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I tagli agli sprechi, il pagamento dei debiti pregressi, gli investimenti su sviluppo sostenibile e ambiente, su tutto l’inclusione sociale. Non era facile dati i nuovi tagli di 800 milioni da parte del governo nazionale, ma il bilancio di previsione e la legge di stabilità regionali approvati nelle scorse ore rappresentano una risposta giusta ed equa per chi nel Lazio continua a subire la crisi.

Per il 2015 la Regione Lazio mette in bilancio più di 1 miliardo di euro di fondi regionali e 2,6 miliardi di euro che arriveranno dai fondi europei per dare una svolta e risalire la china della recessione, partendo dal mancato aumento delle tasse che riguarderà l’80% dei cittadini del nostro territorio. Una vera e propria svolta fiscale, con cui peraltro non distogliamo lo sguardo dall’obiettivo più ambizioso del 2015: l’uscita dal commissariamento della Sanità.

L’Europa ci chiede una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. E infatti nel bilancio 2015 troviamo programmi e leggi finanziate che viaggiano in questo senso. Mi preme ricordare come – grazie al lavoro della maggioranza fatto in sinergia con l’impegno impeccabile dell’assessora Sartore – nella manovra si trovino tra le altre cose risorse per l’altraeconomia, il bilancio partecipato, la ripublicizzazione dell’acqua, il riuso e il riciclo dei rifiuti.

Da segnalare poi i finanziamenti allo sport, come strumento di cittadinanza, il milione di euro confermato per la legge contro la violenza sulle donne che sommato all’altro milione per i centri e gli sportelli ci permette di inaugurare con il nuovo anno la Rete contro la violenza di genere. Sono infine particolarmente soddisfatta perché – grazie tra l’altro a un impegno partito dall’opposizione – si è trovato il modo di rifinanziare i progetti dentro le carceri, finalizzati al recupero dei detenuti.

Il Consiglio regionale la scorsa notte ha anche approvato un ordine del giorno da me promosso per invitare la Giunta a individuare nel bilancio 300 mila euro necessari a riattivare finalmente i progetti che mirano al contrasto della tratta delle donne.

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