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La Regione Lazio non ha fatto alcun “regalo” alle donne di Lucha y Siesta, come vorrebbero sostenere alcuni consiglieri del centrodestra. Con una delibera, la Giunta regionale ha deciso di destinare temporaneamente, e senza alcuna spesa per l’amministrazione pubblica, un immobile confiscato alla criminalità ed acquisito al patrimonio della Regione Lazio per l’accoglienza alle donne che hanno subito violenza, sole o con figli minori, che attualmente sono ospitate presso l’associazione Lucha y Siesta e che non potranno più esserlo a seguito della disposta interruzione delle utenze.

Già in precedenza la Regione aveva deliberato che tale immobile fosse destinato tramite avviso pubblico a diventare casa di semi autonomia per donne vittime di abusi che avessero già compiuto un percorso di fuoriuscita dalla violenza.

Nell’attesa di avviare la procedura, preso atto che l’immobile è idoneo e disponibile ad accogliere donne con figli minori e che il distacco delle utenze a Lucha y Siesta può creare situazioni emergenziali, la Regione Lazio ha deciso di garantire la continuità di un progetto sociale fondamentale per la città di Roma, specie in una fase così delicata come quella che stiamo vivendo in cui le istituzioni hanno il dovere di dare certezze e non lasciare sole le donne che si trovano in situazioni di pericolo o di difficoltà.

Appare invece del tutto irresponsabile il comportamento di alcune consigliere di centrodestra che, pur di attaccare la giunta Zingaretti, diffondono a mezzo stampa l’indirizzo della casa rifugio, mettendo così a repentaglio l’incolumità delle donne e dei minori che vi verranno ospitati.

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