11 Dic, 2017
15 Nov, 2017
Medicina Solidale, grave inerzia del Comune di Roma
Desta preoccupazione l’allarme lanciato da Medicina Solidale che punta nuovamente i riflettori sul rischio di mancate cure per 15 mila poveri della Capitale. Una denuncia che sembra cadere nel vuoto, visto che l’amministrazione Capitolina, a cui Medicina Solidale si è rivolta più volte per sanare i passaggi burocratici che rischiano di compromettere lo svolgimento delle attività all’interno della loro sede principale a Tor Bella Monaca, di proprietà appunto comunale, non si è degnata nemmeno di rispondere. Non sappiamo se si tratti di clamorosa sciatteria o di una scelta politica precisa, ma il silenzio e l’inerzia di Roma Capitale nei confronti della vicenda di Medicina Solidale pensiamo si debbano interrompere al più presto. Senza questo passaggio, le mamme, i bambini e i cittadini più indigenti non potranno più accedere alle cure gratuitamente. Roma Capitale non può girarsi dall’altra parte, una volta di più dopo l’ultimo allarmante rapporto pubblicato qualche giorno fa dalla Caritas sull’aumento della povertà nella nostra città
25 Lug, 2015
Atac, De Paolis-Bonafoni-Quadrana: errore privatizzare, serve un confronto
Serve buonsenso e confronto serrato con tutti gli attori in campo, a partire dai sindacati per arrivare ad una consultazione che coinvolga la città; il sindaco e la giunta capitolina non possono assumere una decisione così delicata in solitaria. Riteniamo giusta la scelta del presidente Zingaretti di assicurare le risorse necessarie ad Atac per sanare le enormi problematiche esistenti.
Risollevare il trasporto pubblico dai disservizi esistenti quindi e non cessione di quote dell’azienda ai privati come ha paventato l’amministrazione capitolina”.
Lo dichiarano in una nota congiunta Gino De Paolis, Marta Bonafoni, capogruppo e consigliera Sel e Gianluca Quadrana, Lista Civica alla Regione Lazio.
Una scelta del genere è sbagliata in primis perchè crediamo nel servizio pubblico e nel fatto che non può vincere la malagestione sui diritti dei cittadini che già pagano le tasse, e poi perché le ricadute che una decisione simile può avere sui dipendenti e sui lavoratori ci preoccupa. L’amministrazione di Roma Capitale farebbe bene a tornare indietro su quanto affermato in modo forse troppo frettoloso.