
Data
Iniziosabato, 25 Settembre 2021
Ora
Inizio12:00
Luogo
Centro Interculturale Asinitas, Via Policastro 45, Roma
Sabato 25 Settembre 2021 ore 12.00 Centro Interculturale Asinitas, Via Policastro 45
“M’AFFACCIO ALLA FINESTRA, La politica della cura: donne, città, educazione e intercultura”
“M’AFFACCIO ALLA FINESTRA, La politica della cura: donne, città, educazione e intercultura”
Dopo due anni di restrizioni e di lavoro in isolamento, abbiamo voglia di affacciarci alla finestra e di tornare a parlare con altre donne che, come noi, vivono e lavorano in contesti interculturali.
Affacciarci alla finestra per raccontarci cosa è successo in città e cosa è successo a noi in questo periodo.
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Noi che conosciamo la fatica delle donne nel tenere insieme un tessuto sociale reso sempre più fragile e povero dalla gestione dell’emergenza sanitaria, cosa abbiamo da dire sulla cura, le politiche sociali, la povertà educativa e la città? Per ricostruire legami sociali, politica e cultura basati sull’interdipendenza e la relazione, di cosa abbiamo bisogno e da dove ripartire insieme?
Ne parleremo con singole e realtà attive nel quadrante est della città.
Centro donne Dalia
Strategie Prenestine – il gruppo di lettura
Polo ex Fienile Tor Bella Monaca
Claudia Bernabucci, attivista e coordinatrice progetti educativi a Roma est
Noemi Dicorato, attivista ed educatrice
Vania Borsetti, maestra della scuola elementare Carlo Pisacane
Lizet Aguilar, mediatrice interculturale
Eva Vittoria Cammerino, cofondatrice di Prime Minister, scuola di politica per giovani donne dai 14 ai 19 anni
Marta Bonafoni, consigliera regionale
Behts Ampuero Valera e Maria Rossi del Centro interculturale ASINITAS
L’incontro è realizzato al termine del progetto ̀ , con il sostegno della Regione Lazio LAZIOcrea SpA da ASINITAS in collaborazione con l’ Associazione 21 luglio. Attraverso la narrazione, il laboratorio espressivo e il teatro, Storie della città di Dio ha provato ad aprire spazi di incontro/racconto con un gruppo di donne e bambini a Tor Bella Monaca attraverso la parola e il fare, cercando di riavvicinare i corpi e le storie in un momento di distanziamento sociale ed isolamento emotivo.