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C’è bisogno con urgenza di una via d’uscita ambiziosa all’annosa questione Alitalia e in quest’ottica due cose vanno messe in campo subito: come Regione Lazio dobbiamo chiedere con forza al governo Draghi il rilancio di una interlocuzione forte con l’Europa, e poi aprire un tavolo regionale che coinvolga le forze datoriali e sindacali per mettere a disposizione deleghe e competenze che possano affrontare la fase di crisi. In questa vertenza serve visione e serve una volontà politica e geopolitica che abbia cura dei destini dei lavoratori e delle lavoratrici, che non hanno colpe dei danni che sono stati fatti in questi anni. Ci troviamo a discutere di Alitalia in un momento storico in cui la pandemia dovrebbe averci insegnato qualcosa rispetto agli spostamenti e mentre si discute di PNRR e sostenibilità.

Queste ultime due questioni non possono essere avulse dalla nostra discussione e anzi bisogna avere il coraggio di inserire la questione Fiumicino dentro il tema della sostenibilità.

Comprendo l’affezione al concetto di compagnia “di bandiera” ma la retorica non legittima l’approccio sbagliato che c’è stato fino a ora: è scorretto inquadrare la questione Alitalia dentro una dimensione territoriale o italiana perché occorre avere uno sguardo che collochi la vicenda dell’aeroporto internazionale della Capitale in una dimensione globale o, per meglio dire, “glocale” perché la vocazione internazionale è legata al destino dei nostri territori e di centinaia di famiglie di lavoratori e lavoratrici dell’Alitalia e dell’indotto travolti da una vicenda annosa.

In questa ottica glocale dobbiamo anche inquadrare la questione dei cargo perchè c’è stata troppa timidezza su un investimento che invece avrebbe premiato, dato che quello delle spedizioni delle merci è l’unico settore che ha tenuto durante la pandemia. E così vanno inquadrate anche la questione del rilancio turistico, della manutenzione e dell’innovazione e delle necessarie infrastrutture a rotaia che servono a corredo. Quindi bene l’approvazione dell’odg della maggioranza a prima firma Michela Califano che prevede, tra le altre cose, un’accelerazione del piano di rilancio delle attività legate al trasporto aereo e del suo indotto e la salvaguardia dei livelli occupazionali.

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