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11 Gen, 2014

Cognome e pastoie

L’idea che ci debba essere un privilegio paterno, almeno nella continuità del cognome, continua a prevalere tra i nostri legislatori. Il disegno di legge sul cognome che può essere attribuito ai figli approvato dal Consiglio dei ministri sembra partire con il piede sbagliato, rischiando così di incorrere di nuovo nella censura della Corte di Strasburgo.
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09 Gen, 2014

Necessario completare il rinnovamento dell’Arsial

“Concordo con quanto dichiarato dal Presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri, sulla centralità e l’importanza di Arsial, un ente strumentale che negli scorsi anni ha più volte rappresentato esempio di cattiva gestione e che con l’attuale amministrazione invece sta trovando l’impegno e le risorse per una gestione virtuosa.
Le competenze e le capacità di Antonio Rosati sono ancora fondamentali per il risanamento dell’Agenzia regionale, prima di procedere ad un rinnovo della governance magari proprio nella direzione proposta da Coldiretti”. Lo dichiara in una nota Riccardo Valentini, capogruppo di Per il Lazio al Consiglio regionale.

“Tra le operazioni importanti che ha saputo mettere in campo Rosati – così Marta Bonafoni, consigliera di Per il Lazio, in una nota – tutte concentrate a restituire credibilità all’Ente, abbiamo troviamo di particolare interesse l’imminente pubblicazione dei bandi per l’utilizzo delle terre agricole abbandonate.
Il nostro Gruppo – prosegue Bonafoni – ha sottoscritto, infatti, una proposta di legge per favorire l’accesso alle terre di proprietà pubblica al fine di permettere un effettivo ricambio generazionale e la conservazione degli immobili a vocazione agricola, contrastando contemporaneamente il consumo di suoli che il disuso produce.
Arsial – conclude – rappresenta un Ente determinante per lo sviluppo dell’intera filiera agroalimentare della nostra Regione e per lo sviluppo nei nostri territori, serve quindi continuare sulla strada tracciata perché è garanzia di un nuovo modello di sviluppo nel settore agricolo”.

09 Gen, 2014

Terre pubbliche, arriva il bando Arsial

L’Agenzia regionale mette mani al patrimonio incolto dalla prossima settimana, mentre all’amministrazione capitolina sarà sottoposto il testo promosso dal vicesindaco. I giovani agricoltori: “Non sprecate una generazione pronta a rimboccarsi le maniche”. La consigliera regionale Bonafoni: “Andiamo verso la legge”.

Quarantaquattromila nel Lazio e più di mille solo a Roma. Sono i numeri dei nuovi imprenditori agricoli, quelli che alla soglia dei trentasette anni dirigono le loro aziende. Abbastanza giovani da rappresentare un’anomalia salutata con entusiasmo dalle categorie di settore. Ma il ricambio generazionale nelle campagne romane è ancora tutto da costruire, come dimostra l’ultimo censimento Istat (2010) che non può tenere conto dei “giovanissimi”, aspiranti contadini senza eredità e credito. A questi, invece, si erano rivolti in campagna elettorale gli amministratori locali, promettendo di mettere a bando le terre pubbliche nei primi cento giorni di governo.

Un ottimismo largamente superato, complice la macchina amministrativa del Comune impantanata negli errori del passato, tra aree verdi ostaggio di compensazioni urbanistiche (peraltro scadute, come dimostra il caso di Borghetto San Carlo) e uffici tecnici “in sofferenza numerica” riferiscono dagli assessorati.

ARSIAL, PRONTO IL BANDO – Marce ingranate invece in Arsial, l’Agenzia regionale che si occupa di agricoltura, dove già dalla prossima settimana verrà presentato il piano per le terre incolte. “Abbiamo completato la ricognizione delle terre insieme all’assessorato regionale – dichiara Rosati – non è emerso un patrimonio immenso nella disponibilità dell’Arsial, ma parliamo comunque di oltre 300 ettari. Lunedì incontreremo il Coordinamento romano per l’Accesso alla Terra per una riunione tecnica e dopo qualche giorno, probabilmente mercoledì, saremo in grado di pubblicare la prima manifestazione di interessi a cui seguirà il bando con le agevolazioni pensate proprio per i giovani”. Otto, secondo le prime indiscrezioni, le aree individuate: in provincia di Roma, a Cerveteri, Viterbo, Nazzano, Magliano Romano, Montalto di Castro, Tarquinia e Proceno.

LA DELIBERA IN CAMPIDOGLIO – Dal Comune nessun passo indietro rispetto al programma elettorale, rassicura l’assessore al Patrimonio, Luigi Nieri: “La delibera è stata scritta, firmata, e consegnata al Segretariato Generale come da prassi – spiega – su questo testo ci confronteremo con la maggioranza a cui sta a cuore il futuro dei giovani agricoltori e approveremo il bando per le terre pubbliche”. “Il patrimonio agricolo deve diventare non solo un elemento di ripresa economica, ma anche e soprattutto un elemento ambientale e culturale” aveva detto il sindaco Marino lo scorso 16 ottobre, in occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione.

“UNA GENERAZIONE PRONTA A SEMINARE” – E’ quello che chiede da oltre due anni il ‘Coordinamento romano per l’Accesso alla Terra’: “Se è vero che le amministrazioni romane e laziali sono giovani e affrontano notevoli emergenze, è vero anche che quello agricolo è settore un strategico per il rilancio economico e sociale, in grado di valorizzare le risorse migliori del nostro ricco territorio – dichiara il portavoce, Attilio Albiani -, come Coordinamento abbiamo fornito ampie analisi e soluzioni a portata di mano, siamo stati tra i primi in Italia a parlare di terre pubbliche, ma le altre regioni ora sono più avanti”. In Toscana ad esempio, dove è già operativa la ‘Banca della Terra’, a un anno dal varo della legge regionale che istituisce l’Ente ‘Terre di Toscana’. Perfino la ministra dell’Agricoltura, Nunzia De Girolamo, ha accolto un emendamento che riserva il 20% dei terreni agricoli demaniali per l’affitto agli under 40. “Ogni giorno che passa sono soldi e servizi che non produciamo, posti di lavoro che rimangono in attesa – aggiunge Albiani – e questo è grave e sconveniente. I tempi dell’agricoltura non sono quelli della politica, non sprechiamo una generazione che ha voglia di rimboccarsi le maniche, non perdiamo un’altra semina”.

“LA REGIONE FARA’ LA SUA PARTE” – La legge nel Lazio è già scritta, e le sue sorti sono legate al consiglio regionale. La prima firmataria del testo, la consigliera Marta Bonafoni (Per il Lazio) rilancia: “Il 2014 si deve aprire sotto l’insegna delle terre ai giovani, un’operazione che rafforza i tre capisaldi della maggioranza: un nuovo modello di sviluppo, la valorizzazione dell’identità territoriale e le risposte al grandissimo tema della disoccupazione giovanile con la promozione dei talenti”. “La buona notizia, intanto, arriva dall’Arsial – commenta Bonafoni – ora il consiglio regionale dovrà assumersi le sue responsabilità, dotando il Lazio di una legge che è stata depositata all’ottava commissione e aspetta di iniziare il suo iter”. Sui tempi, conclude: “La commissione è stata impegnata in una questione fondamentale, la riduzione delle società regionali, e adesso siamo pronti a ripartire dai giovani”.

Carmen Vogani, PaeseSera

08 Gen, 2014

Si faccia presto chiarezza sull’omicidio di Daniele

Un’ennesima morte, ancora una vita stroncata senza perché. L’omicidio di Daniele, il ragazzo omosessuale ritrovato
cadavere sul viadotto della Magliana sul quale gli inquirenti stanno ancora indagando, ci lascia basiti. Daniele era una persona attiva, faceva il volontario, era un ragazzo sempre al servizio degli altri. E’ inaccettabile permettere che in un paese civile si possa morire in modo violento – come sembrano suggerire le prime indagini – per il proprio orientamento sessuale.

Il solo fatto che tra le ipotesi ci sia quella che Daniele sia stato ucciso perché gay obbliga le istituzioni a tutti i livelli – nazionali e locali – a rafforzare ed intensificare il proprio impegno e la sforzo comune per combattere l’omofobia e la transfobia, mettendo in campo tutti gli strumenti per la prevenzione dello stigma legato alle proprie scelte sessuali. Questa presa di coscienza collettiva è l’unica mossa necessaria ed urgente per tentare di alzare il velo di ipocrisia e perbenismo che nasconde morti simili a quella di Daniele.

L’unico modo per uscire dall’oscurantismo dei nostri giorni che porta a pensare alle persone gay come a soggetti deboli o da colpire. Intanto però abbiamo l’urgenza di ricordare pubblicamente chi era Daniele e stringerci intorno ai suoi cari per condividere con loro il dolore di una morte violenta e ingiusta.

Anche per questo sabato 11 gennaio parteciperò alla marcia organizzata dalle associazioni gay, sul luogo del presunto omicidio, alle 16, l’ora in cui Daniele ha smesso per mano ancora sconosciuta, di dare forma ai suoi progetti di vita.

07 Gen, 2014

“La tecnologia non basta, partiamo dall’educazione”

“È uno strumento che permette di capire se le persone che hanno subito atti di violenza saranno sottoposti ad un’escalation oppure se si tratta di un atto che non verrà seguito da altri”, racconta Cecilia Guerra. Si tratta di creare un protocollo per la valutazione del rischio valido in tutta Italia e per ogni soggetto che verrà a contatto con chi ha subito violenze, si basa su alcuni parametri della violenza fisica subita ma anche da alcune caratteristiche dell’aggressore, come la dipendenza da droghe o alcol.
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01 Gen, 2014

Lunedì 2 febbraio, ore 14.30
Sala Etruschi
Consiglo Regionale del Lazio

Audizione relativa alla proposta di legge n. 202 del 23 ottobre 2014 concernente: “Disciplina degli interventi regionali in materia di prevenzione e contrasto al fenomeno del bullismo”, con:
Arci Solidarietà
Segretario Generale Silp Cgil di Roma e Lazio
Presidente Osservatorio legalità e sicurezza Regione Lazio
Ufficio scolastico regionale per il Lazio