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Ancora una volta la giunta Raggi anziché investire preferisce tagliare considerevolmente i servizi sociali ai danni delle persone più fragili della città. La Capitale stava già attraversando una profonda crisi sociale quando la pandemia è sopraggiunta allargando a dismisura le disuguaglianze e le sofferenze di alcune famiglie. Invece di pensare a come rispondere a vecchi e nuovi bisogni, il Campidoglio taglia 43 milioni di euro il che significa non solo una feroce riduzione delle ore di assistenza ai fragili e servizi come i trasporti per disabili ma anche il rischio, come fanno notare Agci Solidarietà Lazio, Confcooperative Federsolidarietà Lazio e Legacoopsociali Lazio, di licenziamento per circa 3000 lavoratrici e lavoratori. 

Senza un’integrazione delle risorse necessarie, si prospettano tagli immediati ai servizi e la cosa grave è che anche quest’anno non si intravede una capacità di programmazione del Campidoglio, a causa dell’assenza di una visione di città. E’ assurdo che la giunta Raggi si chiuda nelle stanze a fare rimpasti anziché dare delucidazioni ai sindacato e al Terzo Settore che chiedono ragguagli su questi tagli. 

In questo momento il vasto mondo dell’associazionismo, delle cooperative e del Terzo Settore sta manifestando sotto il Campidoglio. Sono dalla loro parte: non si può assistere immobili a questo attacco alle condizioni di vita della popolazione più fragile della città.

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