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Roma è ancora una volta impreparata all’accoglienza. L’appello lanciato oggi in conferenza stampa da Baobab experience, MEDU e della Rete Legale per i Migranti, dopo l’ennesimo sgombero di ieri dei 60 migranti che avevano trovato rifugio vicino alla stazione Tiburtina, è chiaro e condivisibile: se non verrà predisposto subito un piano credibile di accoglienza per i cosiddetti transitanti, con i nuovi sbarchi saranno centinaia le persone in fuga da guerre e persecuzioni, obbligate a dormire per strada senza alcuna assistenza se non quella prestata da cittadini e associazioni.
Al momento, infatti, non sono previste nuove strutture che possano accogliere i flussi migratori in arrivo e se fosse confermata la chiusura del centro Cri di via del Frantoio a giugno, in assenza di soluzioni alternative, sarebbe davvero grave.
Roma Capitale ha un unico modo per rispondere: intervenire in maniera tempestiva, destinando spazi di accoglienza alle persone più vulnerabili e imprimendo un’accelerata alle politiche di inclusione in questa città. Non farlo sarebbe una vergogna per la Roma che accoglie.
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