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No al ricovero obbligatorio ed estensione del ricorso alla pillola abortiva fino alla nona settimana. Sono davvero buone notizie quelle che arrivano oggi dal ministero della Salute che ha ricevuto la risposta al parere chiesto dal ministro Speranza al Consiglio superiore di sanità a proposito dell’aggiornamento delle linee guida per l’utilizzo della RU486.

Un aggiornamento che non è semplicemente tecnico-scientifico, ma che allinea l’Italia agli altri paesi europei e – soprattutto – la rende più forte nella difesa e nella promozione dei diritti delle donne, della loro salute e nel campo delle scelte autonome e consapevoli.

È un passo fuori dal passato, arrivato grazie alla lotta delle donne e alla loro mobilitazione. Da ultimo quella delle donne umbre, che subito dopo il lockdown scesero in piazza contro le decisioni della Regione a guida leghista che voleva fare da apripista all’assalto alla legge 194. La Regione Lazio guidata da Nicola Zingaretti da anni in materia di interruzione volontaria di gravidanza sta su una linea avanzata al fianco delle donne: avevamo già eliminato l’obbligo di ricovero di tre giorni, ora è tempo di procedere sulla strada tracciata.

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