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22 Ott, 2015

Saskia Sassen e i predatori della vita perduta

 

Ambi­zione e rigore. Saskia Sas­sen ha entrambe le carat­te­ri­sti­che. Il suo rigore emerge nella mole di dati rac­colti, ela­bo­rati e assem­blati per dare rile­vanza empi­rica alle ambi­ziose tesi che pro­pone. Lo ha sem­pre fatto, in tutte le sue ricer­che che hanno scan­dito una vita acca­de­mica all’insegna di un noma­di­smo intel­let­tuale che l’ha por­tata a sog­gior­nare in molti paesi – Argen­tina, Ita­lia, Regno Unito, Stati Uniti – per com­pren­dere una ten­denza ormai dive­nuta realtà, la glo­ba­liz­za­zione. Dal suo noma­di­smo intel­let­tuale è infatti nato Glo­bal Cities (Utet), il libro che l’ha fatta cono­scere al pub­blico (e che è stato più volte aggior­nato), ma anche le altre opere sui con­flitti den­tro e con­tro la glo­ba­liz­za­zione (Glo­ba­liz­zati e scon­tenti, Il Sag­gia­tore), le migra­zioni (Migranti, coloni, rifu­giati, Fel­tri­nelli).
Benedetto Vecchi, Il Manifesto

 

21 Ott, 2015

Quel saluto dal balcone

La folla dei vicini l’ha assolto subito e il corteo che a sera canta l’inno d’Italia lo festeggia.
Passa da Vaprio d’Adda l’incarnazione della politica della paura, con il signor Francesco Sicignano che ha ammazzato un ladro e quando arriva la sera saluta dal balcone più alto, e non nasconde un sorriso. Forse è automatico sorridere, se questa è considerata una guerra, come non pochi gridano, se si è scampato il pericolo, e se il morto è niente più di un nemico. Ma un nemico disarmato.
Piero Colaprico, La Repubblica

21 Ott, 2015

L’insostenibile stanchezza della democrazia

Tra le tante insidie linguistiche che fanno presa nel nostro tempo c’è la “governabilità”, una parola venuta dal tempo dei discorsi
sulla “grande riforma” costituzionale che hanno preso campo alla fine degli anni Settanta e, da allora, ci accompagnano tutti i giorni. Cerchiamo di rimettere le cose a posto, a cominciare dal vocabolario.
Gustavo Zagrebelsky, La Repubblica

20 Ott, 2015

Sullo sviluppo dell’aeroporto di Fiumicino si torna al buon senso

“Sembra prevalere il buon senso, quello che insieme ai comitati di cittadini, al Sindaco Montino abbiamo sostenuto da tempo: le priorità per il futuro dello scalo aeroportuale Leonardo Da Vinci non sono l’allargamento e opere faraoniche, ma la razionalizzazione e ristrutturazione di ciò che già esiste.” A dichiararlo in una nota Marta Bonafoni, Consigliera Sel alla Regione Lazio, commentando quanto dichiarato oggi dal Ministro Delrio.

“Tornano quindi in campo gli obiettivi contenuti nella prima parte della Convenzione-Contratto di programma ENAC-AdR del 21 dicembre 2012 che parlano, per lo sviluppo di Fiumicino Sud, appunto, della costruzione, della riorganizzazione e della ristrutturazione, entro l’attuale perimetro, delle infrastrutture esistenti. Un approccio che, ribadiamo, serve a tutelare un territorio anche sul piano ambientale e della vivibilità.

In Regione Lazio giacciono due mozioni, una di Sel e a seguire del Pd, che vanno proprio in questa direzione: riteniamo quindi importante che anche il Consiglio regionale si esprima quanto prima per mettere la parola fine ad un progetto di raddoppio dell’aeroporto, non giustificabile neanche da studi specifici sul traffico di passeggeri, e alle tante preoccupazioni di cittadini e Istituzioni del territorio.”

20 Ott, 2015

Consiglio Regionale

Mercoledì 2 dicembre, ore 10.00
Consiglio Regionale del Lazio

Il presidente Daniele Leodori, a seguito delle decisioni prese nella Conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari del 25 novembre, ha convocato la seduta ordinaria n. 50 del Consiglio regionale alle ore 10,00 di mercoledì 2 dicembre 2015 per question time e trattazione dei seguenti argomenti:

  • Proposta di deliberazione consiliare n. 54 del 19 novembre 2015, adottata dalla Giunta regionale con decisione n. 36 del 17 novembre 2015 concernente: “Documento di economia e finanza regionale 2016 – Anni 2016-2018”.
  • Proposta di deliberazione consiliare n. 51 del 1 ottobre 2015, di iniziativa del consigliere Leodori concernente: “Verifica della regolarità formale ai sensi dell’articolo 9 della legge regionale 17 giugno 1980, n. 63 (Disciplina del diritto di iniziativa popolare e degli enti locali per la formazione di leggi, regolamenti e provvedimenti amministrativi regionali) della proposta di legge regionale di iniziativa popolare ‘Disposizioni generali per l’assetto, il riuso funzionale, la gestione delle risorse del complesso dell’ex ospedale psichiatrico Santa Maria della Pietà con sede a Roma’”.

20 Ott, 2015

Caporalato, pronta una legge per l’emersione del lavoro nero in agricoltura nel Lazio

Un bracciante afgano di 36 anni precipitato durante la raccolta delle olive ad Albano e ora ricoverato con un pesante trauma cranico, un operaio romeno di Velletri arrivato in ospedale con una mano quasi tranciata di netto da una motosega. Due fatti, entrambi avvenuti lo scorso week-end in provincia di Roma, che non possono essere considerati episodi minori ma la spia di quanto andiamo dicendo da tempo: la Regione Lazio non è esente da quell’odioso fenomeno di sfruttamento del lavoro che passa sotto la voce “caporalato”.

Di fronte a una situazione sommersa di tale gravità, che – è bene sottolinearlo – oltre ai lavoratori svantaggia le imprese “sane”, noi possiamo e dobbiamo fare la nostra parte.

Da tempo insieme ad altri numerosi Consiglieri della maggioranza ho depositato una proposta di legge che intende proprio sconfiggere il caporalato in agricoltura; le tristi morti di quest’estate nel sud e nel nord Italia e la risposta immediata del ministro Martina devono adesso funzionare da stimolo anche per il Lazio, che in tempi brevissimi è in grado con l’assessorato all’Agricoltura di recepire a livello regionale il decreto nazionale e di dare finalmente il via in Consiglio all’iter di una legge che può rappresentare un’avanguardia nel panorama della legislazione regionale.

I tempi sono maturi per far fare all’agricoltura del Lazio un passo in avanti di civiltà, nel campo dei diritti dei lavoratori agricoli e dello sviluppo delle imprese legali.

19 Ott, 2015

Censis: quadro difficile che richiede un’accelerazione della normativa

I dati presentati dal Censis sul sistema del welfare nel Lazio descrivono un quadro complicato dal quale uscire con un surplus di impegno, soprattutto per quanto riguarda gli investimenti da fare sul territorio, per il rilancio dell’economia e per ridare fiducia ai tanti precari e disoccupati di ogni età.

Se è vero che nel Lazio stiamo attraversando un momento di transizione, serve continuare a puntare sull’innovazione, sul sostegno alle idee imprenditoriali dei giovani e delle donne e sulla formazione anche per il ricollocamento dei meno giovani, per raccogliere il meglio del nostro territorio. Formazione e protagonismo delle Istituzioni quindi, come chiave per guardare al futuro.

Ad oggi le azioni messe in campo dalla Regione, soprattutto in campo sociale, scontano i tagli governativi e fanno leva sul buon uso dei fondi dell’Unione europea, dedicati alle politiche di inclusione sociale e di lotta alla povertà, ma è indispensabile anche proseguire l’iter di approvazione della legge di riforma del welfare che aspettavamo da anni.

E’ evidente infatti che una accelerazione è necessaria anche sul piano normativo e alla Regione Lazio serve un sistema di welfare più inclusivo, più efficace sul piano della programmazione e del monitoraggio dei bisogni, per poter rispondere alle tante domande disattese. Una presa di coscienza e un’assunzione di responsabilità condivise che metta insieme Istituzioni e tessuto sociale in un’alleanza strategica. La legge che stiamo discutendo ha questo segno ed è urgente approvarla.