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“‘Samir: ottimo per il I municipio di Tunisi o di Rabat’, ‘Ok, ora sali sugli elefanti e vai a caccia di leoni, ok?’, ‘De preciso da ndo vieni? yemen iraq iran? ma vatte a fa na passeggiata’, ‘romano de Roma?’, ‘vai a pascolar serpenti’. Sono solo alcuni dei commenti vergognosi ricevuti da Samir Abdelkhalik Omran Mohamed sotto al post Facebook in cui annunciava la sua candidatura con la lista civica ‘Roma Futura’ al Municipio X, una serie di insulti razzisti inaccettabili che Samir ha deciso di denunciare con forza, per riportare ancora una volta l’attenzione delle istituzioni sulla moltiplicazione degli episodi di xenofobia nella Capitale. Una violenza tanto più grave perché rivolta verso un ragazzo che a soli 24 anni ha voluto mettere a disposizione delle cittadine e dei cittadini di Ostia, dove è nato e cresciuto, le sue energie e il suo tempo”. Così in una nota la capogruppo della Lista Civica Zingaretti al Consiglio regionale del Lazio e promotrice della lista civica femminista, egualitaria, ecologista ‘Roma Futura’ Marta Bonafoni.

“Purtroppo è stata coinvolta anche la mia ragazza, con insulti sessisti e razzisti inviati in una chat social privata- prosegue nella nota Samir Abdelkhalik Omran Mohamed- Ho deciso di denunciare perché non possiamo tacere di fronte all’ennesimo caso di odio online a sfondo razzista. Mi era capitato di affrontare situazioni simili, sui social e sui campi da calcio dove giocavo e dove ora alleno. Ho sempre reagito con pacatezza, ma da candidato a consigliere mi sento investito di una responsabilità in più. Per questo ho deciso di raccontare, per spronare le persone vittime di razzismo e sessismo a non aver paura di essere se stesse e denunciare sempre. Sono nato in un quartiere difficile- sottolinea Samir- ma mi sono sempre sentito accolto. Eppure c’è ancora un grosso lavoro da fare per trasformare Roma in una città pienamente inclusiva”.

“A Samir voglio esprimere la mia solidarietà e vicinanza- conclude Bonafoni- É necessaria una risposta corale e compatta delle istituzioni e della società civile perché simili azioni di odio e di violenza non si ripetano più”.

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