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06 Mag, 2017

Roma Pride 2017

Sabato 10 giugno 2017, ore 16

La parata per le vie della città si svolgerà sabato 10 giugno; partirà da Piazza della Repubblica e si snoderà lungo il centro di Roma.

Concentramento alle ore 15:00 e partenza alle ore 16:00.

06 Mag, 2017

Presentazione proposta di legge contro le discriminazioni di genere

Martedì 6 giugno 2017, ore 19
Gay Croisettes – Via San Giovanni in Laterano (lato Colosseo)

Conferenza stampa di presentazione della proposta di legge regionale

“Nome contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere”

Saranno presenti:
Mario Colamarino, Presidente circolo Mario Mieli

Sebastiano F. Secci, portavoce del Roma Pride

Marta Bonafoni, consigliera regionale di Art. 1 Movimento democratico e progressista

Simone Lupi, consigliere regionale del Pd

05 Mag, 2017

Sono io quella ragazza

Carlotta Cossutta, Comune-info

Sono io quella ragazza sola che deve essere difesa dal degrado in stazione centrale. Negli ultimi anni ho preso più treni che tram e ho attraversato la stazione all’alba e a notte fonda… E l’ho vista cambiare: prima sono arrivati i militari, poi le barriere ai binari, poi i cancelli.

Mi sono vista passare tutti i controlli forte della mia pelle bianca e dei miei vestiti borghesi, mentre dietro di me ragazze nere venivano fermate e apostrofate malamente perché non parlano italiano (e per favore, non ditemi che questo non è razzismo); mi sono sentita fischiare dietro dai militari e sono stata aiutata a rialzarmi da una caduta sulla bici da un ragazzo arabo che giocava a carte; ho ricevuto un’offerta di erba e due proposte di matrimonio; ho assistito a una rissa e ho visto due fratelli eritrei guardare con gli occhi sgranati mia sorella che cercava di capire se avessero la scabbia….

Sono io quella ragazza sola e non vi permetterò di usare il mio corpo come paravento per operazioni come quella di martedì 2 maggio…

04 Mag, 2017

Sanità, strada lunga ma finalmente si vedono i frutti del lavoro svolto

“Lo ha spiegato puntualmente il Presidente Zingaretti: il lavoro svolto fino ad oggi ci ha condotto a portare fuori dal tunnel il sistema sanitario laziale che si appresta ad uscire dal commissariamento, togliendo ogni alibi e tornando a pieno titolo nelle disponibilità delle scelte di indirizzo politico. Un obiettivo che dal punto dal quale siamo partiti non era certo facile e scontato: dopo dieci anni di piano di rientro questa amministrazione ha portato i conti apposto, il margine operativo dei conti e’ positivo, non c’è più un euro di disavanzo.

Un processo avanzato quello verso l’uscita dal commissariamento che consente oggi di ragionare sulle assunzioni e quindi sull’insieme fatto del diritto al lavoro dignitoso e il diritto alla cura. Saranno 2800 i nuovi posti di lavoro nella sanità laziale, numeri che solo un intervento di riorganizzazione, soluzioni innovative e coraggio di mettere le mani in un groviglio lungo decenni, possono permettere.

Accanto a questo c’è il piano per la riduzione delle liste d’attesa, che ha messo in campo risorse, economiche e umane, con l’obiettivo di stravolgere il sistema attuale e non avere mai più situazioni drammatiche come quelle che ogni giorno abbiamo sotto gli occhi, e c’è anche il riconoscimento di un sostanziale miglioramento dei servizi essenziali erogati, oggi, ampiamente sopra il livello minimo indicato dalla legge nazionale.

Apprezziamo inoltre alcune questioni di merito che indicano la cifra di questa amministrazione sul tema dell’esigibilità dei diritti: pensiamo al concorso riservato a ginecologi non obiettori in rapporto alla legge 194. Un provvedimento che ha il chiaro intento di garantire l’accesso all’interruzione di gravidanza e contrastare l’enorme ricorso all’obiezione di coscienza che nel Lazio e in molte regioni d’Italia rende sempre più difficile accedere all’aborto.

Pensiamo con lo stesso spirito al potenziamento dei consultori e quindi alla maggiore prevenzione e alla contraccezione che questo consente; pensiamo altresì sull’uso terapeutico della cannabis, approvato con un decreto del presidente pochi giorni fa. Un fatto giusto, che ci ha visto come gruppo presentare, nel 2014, anche una proposta di legge che andava nella stessa direzione.

Un segno di civiltà per rendere attuative le norme già pienamente in vigore a livello nazionale e quindi facilitare l’accesso a tali farmaci per quei pazienti che necessitano di cura palliativa del dolore o di altre applicazioni terapeutiche in molte forme di disabilità fisica e mentale o come lenitivo degli effetti collaterali delle chemio e radio-terapie.

Non meno importanti sono i temi legati al nuovo presidio sanitario, che il Presidente ha indicato di prossima realizzazione a Sora, così come è di straordinaria importanza lo sforzo di collocare nell’ospedale di Anagni un presidio sanitario ambientale con un investimento di 1,6 milioni di euro circa, per dotare quell’area geografica del nostro territorio, provata dal punto di vista ambientale, di un centro di cura, prevenzione, ricerca, e la riqualificazione di quel plesso ospedaliero.

Certo la strada da percorrere è ancora lunga e resta vivo un punto su tutti sul quale concentrare gli sforzi e cioè quello dei pronto soccorso. Ci preme infatti insistere su un aspetto particolarmente sensibile perché i pronto soccorso sono il primo luogo con cui i cittadini impattano per emergenza sanitaria. Occorre quindi migliorare con tutti gli sforzi possibili quella porta di accesso al sistema sanitario, così prossima alle persone.

Abbiamo imboccato la strada giusta, percorso un lungo tratto. Occorre accelerare e lasciare una sanità migliore di quella che abbiamo trovato”.

A dichiararlo sono Gino De Paolis, Marta Bonafoni, Daniela Bianchi, Rosa Giancola e Riccardo Agostini, Consiglieri Mdp alla Regione Lazio

04 Mag, 2017

L’azione neofascista contro l’OIM è di una gravità estrema

E’ estremamente grave quanto accaduto oggi presso presso l’Ufficio di Coordinamento per il Mediterraneo dell`Organizzazione Internazionale per le Migrazioni.

I militanti neofascisti di Forza Nuova hanno prima appeso uno striscione contro le Ong che prestano soccorso in mare e dopo aver occupato lo spazio esterno della sede romana dell’Oim e acceso fumogeni, hanno addirittura inveito contro un migrante che stava entrando negli uffici. Si tratta di un’azione razzista e xenofoba, che va doppiamente condannata perché prende di mira proprio quelle Ong che svolgono un ruolo essenziale di ricerca e soccorso nel Mediterraneo.

Un assalto del genere dimostra quanto sia rischioso fare campagne strumentali contro le Ong, additandole come il nemico. A maggior ragione, il fatto richiede una presa di posizione unanime e corale, perché frutto di un clima avvelenato che rischia di non essere episodico in una città che ogni giorno si sveglia sempre più intollerante.