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19 Settembre 2021 – di Marina de Ghantuz Cubbe

La Casa delle donne rimane al suo posto. Lo sgombero, ventilato più volte dall’amministrazione Raggi, non ci sarà, anzi: le femministe hanno ottenuto dal Comune il comodato d’uso gratuito per 12 anni e continueranno così a svolgere le attività di sostegno alle donne portate avanti fino ad ora. Il Campidoglio ha riscosso il debito di circa un milione di euro e ha raggiunto un accordo per ottenere anche gli interessi maturati per il ritardo nel pagamento del canone, che il Consorzio verserà a partire dal primo settembre 2022.

«Il Comune non ci ha regalato nulla – spiega la presidente del Consorzio Maura Cossutta – 900mila euro sono stati stanziati dal Parlamento, noi con le donazioni di chi ci è stato sempre vicino abbiamo messo quasi 200mila euro. Anche il comodato t’uso gratuito è frutto del lavoro del Parlamento che lo ha previsto nel 2020 con la legge di Bilancio, proprio per salvaguardare i luoghi delle donne». Le femministe si sono sedute al tavolo delle trattative con l’assessora al Sociale Veronica Mammì, Valentina Vivarelli che guida il Patrimonio e con l’assessora alla Cultura Lorenza Fruci che nel 2019 è arrivata in Campidoglio come delegata della sindaca alle Pari Opportunità. […]

Così, dopo la vicenda di Lucha y Siesta, l’immobile dell’Atac trasformato in una casa rifugio messo all’asta e acquisito dalla Regione Lazio quella del Consorzio «è un’altra vittoria storica – commenta la consigliera regionale della lista civica Zingaretti Marta Bnoafoni – Persino Virginia Raggi ha dovuto ammettere che la realtà di via della Lungara non poteva essere messa a bando e prendere atto che c’era qualcosa di molto più grande delle polemiche, una esperienza cui andava riconosciuto valore».

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