono il 68,2% dei casi al Centro e il 61,3% al Sud (con 46 donne uccise in famiglia sulle 75 vittime censite nell’area). Qui al contrario è più alta l’incidenza delle donne uccise all’interno di rapporti di lavoro o di vicinato (14,7% a fronte del 5% al Nord) e dalla criminalità (18,7% contro l’11,4% del Centro e l’11,7% del Nord).

Ottantuno donne, il 66,4% delle vittime dei femminicidi in ambito familiare, hanno trovato la morte per mano del coniuge, del partner o dell’ex partner; la maggior parte per mano del marito o convivente (55, pari al 45,1%), cui seguono gli ex coniugi/ex partner (18 vittime, pari al 14,8%) ed i partner non conviventi (8 vittime, pari al 6,6%).

I dati relativi al 2013 – come rileva la ricerca Eures sui femminicidi in Italia – sono sostanzialmente sovrapponibili a quelli complessivamente censiti a partire dall’anno 2000. Lo scorso anno si è avuto, “anche per effetto del perdurare della crisi”, un forte aumento dei matricidi, spesso compiuti per ragioni di denaro o per una esasperazione dei rapporti derivanti da convivenze imposte dalla necessità: sono infatti 23 le madri uccise nell’ultimo anno, pari al 18,9% dei femminicidi familiari, a fronte del 15,2% rilevato nel 2012 e del 12,7% censito nell’intero periodo 2000-2013 (215 matricidi). Ad uccidere sono nel 91,7% dei casi i figli maschi e nell’8,3% le figlie femmine.

Il 2013 rileva una significativa crescita dell’età media delle vittime di femminicidio, passata da 50 anni nel 2012 a 53,4 (da 46,5 a 51,5 anni nei soli femminicidi familiari).
Diminuiscono le vittime con meno di 35 anni (da 48 a 37), e aumentano quelle nelle fasce 45-54 anni (+72,2% passando da 18 a 31) e 55-64 anni (+73,3%, da 15 a 26) e, in quella 35-44 anni (+26,1%, passando da 23 a 29 vittime) e tra le over 64 (da 51 a 56, pari a +9,8%).

A “mani nude”, per le percosse, strangolamento o soffocamento: così nel 2013 è morta ammazzata una donna su tre. A rilevarlo è il rapporto Eures che mette in relazione tale modalità di esecuzione ad un “più alto grado di violenza e rancore”.

Se le armi da fuoco si confermano come strumento principale nei casi di femminicidio (45,1% dei casi, seguite, con il 25,1%, dalle armi da taglio), la gerarchia degli strumenti si va modificando: le “mani nude” sono il mezzo più ricorrente, 51 vittime, pari al 28,5% dei casi; in particolare le percosse hanno riguardato il 5,6% dei casi, lo strangolamento il 10,6% e il soffocamento per il 12,3%. Di poco inferiore la percentuale dei femminicidi con armi da fuoco (49, pari al 27,4% del totale) e con armi da taglio (45 vittime, pari al 25,1%).

Collegato alla modalità di esecuzione è il movente. Quello ‘passionale o del possesso’ continua ad essere il più frequente (504 casi tra il 2000 e il 2013, il 31,7% del totale): “Generalmente – dice il dossier – è la reazione dell’uomo alla decisione della donna di interrompere/chiudere un legame, più o meno formalizzato, o comunque di non volerlo ricostruire”. Il secondo gruppo riguarda la sfera del “conflitto quotidiano”, della litigiosità anche banale, della gestione della casa, ed è alla base del 20,8% dei femminicidi familiari censiti (331 in valori assoluti). A questi possono essere aggiunti gli omicidi scaturiti da questioni di interesse o denaro, 19 nel 2013, il 16%, e si tratta prevalentemente di matricidi.

“COLPEVOLI DI DECIDERE” – Oltre 330 donne sono state uccise, dal 2000 a oggi, per aver lasciato il proprio compagno. Quasi la metà nei primi 90 giorni dalla separazione. Il rapporto Eures, diffuso oggi, li definisce i ‘femminicidi del possesso’, e conseguono generalmente alla decisione della vittima di uscire da una relazione di coppia; a tale dinamica sono da attribuire con certezza almeno 213 femminicidi tra le coppie separate, e 121 casi in quelle ancora unite dove la separazione si manifesta come intenzione.
Il 45,9% avvengono nei primi tre mesi dalla rottura (il 21,6% nel primo mese e il 24,3% tra il primo e il terzo mese). Ma il “tarlo dell’abbandono”, segnala il dossier, ha una forte capacità di persistenza e di riattivazione nei casi di un nuovo partner della ex, della separazione legale, o dell’affidamento dei figli. Tanto che il 3,2% dei femminicidi nelle coppie separate avviene dopo 5 anni dalla separazione.
Il femminicidio è spesso un’escalation di violenze e/o vessazioni di carattere fisico. I dati disponibili indicano un’elevata frequenza di maltrattamenti pregressi a danno delle vittime, censiti nel 33,3% dei femminicidi di coppia nel 2013 (27 in valori assoluti) e nel 22,5% tra il 2000-2013 (193 in valori assoluti). Eures sottolinea “l’inefficacia/inadeguatezza della risposta istituzionale alla richiesta d’aiuto delle donne vittime di violenza all’interno della coppia, visto che nel 2013 ben il 51,9% delle future vittime di omicidio (17 in valori assoluti) aveva segnalato/denunciato alle Istituzioni le violenze subite”.

15 Ott, 2014

Violenza sulle donne, strumenti per prevenire

Lunedì 17 novembre, ore 10.00
Sala Consiliare Minucipio VI Roma delle Torri
Via Duilio Cambellotti, 11 – Roma

VIOLENZA SULLE DONNE
STRUMENTI PER PREVENIRE IL FENOMENO,
PROTEGGERE LE VITTIME E PUNIRE GLI AGGRESSORI
CONVENZIONE DI ISTANBUL E LEGGE REGIONALE N.4/2014

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INTRODUZIONE:
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO VI MUNICIPIO
AMBRA CONSOLINO

INTERVENTI:
ON. VALERIA FEDELI
VICEPRESIDENTE DEL SENATO

ON. MARTA BONAFONI
CONSIGLIERA REGIONE LAZIO

DOTT. SSA MARIAGRAZIA PASSUELLO
PRESIDENTE ISTITUZIONE PROVINCIALE ‘SOLIDEA’

DOTT. SSA ELISA ERCOLI
PRESIDENTE ASSOCIAZIONE ‘DIFFERENZA DONNA’

MODERA:
PRESIDENTE COMMISSIONE ELETTE VI MUNICIPIO
CLAUDIA COLAGROSSI

SALUTI:
PRESIDENTE DEL VI MUNICIPIO
MARCO SCIPIONI
17 NOVEMBRE ORE 10,00 – SALA CONSILIARE MUNICIPIO VI ROMA DELLE TORRI
VIA DUILIO CAMBELLOTTI, 11 – ROMA

04 Mag, 2014

Notte rosa contro la violenza sulle donne

Sabato 24 maggio, ore 16.30-22-30
Laghetto dell’Eur
Roma

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Il Clan Fletcher Lynd del gruppo scout Roma 50 è orgoglioso di presentarvi “La Notte Rosa”, una serata di teatro, musica, dibattiti e mostre contro la violenza sulle donne!

INGRESSO LIBERO PER TUTTI!!!

Avrete l’occasione di prendere parte a delle discussioni incentrate sulla condizione femminile e sulla parità di genere con ospiti:

– Testimone Anonima
– Dott.ssa Giorgia Mattiolo (psicologa)
– Dott.ssa Eleonora Centonze (avvocato)
– Betta Cianchini (attrice e autrice di “Dignità Autonome di Prostituzione” e “Storie di donne morte ammazzate (Allegra barbarie)”
– Cinzia Giorgio (scrittrice e sceneggiatrice)
– Marta Bonafoni (consigliera regionale e firmataria della legge regionale sulla violenza contro le donne)
– Claudia Signoretti (rappresentante dell’associazione Pangea)

Saranno allestiti stand illustrativi, video e interattivi in collaborazione con le seguenti associazioni:

– Be Free
– Punto D
– Magliana ’80
– ACC
– Petali di rosa
– Ape
– Amnesty International
– L’Alternativa Onlus

Verrà rappresentato uno spettacolo teatrale presentato direttamente dai ragazzi del Clan Fletcher Lynd di S.S. Pietro e Paolo in collaborazione con l’autrice Betta Cianchini!

Dulcis in fundo dalle 20:30 grande concerto a tema con:

– Marco and The Phoeskaries

– Beavers

– Daily Sunset

– Out of Master Plan

IL TUTTO ACCOMPAGNATO DA BIRRE ARTIGIANALI, CIBO E BEVANDE PER TUTTA LA DURATA DELL’EVENTO!!

Fotografa Ufficiale dell’evento: Stella De Luca, che avrà occasione di mostrarci alcuni dei suoi personali scatti!