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Aderisco alla mobilitazione “I sommersi e i salvati”, lanciata e promossa da alcuni personaggi della cultura, scrittori, associazioni, Ong, prevista a Roma il 27 luglio a Piazza San Silvestro.

Condivido pienamente le tre richieste avanzate dai promotori e sottoscritte da tante organizzazioni e reti della società civile: cessazione di ogni finanziamento alla guardia costiera libica, chiusura ed evacuazione di tutti i centri di detenzione, organizzazione di corridoi umanitari per accogliere e proteggere le persone in fuga.

L’approvazione, per il quarto anno consecutivo, da parte della Camera dei Deputati della missione dell’Italia in Libia – che prevede lo stanziamento di fondi e il sostegno finanziario alla guardia costiera libica – costituisce un fatto grave; chiediamo quindi di mettere fine a tutto questo.

L’urgenza di tali richieste si fa ancora più insistente se pensiamo a quanto successo pochi giorni fa, a 40 miglia dalla costa libica, ultimo ma ennesimo atto di una tragedia che quotidianamente si consuma nei mari.

Bisogna interrompere questo sistema di violazioni, intolleranza e violenza e promuovere invece una politica in grado di intervenire con risposte concrete nel rispetto dei diritti universali ma soprattutto della vita umana.

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