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Rispondere in tempi brevi e certi alle famiglie che in questo momento sono bisognose di tutto il supporto necessario che può essere messo a disposizione, è l’impegno che la Regione Lazio si è prefissata attraverso tante misure messe in campo con lo scopo di superare insieme questo momento di sofferenza e di crisi economica.

Fin da subito si è cercato di rendere il più semplice possibile le procedure per permettere ai Comuni di garantire velocemente l’aiuto ai più bisognosi.

Operare una distinzione sulla base di un requisito come quello della residenza anagrafica, come invece è stato previsto da Roma Capitale, porta inevitabilmente come conseguenza alla discriminazione e all’esclusione di una vasta platea di persone che versano esattamente nello stesso stato di difficoltà di altre.

In questa direzione va pure la sentenza di ieri che ha accolto il ricorso di un un immigrato di origine filippine che si era visto escludere dalla possibilità di accedere ai buoni spesa del Comune di Roma.

Ci uniamo, quindi, agli appelli venuti da più parti in queste ore, da ultimo dalla Cgil di Roma e del Lazio, e chiediamo al Comune che corregga al più presto questa stortura che rischia di vanificare parte degli interventi messi in campo andando a ledere diritti fondamentali delle persone.

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