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Semmai ce ne fosse stato bisogno, l’Audizione di oggi in VI Commissione ha confermato l’idea che il decreto Sblocca Italia del Governo Renzi e’ piombato come un macigno sopra le teste dei territori e delle Regioni italiane.

Solo questa settimana in Consiglio Regionale abbiamo discusso di tre questioni fondamentali per i diritti e la partecipazione dei cittadini, e per la visione e un modello di sviluppo di territorio nuovo ed ecosostenibile: sull’acqua pubblica, sulle trivelle e – oggetto dell’audizione di oggi – sugli inceneritori la pensiamo in maniera del tutto opposta all’art. 35 della Legge 164/2014.

Oggi a questo proposito l’Assessore con delega ai rifiuti, Michele Civita, ha chiarito quale è la posizione della Regione Lazio nella conferenza Stato-Regioni: il Lazio ha chiesto al Governo l’aggiornamento dei dati sulla raccolta differenziata fermi al 2013 e ha chiesto e ottenuto che lo stesso decreto vada in VAS (Valutazione ambientale strategica). L’Assessore ha inoltre ribadito quanto sostenuto dal Presidente Zingaretti davanti alla Commissione Bicamerale sui rifiuti, ossia il nostro no all’inceneritore di Albano.

Ora, da qui ai prossimi mesi, il tempo deve servire per implementare tutte quelle azioni tese a un nuovo ciclo dei rifiuti nella nostra Regione, puntare su riuso e riciclo, economia circolare, su una differenziata che nel Lazio è già arrivata al 40% e che deve puntare rapidamente al 65%, così come ci chiede l’Europa 2020.

Per poter dire – come dobbiamo – un no secco e certo agli inceneritori.

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