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Aderisco convintamente all’appello contro l’art.5 del “Piano Casa” di Renzi e Lupi costruito con associazioni, movimenti, giuristi, ricercatori universitari e diversi amministratori locali. 

Da quando è in vigore ci battiamo contro questa legge che esclude migliaia di persone dal godimento dei diritti civili e politici di base. Una legge inumana, tanto più ingiusta ora che la pandemia ha aggravato e acuito le disuguaglianze già esistenti. Diventa a questo punto urgentissimo abolire questo articolo e tutto l’impianto della legge che esclude i poveri dallo stato di diritto, dato che impedisce l’ottenimento della residenza. Voglio sottolineare che senza residenza non solo non si può votare ma diventa impossibile accedere ai servizi di welfare e godere a pieno del diritto alla salute.

Recentemente mi sono battuta in Regione su alcuni emendamenti del Collegato sull’emergenza abitativa con una doppia sfida: fare finalmente uscire dalle case popolari coloro che le occupano impropriamente, facendo così scorrere le graduatorie. E contemporaneamente assegnare case alle famiglie in difficoltà, titolari dei requisiti, che rischierebbero invece di finire per strada.

Ma questo è stato solo un primo passo, in attesa di una riforma complessiva del diritto all’abitare che non è più rinviabile. Se è inumano in generale privare le persone di acqua e elettricità lo è tanto più in periodo di pandemia. Questa legge non va solo contro i principi della Costituzione ma contro ogni senso di umanità

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