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30 Set, 2015

Acqua, ribadito lo spirito del referendum. Ora la legge sugli ambiti

“Con l’approvazione della legge 276 abbiamo fatto ordine e risolto le questioni legate all’impugnativa del Governo sulla Legge 5/2014 riguardante il riordino del sistema idrico, ribadendo lo spirito referendario del 2011 che ci ha condotto ad approvare la norma più avanzata d’Italia in tema di Acqua Pubblica.” A dichiararlo sono Gino De Paolis e Marta Bonafoni, Capogruppo e Consigliera Sel alla Regione Lazio.

“Con questa Legge infatti – spiegano- composta da soli sei articoli, oltre a risolvere i punti impugnati della L. 5/2015, torniamo a sottolineare un principio fondamentale: l’esclusione della finalità di lucro legata alla gestione della risorse idrica, pur mantenendo gli equilibri economici e finanziari della gestione stessa.

Il prossimo passo è ora l’approvazione della legge che ridefinisce gli ambiti di bacino idrografico (Abi) al posto degli attuali ambiti ottimali territoriali (Ato), che come Sinistra Ecologia Libertà, con altri dodici Consiglieri di maggioranza e opposizione, abbiamo già depositato e che deve essere incardinata nei lavori d’Aula. A ribadire l’importanza di questa seconda tappa è un Ordine del Giorno approvato all’Unanimità con cui il Consiglio si impegna a legiferare in tempi strettissimi, pari a novanta giorni.

Il percorso prevede un tavolo tecnico composto dalle associazioni, dai comitati e dall’Assessorato competente, al fine di giungere ad una proposta condivisa di istituzione di ambiti di bacino idrografico che rispettino i requisiti di omogeneità idrografica e di sostenibilità economica.

Si tratta di un passaggio fondamentale – concludono- non solo per la conclusione dell’iter che dovranno intraprendere i futuri Abi, ma soprattutto per rendere possibile l’applicazione dei principi referendari su tutto il territorio laziale.”

30 Set, 2015

Roma, non si piange su una città coloniale

Giovedì 5 Novembre, ore 18.00
Scuola Danilo Dolci c/o Agenzia Diritti
Via Luigi Montuori 5, Roma (Fermata Garbatella Metro B)

Giovedì 5 Novembre, dalle 18.00 alle 20.00, la Scuola Danilo Dolci  nella nuova sede presso l’Agenzia Diritti in Via Luigi Montuori 5, Roma (Fermata Garbatella Metro B) –  in collaborazione con Assessorato Politiche culturali, Intercultura e di Memoria Storica dell’VIII Municipio e Agenzia Diritti “Nuova Cittadinanza” – ti invita all’incontro sul tema:

Roma, non si piange su una città coloniale
Note sulla politica romana con Walter Tocci (deputato PD)

Partendo da un’esortazione ricavata dalla Meditazione Orale di Pier Paolo Pasolini che invita a non piangere su una città coloniale che, nel corso dei secoli, ha superato qualsiasi crisi, Tocci ci richiama alla necessità di continuare  a porci delle sfide ambiziose nel governo  della città, e a immaginare, in forma collettiva, il suo futuro.

La sede della Scuola Danilo Dolci è in Via Luigi Montuori 5, Roma (06/51882581), a Garbatella, dietro il Teatro Palladium e il CSOA La Strada, raggiungibile da Piazza Damiano Sauli accanto alla Scuola Cesare Battisti.

30 Set, 2015

L’ultimo saluto

Più che una sala silenziosa e austera, una stanza piena di luce. E di parole sussurrate.

La foto in bianco e nero in fondo a sinistra. Il feretro ricoperto di rose rosse, e una sciarpa. Quella sciarpa. Dunque rossa anche lei. La corona solenne del Presidente della Repubblica e i due corazzieri enormi e candidi nelle divise.

Poi i discorsi rubati, nonostante lo sguardo dritto davanti a me come si conviene. Chiara, sottovoce, quando le vede entrare con le teste bianche e i fazzoletti tricolore al collo: “Ci sono le partigiane”. E loro, tremolanti commosse, costruiscono discorsi intorno a parole che sembrano paragrafi di un saggio sulla Resistenza: “oppressione…”, “lottavamo…”, “io mi ricordo”.

Aldo Tortorella commenta mi pare con qualche ironia alcuni titoli di giornale che, maldestri, provano a raccontare un lutto così grande eppure così fuori tempo, fuori sinc, rispetto al Paese.

Mi colpiscono, la camicia di seta di Luciana Castellina e la maglia comoda di Chiara. Stesso verde, è sicuramente di quel tono detto “verde speranza”. Io ho scelto un vestito scuro con delle stampe a fiori colorati, perché da qualche parte sulla rete ho letto che ti piacevano molto i fiori.

Guardo Simone, Celeste, Alessandro. Penso a Rosa, Sara, a tutti coloro che mi hanno detto “portagli anche il nostro saluto”. Penso sopratutto a Federico e a tutte quelle volte in cui abbiamo allungato il microfono insieme, per farti un’intervista. E siamo rimasti incantati e all’ascolto, davanti alla forza mite della tua voce e del tuo pensiero lungo.

Non rinuncio a pensare, carissimo Pietro, che noi tutti e tutte, insieme, sparsi dentro i tanti mondi che si chiamano Sinistra e che con fatica provano a ritrovarsi uniti, “continueremo a provarci”.

E io proseguirò con la mia abitudine, ogni volta che arrivo in spiaggia a Sperlonga. Mi volterò indietro verso i tuoi monti, e penserò che tu sei sempre là, che continui a guidarci.

Ps ieri ho fatto il picchetto d’onore davanti al feretro di Pietro ‪#‎Ingrao‬. Oggi è il giorno dei funerali di Stato.
Su Roma ci sono le nuvole. Ma queste notti in cielo c’è una luna stupenda.