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10 Mag, 2017

Sui rifiuti nessuno fugga. Collaborazione istituzionale per uscire da crisi in cui a perdere è Roma

“La realtà dei fatti è nelle strade, dove sono i cassonetti pieni e maleodoranti, nei topi e nelle carte ufficiali, non nei post e nei tweet. E stando alle carte la Sindaca Raggi deve ammettere che nulla ha inviato alla Regione e che non esistono richieste di autorizzazione per questi fantomatici impianti. L’unica cosa che abbiamo ascoltato è il coinvolgimento di Aprilia e Colleferro e questo per noi è inaccettabile.

Il principio che vogliamo riaffermare, infatti, con forza, come abbiamo sempre fatto in tema di rifiuti è che Roma, come ogni comune, deve farsi carico dello smaltimento e del ciclo dei rifiuti che produce. Lo faccia nel proprio territorio di competenza, senza coinvolgere né l’area metropolitana, né le altre province. E’ un principio di responsabilità e di rispetto dei cittadini di tutto il territorio regionale.

Quindi, tornando alla polemica in corso, la Regione Lazio ha il dovere di occuparsi della questione rifiuti di Roma, dicendo cose chiare, ma non accettiamo di essere schiacciati dentro una polemica sterili tra avversari politici. Ci vuole lealtà istituzionale, perché un fatto è incontrovertibile: Roma, la capitale del Paese, meta di milioni di turisti da tutto il mondo, è sporca e in degrado.

Non c’è nessuno che può ritenersi estraneo da responsabilità: a pagarne le conseguenze non sarà Raggi, non sarà la Regione o il Comune, ma tutti noi e tutti coloro che hanno avuto l’ambizione di chiedere il voto ai cittadini, di raccogliere consenso, di assumersi una responsabilità. Ognuno, in primo luogo la Regione, in primo luogo il nostro partito politico, faccia la sua parte con l’unico obiettivo di trovare la soluzione per uscire, in fretta e senza steccati ideologici, da questa situazione.

Ci sono probabilmente in ognuna delle accuse reciproche una verità parziale. Sarà vero in parte ciò che dice il M5s, quando afferma di non poter risolvere in pochi mesi quello che è stato sedimentato in anni; sarà vero ciò che dice la maggioranza di questa Regione che ribadisce le proprie competenze e ritira la palla dall’altra parte della rete su questioni che riteniamo ingiuste; sarà in parte vero che oggi la destra interpreti la parte dell’arbitro, ma non può sottrarsi dal ricordare che per loro la soluzione, quando erano al governo, era quella di una Malagrotta bis ad Allumiere.

Ora però è il tempo del lavoro, per evitare ancora disagio. La Regione, lo ha detto il presidente Zingaretti, lo ha ribadito l’Assessore Buschini, ha le porte spalancate. Si collabori”.

A dichiararlo sono Gino De Paolis, Marta Bonafoni, Daniela Bianchi, Rosa Giancola e Riccardo Agostini, Consiglieri Mdp alla Regione Lazio

10 Mag, 2017

Rogo Casilino 23: tragedia immane, terribile ipotesi procura per omicidio volontario

Il rogo del camper al Casilino 23, in cui hanno perso la vita questa notte una ragazza di 20 anni e due bambine di 4 e 8 anni, è un fatto di una gravità assoluta. Così come è ancor più grave l’ipotesi al vaglio della procura che sta indagando per omicidio colposo dopo il ritrovamento di tracce di liquido infiammabile fuori dal camper.

Se fosse confermata questa pista ci troveremmo davanti a un episodio terribile, che mostrerebbe con ogni evidenza il volto peggiore di una città ancora più intollerante, razzista, degradata e non inclusiva, di fronte al quale non è possibile non intervenire. La tragedia che ha colpito quella famiglia, costretta a vivere in mezzo alla strada, in condizioni precarie e senza alcuna sicurezza, ci dimostra infatti che a Roma esiste un’emergenza, ma per i rom, ed è una realtà ben lungi dall’essere stata affrontata.

Cosa ha fatto l’amministrazione capitolina da un anno a questa parte? Non vorremmo ora che la colpa ricadesse sui genitori di quelle povere vittime, vittime a loro volta di un sistema che fa acqua da tutte le parti. Lo sanno bene i rom che vivono nei campi della Capitale, confinati nel degrado e nell’isolamento per i quali l’Europa ha più volte bacchettato il nostro Paese.

Una mancanza che oggi è costata la vita a una ragazza e a due bambine, vittime dell’assenza colpevole di una politica di inclusione efficace, coraggiosa, lungimirante. Un lutto grande che tutta Roma dovrebbe piangere.