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La presentazione di questa mattina del V Rapporto “Mafie nel Lazio” rappresenta un lavoro importante, di mappatura e di conoscenza delle nuove forme di criminalità sorte nella nostra Regione volto a difendere la collettività, i commercianti, i più deboli, troppo spesso colpiti, ancor di più nelle periferie.

Un percorso che negli anni, si è andato intensificando, continuando con costanza, impegno e volontà ma soprattutto con la consapevolezza che la lotta alle mafie avviene innanzitutto attraverso la conoscenza e l’approfondimento.

Prendere le distanze da chi ancora afferma che la mafia non esiste, attraverso la formazione a cominciare dalla politica, dalla pubblica amministrazione fino ad arrivare alle scuole,per comprendere quali sono le azioni che occorrono per combatterla.

Ancor di più dopo la crisi Covid, abbiamo avuto dimostrazione di come la criminalità organizzata sia riuscita a penetrare nel nostro tessuto sociale, inclinandolo. A questo rispondiamo coesi e uniti, utilizzando il Rapporto come strumento conoscitivo per riflettere sulle azioni necessarie da mettere in campo, a partire da oggi.

Abbiamo bisogno di un sistema forte, in grado di assicurare – in ogni politica messa in campo, dal welfare alla scuola, dal sociale, alla sanità – equità e giustizia, rimuovendo ogni forma di precarietà e iniquità, perché è lì che la mafia tenta e trova terreno più fertile per sostituirsi allo Stato. Legalità e sicurezza, per sovvertire la logica della criminalità.

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