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Nel Lazio due anni fa abbiamo iniziato un percorso delicato e importantissimo con l’intento di traghettare i 45 progetti sulle #dipendenze da sostanze attivi sul nostro territorio verso un regime di accreditamento.

I progetti sulle tossicodipendenze sono quei servizi sociosanitari che negli ultimi venti anni hanno letteralmente fatto modello con gli interventi di riduzione del danno e del rischio, sulla bassa soglia, lavorando sulle competenze degli utenti. E questo intorno a un fenomeno in continua evoluzione come quello delle droghe.

Accreditarli al sistema significa metterli in sicurezza, garantire loro risorse e programmazione, scommettere sulla qualità e sulla continuità del lavoro degli operatori. Ora siamo all’ultimo miglio di questo passaggio che è cruciale e ieri in una bella assemblea convocata dal #Cnca ho rinnovato il mio impegno ad accompagnare il percorso al traguardo insieme alla giunta e alla direzione sociosanitaria. Senza errori.

Perché occuparsi di dipendenze col passo giusto significa guardare alla salute di quegli utenti – fragilissimi fra i fragili – ma anche alla salute delle nostre comunità. E declinare il tema della sicurezza delle città alla voce “sicurezza sociale”.

Per la cronaca, a Roma la giunta Raggi ha evitato tutte queste parole e ogni sforzo: semplicemente ha azzerato i servizi contro le tossicodipendenze. Zero soldi in bilancio e l’incapacità di spendere i due milioni che la Regione le ha trasferito, chiusi in un cassetto.

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