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29 Mar, 2017

Sanità, conti in ordine. Ora voltiamo pagina

La sanità del Lazio sta cambiando e ora possiamo iniziare a voltare pagina. A partire dal tema chiave delle liste di attesa, sulle quali sappiamo c’è ancora molto da fare, ma che ora siamo nelle condizioni di poter affrontare.

Questo perché grazie al percorso di risanamento la spesa è sotto controllo, sta aumentando la qualità delle cure e possiamo inaugurare una nuova stagione di investimenti. Torna infatti in positivo il margine operativo lordo mentre per il secondo anno consecutivo il disavanzo è sotto la soglia del 5%.

L’equilibrio di bilancio è frutto soprattutto di una riorganizzazione che vuol dire anche una migliore qualità nei servizi, maggiori risorse per la riqualificazione dei reparti e per l’ammodernamento tecnologico ed edilizio delle strutture ospedaliere e l’assunzione a tempo indeterminato di circa 3000 persone, tra medici, infermieri e tecnici. Un passaggio fondamentale, quest’ultimo, per il quale è in corso un braccio di ferro con il Governo che ci auguriamo di vincere.

29 Mar, 2017

Aborto, l’Onu mette in mora l’Italia: “Troppi medici obiettori, dia i servizi”

In questi giorni in Regione Lazio abbiamo compiuto un altro passo nella direzione della salute della donna e della sua libertà di scelta.

La Direzione socio-sanitaria ha infatti istituito un tavolo tecnico per elaborare le linee guida sulla contraccezione e sull’aborto farmacologico. L’obiettivo è proprio quello di assicurare la garanzia delle prestazioni e la loro appropriatezza, soprattutto verso le minori e le fasce più fragili della popolazione, ma anche di garantire presso i consultori familiari la disponibilità e la gratuità del test di gravidanza, la prescrizione dei contraccettivi e di elaborare un progetto per l’attivazione di una fase sperimentale, della durata di 18 mesi, per eseguire la Ivg farmacologica in regime ambulatoriale presso alcuni consultori collegati con le strutture ospedaliere.

Un passo verso i diritti di cui sentivamo un gran bisogno. Vi segnalo a questo proposito l’articolo del Messaggero in cui anche l’Onu bacchetta l’Italia per i troppi obiettori.