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19 Ott, 2017

Insieme per il Lazio con Roma nel cuore

Lunedì 20 novembre 2017, ore 18.00
Libreria Todomodo
Via Bellegra, 44

Insieme per il Lazio con Roma nel cuore.
Crediamo sia utile ripartire dalle pratiche di buon governo della Regione Lazio per affrontare il tema delle periferie a Roma.
Ne discuteremo con Massimiliano Smeriglio (Vicepresidente della Regione Lazio), Roberto Morassut (deputato PD), Stefano Veglianti (consigliere Insieme per il Lazio municipioV), reti civiche e mondo dell’associazionismo.

buone.pratiche.20nov

18 Ott, 2017

Solidarietà a Valeria, giovane donna e lavoratrice

Esprimo la mia solidarietà a Valeria, lavoratrice di Calvin Klein presso l’outlet di Castel Romano, giovane donna madre di un bimbo di 3 anni che ha chiesto di poter usufruire del riposo domenicale per poter svolgere il suo ruolo in famiglia. La risposta a questa richiesta è stato un trasferimento, molto lontano, dove le difficoltà sarebbero ancora più accentuate.

La storia di Valeria è purtroppo la storia di tante, che si scontrano con un mondo del lavoro in cui l’essere donna e madre diviene un ostacolo: dalle gravissime dimissioni in bianco, a casi come quello appena raccontato che di fatto rendono il lavoro fuori da casa un lusso.

Ho interessato di questa storia le Consigliere di parità della Regione e della Città Metropolitana di Roma, perché al di là delle questioni strettamente sindacali resta una situazione inaccettabile per un Paese civile, che allontana dal mondo del lavoro le donne e le madri.

Valeria si appresta ad iniziare una protesta esemplare. Noi, come Istituzioni, abbiamo il dovere di mettere in campo tutte le iniziative volte ad eliminare ogni ostacolo che impedisce a tutti e tutte di poter coniugare il tempo di attività lavorativa al tempo della vita.

18 Ott, 2017

A Roma una marcia contro il razzismo e per la solidarietà

Marina Della Croce, Il Manifesto

Sarà una giornata per dire no al razzismo, ma anche agli accordi che Italia e Europa stanno siglando con alcuni Paesi africani per imprigionare i migranti sull’altra sponda del Mediterraneo. E contro le leggi Minniti-Orlando su immigrazione e sicurezza che non solo non fanno alcuna distinzione tra chi delinque e chi invece arriva nel nostro Paese in cerca di lavoro, ma aboliscono anche il secondo grado di giudizio per il riconoscimento del diritto di asilo.

Sarà una giornata come a Roma non si vedono da anni. L’appuntamento è per sabato prossimo e sono attese migliaia di persone da tutta Italia. Solo l’Arci – tra le sigle che hanno promosso l’iniziativa insieme a Libera, A Buon diritto, Amnesty International Medu e altre – ha organizzato 22 pullman, altri sette sono attesi dalla Campania e poi da Lecce, Bari, Milano, Genova, Bologna. «Abbiamo bisogno di giovani, ragazze e ragazzi italiani e nuovi cittadini per costruire il futuro di questo Paese» si legge in una lettera-appello firmata da monsignor Raffaele Nogaro, don Luigi Ciotti, Andrea Camilleri, Enrico Ianniello, Moni Ovadia. Toni Servillo, Giuseppe Massafra, Luciana Castellina e Carlo Petrini. Per chi deciderà di aderire alle 14,30 da piazza della Repubblica partirà un corteo che attraverserà via Cavour e via Merulana per concludersi in piazza Vittorio.«Un mondo laico e religioso vasto – spiega una nota dell’Arci – che da sempre è schierato in difesa del diritto di migrare e che agisce in prima persona, anche disobbedendo a decisioni italiane ed europee che sono in aperto contrasto tanto con la nostra Costituzione che con i fondamentali principi internazionali».

Da anni assistiamo a un escalation di comportamenti sempre più aggressivi nei confronti di migranti, rom e qualunque forma di diversità. Dalle ruspe leghiste per spianare i campi rom si è arrivati in poco tempo a siglare accordi con milizie libiche alle quali è stato affidato il compito di impedire ai barconi carichi di disperati di prendere il mare. Il modo in cui questo avviene è, come raccontano innumerovoli testimonianze, tenendo prigionieri uomini, donne e bambini in centri all’interno dei quali le violenze fisiche e psicologiche sono all’ordine del giorno. Da una settimana l’Unhcr, l’Alto commissariato Onu per i rifugiati, sta lavorando a Sabrata, in passato uno dei principali punti di partenza dei barconi diretti in Italia, per assistere circa 14 mila migranti che le milizie libiche tenevano prigionieri all’interno di hangar, magazzini, case e fattorie, riuscendo in questo modo a far diminuire notevolmente il numero di sbarchi nel nostro Paese. La maggior parte dei migranti tratti in salvo sono traumatizzati e agli operatori dell’Unhcr hanno raccontato di aver subito violenze sessuali, di essere stati costretti a lavori forzati o a prostituirsi. «La strada degli accordi con i regimi dei paesi dall’altra sponda del Mediterraneo – scrivono tra gli altri monsignor Nogaro e Andrea Camilleri – non solo implica aiuti economici e governi opachi dalla democrazia malconcia, ma il prezzo dell’alleanza con le milizie libiche vuol dire costruire un inferno dove i migranti sono torturati, stuprati o mandati a morire di sete nel deserto, come ha denunciato l’Onu».

Una strada che l’Europa, Italia in testa, sembra decisa a percorrere sempre più e la recenti successi elettorali ottenuti in Germania e Austria da forze xenofobe e populiste non faranno altro che rafforzare ulteriormente questa scelta. Utilizzando anche l’ipocrita distinzione tra rifugiati e migranti economici, «etichette – proseguono i firmatari della lettera-appello – con le quali si classificano gli sventurati che attraversano l’Africa e il Medio Oriente sperando nell’accoglienza dell’Italia e dell’Europa. I rifugiati, come i cosiddetti migranti economici, tentano tutti di sfuggire alla morte».

Al corteo parteciperanno anche numerose realtà e centri sociali dietro uno striscione che ricorderà come «Nessuna persona è illegale». Tra gli altri ci saranno i romani di Baobab, Action, Esc, Communia, ma è è prevista anche la partecipazione di realtà milanesi, bolognesi e da Genova. «Vogliamo essere in piazza – è scritto nell’appello dei centri sociali – perché riteniamo urgente rispondere al clima di odio razziale e di guerra ai poveri che sta imperversando nelle nostre città e che viene alimentato ad arte dal razzismo istituzionale e dallo sciacallaggio d formazioni esplicitamente neofasciste. Vogliamo essere in piazza insieme agli uomini e alle donne migranti che continuano a mostraci grande coraggio e determinazione nel disegnare le proprie rotte e costruire il proprio futuro».