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“Anche a Viterbo il primo partito è sempre più quello di chi non vota più, perché non trova una proposta politica per la quale fare la fatica di alzarsi, andare al seggio ed esprimere una preferenza”. Con questa analisi, la consigliera Marta Bonafoni ha aperto l’intervento di chiusura della tappa viterbese del Tour dei Desideri del Lazio, che si è tenuto nel tardo pomeriggio di martedì al circolo ARCI Il Cosmonauta in via dei Giardini, nel centro cittadino.

Un incontro ricco di interventi e di partecipazione. Tanti i temi trattati dalle persone che hanno voluto dare un proprio contributo, delineando come dovrebbe essere la Regione Lazio dei prossimi anni: dalla terra all’acqua, dai diritti alla necessità di spazi, dalla scuola al lavoro. E poi comunità, salute, trasporti, cooperazione, cultura, femminismo.

A fare da moderatrice della serata è stata Francesca Marzo, di POP Viterbo. Tra le persone intervenute, oltre a Marco Trulli di Arci che ha fatto gli onori di casa, hanno portato un proprio contributo Virginia Migliore del circolo Peter Boom di Arcigay, Sandra Gasbarri di Aucs onlus, Umberto Cinalli di Legambiente, Lucia Ferrante senatrice accademica di Unitus, Carla Centioni di Ponte Donna, Tokunbo Oguntimirin de La Via e Famiano Crucianelli del Biodistretto della via Amerina e delle Forre, Veronica Aneris, direttrice per l’Italia di Transport & Environment.

“Per vincere la sfiducia e la distanza della politica dalle cittadine e dai cittadini servono tre ingredienti – ha argomentato la consigliera Bonafoni nelle sue conclusioni – il conflitto, perché la politica inizia quando qualcuno dice di no e solo nel conflitto c’è generatività; la coerenza, che oggi è troppo spesso coerenza tradita; il potere”.

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