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27 Ott, 2015

Subito una legge nazionale sulle nozze gay

“Di fronte alle motivazioni della Sentenza del Consiglio di Stato sulla legittimità delle trascrizioni dei matrimoni tra persone dello stesso sesso contratte all’estero non c’è nulla da festeggiare o da rivendicare, come purtroppo qualche esponente della destra più conservatrice sta facendo in queste ore. Mediocri e irrispettosi della dignità delle persone sono le parole usate nei confronti dei Sindaci che hanno avuto il coraggio di far fare un passo in avanti verso la civiltà al Paese. Il messaggio da raccogliere da questa sentenza, dal nostro punto di vista, è che c’è urgenza di legiferare in materia. E’ la politica in sintesi la grande assente in questa faccenda, che ha delegato ai Sindaci delle nostre città una responsabilità evidentemente troppo onerosa.

Il Parlamento intervenga immediatamente, quindi, senza preconcetti e veti ideologici, perché i diritti delle persone omosessuali e l’esercizio della loro piena cittadinanza non possono essere ostaggio degli Alfano di turno.” A dichiararlo in una nota sono Marta Bonafoni, Consigliera Sel alla Regione Lazio e Sara Graziani, responsabile politiche di genere e diritti civili Sel Lazio.

09 Apr, 2014

I “bimbi miracolo” e le difficoltà di essere “famiglie arcobaleno”

“La mia amica del cuore, Alessia, una volta mi ha detto: “Ma sai quanto me ne importa che hai 2 mamme?” allora io mi sono sentita più felice che per lei non ha importanza questa particolarità!”: Lisa ha 11 anni, è una “bimba miracolo” che deve rispondere “scocciata” alle “solite stupide domande”. Le sue mamme vivono il peso e persino la noia di dover spiegare tutto a tutti.
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07 Feb, 2014

Dall’Onu alla Regione Lazio amplifichiamo con la nostra mozione l’appello contro le discriminazioni sui gay

I consiglieri Bonafoni (Gruppo per il Lazio) e Quadrana (lista Civica Zingaretti)  depositano una mozione sull'”Istituzione del registro delle unioni civili”

Nel giorno dell’inaugurazione dei giochi olimpici di Sochi, con la durissima presa di posizione dell’Onu nei confronti delle politiche di Putin contro gli omosessuali, abbiamo depositato in Consiglio regionale una mozione in favore dei diritti del mondo lgbt. Il riconoscimento delle unioni civili è un passaggio significativo per garantire sul nostro territorio l’affermazione dei diritti di tutti le coppie, formate da individui di sesso uguale o diverso.

Un tassello che intende tenere alto e vivo un dibattito che riteniamo fondamentale e che ha al centro l’estensione dei servizi e delle prestazioni a tutte le famiglie, come disegnato dalla riforma del welfare regionale in discussione in Consiglio. Nonchè la lotta all’omofobia a partire dalle scuole.

Il fenomeno delle unioni civili tra l’altro è in espansione. Aumentano le coppie che scelgono di formare una famiglia al di fuori del vincolo matrimoniale, ed è doveroso per le  istituzioni fare delle modifiche legislative che tengano conto dei cambiamenti della società.

In Italia invece le unioni di fatto non sono disciplinate da nessuna normativa specifica, un ritardo che intendiamo denunciare con la presentazione della nostra mozione. L’affermarsi di nuove culture e modalità di relazioni ha determinato nell’ultimo decennio in Italia e non solo, un progressivo e sostanziale cambiamento dei rapporti interpersonali, delle forme di convivenza, del modo di intendere il “nucleo famigliare”.

Nella Regione Lazio già alcuni comuni come Tarquinia, Ariccia,  Ciampino, Pomezia, Cassino, Bassano Romano, Canepina hanno approvato l’istituzione di registri delle unioni, così come hanno fatto alcuni  Municipi del Comune di Roma. Impegnare la Giunta regionale e il Presidente della Regione Lazio per l’approvazione di una legge statale che istituisca in ogni Comune della Regione il Registro delle unioni civili non è un atto di sovvertimento dell’ordine precostituito, ma la concretizzazione di uno sguardo laico e libero sulla società  che ci circonda e in cui siamo immersi per mettere a punto strumenti anche giuridici che garantiscano a tutti i pari diritti.

Sempre in attesa di una legge nazionale da troppo tempo evocata.

05 Feb, 2014

Strasburgo vota la tabella di marcia contro l’omofobia

Ritiene che la scuola sia un ambiente fondamentale per la promozione dei messaggi di rispetto e “invita gli Stati membri ad agire per dare impulso a una conoscenza obiettiva delle problematiche relative all’orientamento sessuale, all’identità e all’espressione di genere… esprime preoccupazione per il fatto che i giovani Lgbti e coloro che sono considerati tali corrano un rischio maggiore di essere vittime di bullismo”.
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04 Feb, 2014

Mozione unioni civili

Istituzione del registro delle unioni civili

Premesso che

– l’affermarsi di nuove culture e costumi di vita, ha fatto sì che gli ultimi decenni abbiano coinciso, non solo nel nostro paese, con un progressivo e sostanziale modificarsi dei rapporti interpersonali e delle forme di convivenza, dando così vita sempre più diffuso e praticato fenomeno delle unioni di fatto;

– si definiscono “unioni di fatto” tutte quelle forme di convivenza stabile tra due persone, legate da vincoli affettivi ed economici, ma non da vincolo matrimoniale;


Considerato che

– la Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea sancisce all’art. 21 che: “E’ vietata qualsiasi forma di discriminazione fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle o l’origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura (…).

Considerato inoltre che

– le unioni di fatto trovano garanzia nell’art. 2 della Costituzione Italiana, quale riconoscimento delle formazioni sociali (sentenza Corte Costituzionale n. 237/1986);

– la regione Calabria, con Legge Regionale 19 ottobre 2004, n. 25, si è dotata di uno Statuto che ha previsto “il riconoscimento delle formazioni sociali, culturali, economiche e politiche nelle quali si esprime la personalità umana, promuovendo il libero svolgimento delle loro funzioni ed attività” (art. 2, c. 2, lett. f);

– la regione Toscana, con Statuto approvato il 19 luglio 2004, “tutela la valorizzazione della famiglia fondata sul matrimonio” (art. 4, c. 1, lett. g) statuendo inoltre, tra le finalità prioritarie della Regione, “il riconoscimento delle altre forme di convivenza” (art. 4, c. 1, lett. h) e rigettando “ogni forma di xenofobia e di discriminazione legata all’etnia, all’orientamento sessuale” (art. 4, c. 1, lett. s);
– la regione Emilia-Romagna, con Legge Regionale 31 marzo 2005, n. 13, ha riconosciuto l’importanza “delle formazioni sociali attraverso le quali si esprime e si sviluppa la dignità della persona e, in questo quadro, lo specifico ruolo sociale proprio della famiglia, promuovendo le condizioni per il suo efficace svolgimento” (art. 9, c. 1, lett. b);

– il Consiglio Regionale dell’Emilia-Romagna ha approvato il 17 luglio 2013 una Risoluzione che chiede una legge statale sulle unioni civili che comprenda anche i registri comunali;

– la Regione Lazio, nel proprio Statuto, “Salvaguarda e valorizza il diritto alla libertà e garantisce
l’eguaglianza di ogni componente della comunità laziale nell’esercizio dei diritti civili, sociali, economici e politici sanciti dalla Costituzione e dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea” (art. 6, c. 3);

Rilevato che

– secondo l’Istat nel 2011 sono state celebrate 204.830 nozze mentre sono 972mila le coppie che hanno scelto di formare una famiglia al di fuori del vincolo matrimoniale (unioni di fatto e il fenomeno è in continua espansione (si è passati dalle 500mila circa del 2008 alle 972mila del 2011);

– in Italia le unioni di fatto non sono disciplinate da nessuna normativa specifica, a livello di legislazione ordinaria e speciale sono stati attribuiti degli effetti giuridici alla convivenza more uxorio, ma solo relativamente ad alcuni ambiti circoscritti;

– nella società civile c’è  di fatto un riconoscimento del valore delle unioni di fatto tanto che recentemente, il 30 novembre 2013, il Consiglio Nazionale del Notariato ha svolto una giornata, denominata “Contratti di convivenza Open day”, durante la quale si sono svolti sul territorio una serie di incontri formativi dedicati al tema della convivenza. Attraverso i “contratti di convivenza” predisposti dal Notariato secondo le norme di legge previste dall’ordinamento vigente, si possono disciplinare contrattualmente diversi aspetti patrimoniali relativi alla convivenza nelle famiglie di fatto.


Rilevato inoltre che

– nella Regione Lazio, i comuni di Tarquinia (Viterbo), Ariccia (Roma), Ciampino (Roma), Pomezia (Latina), Cassino (Frosinone), Bassano Romano (Viterbo), Canepina (Viterbo) hanno approvato l’istituzione di registri delle unioni;

– nel Comune di Roma, i Municipi X, VI, XI, XV, XVI (vecchi circoscrizioni) e Municipi XIV e III (nuove circoscrizioni) hanno approvato l’istituzione di registri delle unioni civili;

Impegna il Presidente della Regione Lazio e la Giunta

– ad attivarsi affinché si pervenga all’approvazione di una legge statale che istituisca in ogni Comune (e quindi in ogni Comune della Regione Lazio) il Registro delle unioni civili, al quale persone dello stesso sesso o di sesso diverso possono iscriversi e depositare un contratto con il quale definiscono le modalità della loro vita in comune.

14 Gen, 2014

Festa del Tesseramento 2014

Domenica 19 gennaio, dalle 16:30
Circolo Mario Mieli
Via Efeso 2A – Roma

Anche quest’anno il Circolo Mario Mieli apre l’anno associativo con  la Festa del Tesseramento.

La Festa del Tesseramento è un’importante occasione per rinnovare la tessera del Circolo, per conoscere i nuovi soci all’Associazione, per fare il punto di un anno di attività e passare qualche ora tutt* insieme.

Il costo della tessera annuale è di 20€ e di 15€ per i nati dal 1 gennaio 1989 in poi.

Vi aspettiamo domenica 19 gennaio 2014 dalle 16:30. “Out gruppo giovani” intratterà i vecchi e nuovi soci con uno spettacolo di varietà.
La Segreteria sarà aperta per il tesseramento di vecchi e nuovi soci.

flyer tesseramento 2014

flyer tesseramento 2014

13 Gen, 2014

Diciamo basta alle aggressioni omofobe

E’ successo ancora una volta, ed una volta di più ci indigniamo e diciamo no ad una città ed una regione dove i diritti dei gay, lesbiche e transessuali  vengono calpestati o ancora peggio, fuor di metafora, presi a calci. Venerdì scorso è accaduto ancora una volta.

Come denuncia il Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, a Ponte Garibaldi, un giovane attivista dell’associazione LuissArcobaleno è stato aggredito insieme ad altro ragazzo con cui stava trascorrendo la serata con insulti omofobi, calci e pugni da due turisti, probabilmente russi. La polizia prontamente chiamata a intervenire, non è giunta in tempo per fermare gli aggressori.

E’ l’ennesima violenza che siamo chiamati a denunciare in poche settimane, ed è davvero la goccia che può far traboccare il vaso. Credo sia necessario da parte di tutte le istituzioni e le istanze della società civile mettere in campo una sforzo all’unisono per condannare la violenza a cui quasi impunentemente sono sottoposti in forme diverse e molteplici gay, lesbiche, bisessuale e trangenderche vivono nella nostra città.

E’ inaccettabile assistere a questa escalation di violenza, che alza il livello di allarme e di attenzione nella comunità a cui ritengo sia urgente dare un segnale forte, rispondendo così anche a politici nazionali che nelle loro dichiarazioni pubbliche si dicono pronti a rinunciare a ruoli di governo, pur di bloccare qualsiasi avanzamento in tema di diritti per le coppie gay.

08 Gen, 2014

Si faccia presto chiarezza sull’omicidio di Daniele

Un’ennesima morte, ancora una vita stroncata senza perché. L’omicidio di Daniele, il ragazzo omosessuale ritrovato
cadavere sul viadotto della Magliana sul quale gli inquirenti stanno ancora indagando, ci lascia basiti. Daniele era una persona attiva, faceva il volontario, era un ragazzo sempre al servizio degli altri. E’ inaccettabile permettere che in un paese civile si possa morire in modo violento – come sembrano suggerire le prime indagini – per il proprio orientamento sessuale.

Il solo fatto che tra le ipotesi ci sia quella che Daniele sia stato ucciso perché gay obbliga le istituzioni a tutti i livelli – nazionali e locali – a rafforzare ed intensificare il proprio impegno e la sforzo comune per combattere l’omofobia e la transfobia, mettendo in campo tutti gli strumenti per la prevenzione dello stigma legato alle proprie scelte sessuali. Questa presa di coscienza collettiva è l’unica mossa necessaria ed urgente per tentare di alzare il velo di ipocrisia e perbenismo che nasconde morti simili a quella di Daniele.

L’unico modo per uscire dall’oscurantismo dei nostri giorni che porta a pensare alle persone gay come a soggetti deboli o da colpire. Intanto però abbiamo l’urgenza di ricordare pubblicamente chi era Daniele e stringerci intorno ai suoi cari per condividere con loro il dolore di una morte violenta e ingiusta.

Anche per questo sabato 11 gennaio parteciperò alla marcia organizzata dalle associazioni gay, sul luogo del presunto omicidio, alle 16, l’ora in cui Daniele ha smesso per mano ancora sconosciuta, di dare forma ai suoi progetti di vita.

27 Dic, 2013

Marcia in memoria di Daniele

Sabato 11 Gennaio, ore 16.00
Via Pescaglia all’angolo con via della Magliana

Sabato 11 Gennaio alle ore 16.00 si terrà una manifestazione in ricordo di Daniele Fulli, il ragazzo barbaramente ucciso e ritrovato lo scorso martedì sul greto del Tevere in zona Magliana.

Alla manifestazione hanno aderito e parteciperanno: Imma Battaglia, Vladimir Luxuria, Christian Floris, Di’Gay Project, Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, Gaycs, Rete Genitori Rainbow, Aurelio Mancuso, Annachiara Marignoli, Movimento Rimini Pride.

La marcia avrà inizio in via Pescaglia all’angolo con via della Magliana.

07 Dic, 2013

Pieno sostegno a “Love is right”

Il mio sostegno e la mia più convinta partecipazione alla manifestazione di questo pomeriggio 7 dicembre, lanciata da un cartello di sigle e di associazioni per affermare i diritti di tutti, senza compromessi.

Un’iniziativa che mi trova in piena sintonia, ancora una volta in piazza contro l’omofobia e per difendere i diritti, la dignità  e l’autodeterminazione delle persone gay, lesbiche e transessuali. Basta nascondersi dietro ipocrisie e opportunismi per non riconoscere i diritti fondamentali che vanno invece garantiti ed estesi a tutti.

Il tempo è questo anche per rimarcare quella che vogliamo sia la nostra realtà: una Regione Lazio aperta, solidale e accogliente dove a tutti siano garantite la propria libertà e le proprie scelte.