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‘Roma Futura’ presenta la Città femminista con Schlein, Muroni, Bonafoni e Corrado

Piano di genere, beni comuni, impatto sociale, rispetto delle diversità, libertà di abortire,

città resiliente, servizi accessibili, cultura diffusa.
Le proposte delle candidate per la Capitale di domani

“Vogliamo una Roma Femminista, capace di valorizzare l’intelligenza, le competenze e la partecipazione delle donne. Una città dei diritti, solidale e accessibile, dove tutte e tutti siano liberi di scegliere e di esprimersi. Perché le donne hanno idee, proposte e soluzioni da mettere al servizio della cittadinanza per costruire insieme la Capitale del futuro.
Sogniamo una Roma protagonista della conversione ecologica, che dialoghi con le capitali europee e in cui si torni a vivere bene grazie a servizi di qualità e al contrasto delle disuguaglianze. È la Capitale femminista, egualitaria ed ecologista per cui si impegnano le candidate e i candidati di ‘Roma Futura’”. Così la deputata ecologista e componente dell’ufficio di presidenza di Green Italia Rossella Muroni, la presidente di POP idee in Movimento e capogruppo della Lista Civica Zingaretti al Consiglio regionale del Lazio Marta Bonafoni e la co-portavoce di Green Italia Annalisa Corrado nel corso della conferenza stampa di presentazione di alcune delle candidate di ‘Roma Futura’. La lista, promossa da Giovanni Caudo e composta da Possibile Roma, Volt Roma, Pop, Green Italia, Radicali Roma, Socialisti europei e reti civiche, ha messo in campo, a sostegno del candidato sindaco del centrosinistra Roberto Gualtieri, 240 candidate e candidati, di cui la metà donne. Nel pieno rispetto della parità di genere.
Anche Elly Schlein, leader di Emilia-Romagna Coraggiosa e vicepresidente della Giunta regionale dell’Emilia-Romagna, ha partecipato alla conferenza stampa assieme alle candidate al Consiglio comunale di Roma Tiziana Biolghini, Isabella Borrelli, Daniela Patti, Claudia Pratelli, Martina Testa, Francesca Tolino e Maria Assunta Vitelli.

“Ho accolto con piacere l’invito di Roma Futura, una lista in cui corrono tante compagne e compagni con cui da tempo abbiamo intrecciato battaglie per la giustizia sociale e ambientale – ha commentato Elly Schlein, leader di Emilia-Romagna Coraggiosa e vicepresidente della Giunta regionale dell’Emilia-Romagna -. Con Rossella Muroni, Marta
Bonafoni e Annalisa Corrado condividiamo una visione del futuro ecologista, di sinistra e femminista di cui c’è tanto bisogno anche a Roma per migliorare le condizioni di vita e di lavoro delle persone e in particolare delle donne, ma anche l’aria che respiriamo in città.”

Protagoniste dell’incontro le storie e le proposte delle candidate per una Roma Femminista, equa, green e capace di futuro.  A partire dalla consapevolezza che solo una città delle donne può essere considerata veramente inclusiva e accessibile, Daniela Patti lancia l’idea di un Piano di Genere composto da tanti diversi tasselli. Come le case di quartiere, spazi pubblici ed edifici rigenerati per accogliere co-working, attività culturali o sportive. O i servizi di formazione qualificata e continua, che consentono di conciliare vita privata e lavoro, anche attraverso gare di appalti pubblici con indicatori di qualità lavorativa.

Forte della sua esperienza come assessora alla scuola, alle politiche di genere e alla partecipazione al Terzo Municipio Claudia Pratelli sostiene tre priorità per una #RomaFemminista. Più centri antiviolenza, case rifugio e case di semiautonomia per contrastare la violenza maschile sulle donne in coerenza con la Convenzione di Istanbul e la
formalizzazione – che a Roma ancora manca – di una rete Interistituzionale antiviolenza tra istituzioni e soggetti che si occupano del tema. Educazione all’affettività nelle scuole. E l’ampliamento dell’offerta di posti in asili nido e azzeramento rette: una politica per la genitorialità e di contrasto alle disuguaglianze che può anche favorire l’occupazione femminile data l’attuale iniqua distribuzione dei carichi di cura familiari. Per una Roma diversa, non diseguale.

Come già fanno diverse amministrazioni illuminate, Tiziana Biolghini propone la misurazione dell’impatto sociale degli spazi e dei servizi promossi e gestiti dalle donne come strumento di indirizzo nel governo della città, luoghi in cui si costruiscono democrazia paritaria e risposte alla violenza di genere. Si fa portavoce anche di iniziative di co-
progettazione e di patti di collaborazione, per superare il meccanismo dei bandi nell’assegnazione di servizi e immobili per le attività delle associazioni femminili.

Per garantire tutela e diritti a tutte e tutti, nel rispetto delle diversità, Isabella Borrelli progetta ‘Tutelat* dal mio comune’, una revisione della prassi identificativa per evitare di esporre le persone trans* ad outing forzato. Nell’esercizio dei pubblici servizi propone quindi di riconoscere le persone attraverso il proprio cognome e l’iniziale del nome, accertandone poi in sede privata l’identità. Per licei e atenei suggerisce di utilizzare le carriere alias: l’utilizzo del nome scelto, anziché quello attribuito all’anagrafe, per chi sta seguendo un percorso di transizione.

A più di quarant’anni dalla legge 194/1978 nella Capitale non è ancora possibile abortire senza difficoltà e sofferenza, per questo Francesca Tolino si è fatta promotrice della campagna ‘Libera di Abortire’. Dal suo punto di vista, poi, il Comune dovrebbe garantire alle donne assistenza e rispetto dello loro scelte in ogni fase di un'interruzione volontaria di gravidanza. Tutto grazie a un’adeguata distribuzione territoriale del servizio e a un monitoraggio attento dei tassi di obiezione di coscienza tra personale medico e sanitario.

Ma una Roma Femminista è anche una Roma ecologista. Per Maria Assunta Vitelli occorre difendere la città dagli eventi metereologici estremi grazie a politiche di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici. Una città da rigenerare, in cui dalla riqualificazione degli spazi dismessi possano nascere comunità energetiche di cittadine e
cittadini che auto-producono e consumano energia pulita, in un processo innovativo che coniughi sviluppo locale, rivoluzione sociale e transizione energetica.

Per cittadine e cittadini consapevoli, lettori e lettrici appassionate, Martina Testa propone di allargare a tutta la Capitale il lavoro fatto dalla Giunta Caudo in Terzo Municipio con ‘Grande come una città’. Un laboratorio di formazione permanente grazie al quale sono state realizzate in scuole e spazi pubblici centinaia di iniziative culturali progettate dal
basso.

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