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“Mi unisco all’appello della Segretaria Generale della Cgil, Susanna Camusso, per un incontro urgente della Conferenza Stato – Regioni per affrontare in modo definitivo e risolutivo l’annosa questione legata al diritto all’aborto e a quella dei medici obiettori di coscienza”. Così in una nota Marta Bonafoni, Consigliera Sel alla Regione Lazio, commentando la notizia legata al reclamo collettivo presentato dal sindacato al Comitato Europeo dei Diritti Sociali del Consiglio d’Europa e che sarà oggetto di prossima pronuncia

“Vale la pena ricordare a riguardo che l’Italia è già stata condannata dall’Europa proprio in relazione alle modalità di applicazione dell’art. 9 della l. 194 e che solo nel Lazio il numero di medici obiettori supera il 90%, rendendo di fatto molto complicato l’esercizio del diritto all’interruzione di gravidanza. Come Regione abbiamo da subito messo in campo atti concreti per agire sul tema sia su un piano culturale che su quello operativo.

Va visto anche in questo modo infatti il tour dei consultori che dallo scorso anno sto facendo al fine di conoscere, approfondire ed intervenire nelle realtà territoriali più di frontiera, come è di particolare importanza il decreto del Presidente Zingaretti, del maggio scorso, con cui si prova a far ordine e chiarezza sul ruolo dei medici nei consultori. Accanto a questo vi è anche la Delibera di Giunta Regionale, che consente la somministrazione della pillola Ru 486 in day hospital.

Tutti provvedimenti volti alla tutela dei diritti, dell’autodeterminazione e della salute della donna. Questioni che l’Italia, dove è in vigore una legge avanzata come la 194, non può continuare ad ignorare, restando di fatto colpevolmente fanalino di coda in Europa.”

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