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02 Feb, 2017

Perché ritiro la candidatura a segretario di Sinistra italiana

“A cosa serve, qui e ora, questo congresso?”

Ho deciso di candidarmi alla segreteria di Sinistra Italiana per rappresentare, insieme a tanti compagni e tante compagne, un punto di vista, un’idea della sinistra che non rimanesse schiacciata tra le compatibilità e il minoritarismo. Una sinistra nuova, con un punto di vista autonomo sul mondo e in relazione con coloro che hanno a cuore l’idea di ricostruire un nuovo centrosinistra alternativo al renzismo e alla terza via. Una sinistra che cambia, che conta, che unisce.

Abbiamo reso con la nostra iniziativa possibile una discussione nei territori, contribuendo a fare uscire dalla clandestinità il congresso.

Questa idea, così impopolare fino ad appena qualche giorno fa, adesso sembra riprendere quota. Significa che il coraggio delle idee serve e funziona. Ho letto le dichiarazioni di Nichi Vendola: le condivido. Evidentemente è stato utile scrollare l’albero, dire le cose come stanno, provare a spostare in avanti l’orologio della politica. Perché, come abbiamo imparato sin da bambini, non serve a nulla arrivare prima se non si convincono gli altri a cambiare orientamento.

Sarebbe meglio se questo fosse riconosciuto pubblicamente, soprattutto dopo mesi di nostra solitudine, su di una linea che ha visto in tanti passaggi caricature e persino anatemi. Sono stato abituato a coltivare la cultura del dubbio da un maestro di politica e di vita. Mi auguro che prima o poi questa pratica torni, anche a sinistra. Così come ho combattuto la dicotomia amico/nemico, che ha devastato tanti partiti, compreso i nostri.

Ritiro la candidatura a segretario. Non brigo per posti, ma non sono abituato a candidarmi a gestire qualsiasi linea politica. Chi se la sente lo faccia, benché creda che la doppiezza sia una di quelle categorie che dovremmo archiviare definitivamente. Anche questo penso sia un atto di responsabilità nei confronti della nostra comunità.

Non mi è stato concesso di far vivere pienamente questo punto di vista nonostante avessimo attivato forze e contenuti, con tantissimi compagni tornati a militare e a iscriversi. Purtroppo il vero nodo alla fine sembra essere solo il tema del comando del partito.

Ma se da una parte si parla di partecipazione e di sovranità degli iscritti, dall’altra si impedisce di fatto che gli iscritti decidano, disconoscendo il principio sempre evocato di “una testa, un voto”, negando le assemblee nei territori e avvelenando i pozzi sulla regolarità del tesseramento, peraltro validato dalla commissione congressuale.

Fino a far circolare accuse dirette e indirette nei confronti di parlamentari, amministratori e dirigenti territoriali. Non proprio un contributo alla distensione del clima. Mi auguro che qualcuno si senta in dovere, prima o poi, di chiedere scusa.

Le modalità di svolgimento delle assemblee territoriali è decisivo: la commissione congressuale, venendo meno alla sua stessa funzione di garanzia, ha deciso a maggioranza di non garantire a tutti il diritto di esprimersi.

Mi domando come si faccia a spiegare a un comune mortale come sia possibile dover fare centinaia di chilometri per partecipare a un congresso, magari di un’area metropolitana di 4 milioni e mezzo di abitanti, una domenica mattina nell’arco di poche ore.

Avevo chiesto poi di cambiare la ragione sociale del Congresso, aprendoci a ciò che si muove con noi e al di fuori di noi, in un contesto che potrebbe portare a sviluppi inaspettati nei prossimi giorni. Fondare in queste condizioni l’ennesimo partito provvisorio mi sembrava una scelta sbagliata e ingannevole verso gli iscritti e i militanti di ogni orientamento politico.

A cosa serve, qui e ora, questo congresso? Non sarebbe stato, non sarebbe più ragionevole trasformarlo in un appuntamento aperto e largo, al servizio di un progetto più grande? Qualcuno ha scambiato questa proposta per una forma di attendismo e di manovra. Invece era un appello vero alla gestione unitaria di un passaggio delicato per la vita della sinistra e del paese.

Per queste ragioni mi fermo qui. Il campo non è contendibile. Vale per me che sono parlamentare, varrebbe per qualsiasi altro iscritto. Quando le regole non sono condivise e soprattutto vengono usate come un elastico da chi controlla la macchina si rischia solo di allargare fratture.

Mi fermo qui. Per restare e combattere. Da militante, iscritto e deputato di Sinistra Italiana.

I compagni e le compagne che mi hanno dato forza e hanno usato parole di sostegno in questi giorni faranno la loro battaglia su un’idea di politica aperta e inclusiva, per una sinistra ecologista, popolare e di governo nelle forme che decideranno. A partire dai territori dove si terranno i congressi.

E a Roma il 12 febbraio aprirò il confronto con tutti loro, perché c’è bisogno di una Sinistra italiana capace di costruire davvero un campo di forze di progresso che si candidi a governare il paese e non ad agitare una bandierina identitaria.

Un appuntamento nazionale per discutere, orientarci, orientare, metterci in ascolto e in cammino.

02 Feb, 2017

Sindacato a porte aperte

Sabato 11 marzo
Città dell’Altra Economia – Roma

Sindacato a porte aperte 2017 – una giornata dedicata ai nostri iscritti.

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“Sindacato a porte aperte 2017” è un’iniziativa della Fp Cgil Roma e Lazio dedicata agli iscritti, che si ripete per il secondo anno dopo il primo esperimento del 2016. La federazione di Via Buonarroti si sposta in uno spazio aperto (Città dell’altra economia – ex mattatoio – Largo Dino Frisullo, 00153 Roma – Metro B, stazione Piramide), interrompe l’attività ordinaria per coinvolgere gli iscritti e mostrarsi a chi semplicemente è curioso di conoscerla.

Un’area con workshop (a breve il programma completo); una per la consegna delle tessere e del materiale; una dedicata al mondo dei servizi, con gli sportelli di Patronato Inca, Ufficio Vertenze Legale, Caaf, #SosEffepi e di tutto il mondo Cgil che offre assistenza e tutela; teatro, musica, dibattiti.

02 Feb, 2017

Commissione Antimafia

Martedì 7 febbraio, ore 11
Sala Di Carlo

Audizione del direttore della Centrale Acquisti della Regione Lazio Stefano Acanfora in merito agli atti della Centrale Acquisti per la garanzia della legittimità delle procedure di acquisto di beni e servizi, con particolare riferimento alle disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nelle pubbliche amministrazioni.

02 Feb, 2017

Consiglio Regionale

Mercoledì 8 febbraio 2017, ore 10

Question time e continuazione dell’esame dei punti all’ordine del giorno:
Proposta di legge n. 298 “Norme per la realizzazione, manutenzione, gestione, promozione e valorizzazione dei grandi itinerari culturali europei, delle vie consolari romane e del patrimonio escursionistico della Regione Lazio. Modifiche articolo 12 l.r. 06/08/2007 n. 13”.

01 Feb, 2017

Ottima l’approvazione della legge per l’uso industriale e alimentare della canapa

“La legge sull’uso della canapa a scopo industriale ed alimentare è stata approvata dal Consiglio regionale: per Sinistra Italiana–Sel è un fatto importante che ci riempie di orgoglio.

Con questo testo di legge infatti abbiamo messo in campo misure atte ad incoraggiare il ritorno a quella che è stata per lunghi anni una attività diffusa e molto redditizia in campo agricolo ed industriale.

Fugato ogni dubbio sul fatto che la canapa sativa non abbia nulla a che fare con la marijuana e che non contiene alcun principio psicotropo, il dibattito si è concentrato sulla coltivazione e sull’impiego in ambito alimentare, zootecnico, edilizio, cosmetico, tessile, energetico, farmaceutico, agronomico e fitodepurativo (fitodepurazione dei terreni inquinati dai metalli pesanti, piuttosto che per la produzione di mangimi animali), come risorsa per la nostra Regione, che abbiamo voluto sostenere ed incoraggiare con un investimento che è il più alto tra le Regioni che hanno legiferato in materia.

Siamo convinti che benché ad oggi si tratti di un settore ancora di nicchia, le potenzialità e l’interesse verso questa attività sono sempre più diffusi, insistenti e meritano interesse”.

Così in una nota Gino De Paolis, capogruppo e primo firmatario di una delle due leggi presentate e poi divenute testo unificato, Marta Bonafoni e Daniela Bianchi, consigliere Si-Sel alla Regione Lazio

“Un percorso molto bello quello dell’approvazione, che ha coinvolto tutto il Consiglio, che ha accolto le proposte anche dell’opposizione per garantire fino in fondo che questa coltivazione riguardasse la canapa come pianta del tutto a norma di legge, precisando le forme di controllo per scongiurare ipotesi diverse da quelle che la norma vuole avanzare.

Sviluppo agricolo, quindi, ricadute occupazionali, modello di sviluppo sostenibile, risposta ad un mondo che intorno alla canapa ha costruito anche un modo di vivere il territorio, sono i motivi che ci hanno spinto ad ingaggiare questa sfida. Una sfida che è stata frutto del contributo di sensibilità diverse, ma che ha mostrato tutto il suo portato di positività.

Un ringraziamento particolare va al presidente della commissione competente, Daniele Fichera, all’assessore Hausmann, al Presidente dell’Arsial, Rosati e a tutta la maggioranza”.