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30 Dic, 2014

Bilancio, manovra equa e giusta che punta alla ripresa

I tagli agli sprechi, il pagamento dei debiti pregressi, gli investimenti su sviluppo sostenibile e ambiente, su tutto l’inclusione sociale. Non era facile dati i nuovi tagli di 800 milioni da parte del governo nazionale, ma il bilancio di previsione e la legge di stabilità regionali approvati nelle scorse ore rappresentano una risposta giusta ed equa per chi nel Lazio continua a subire la crisi.

Per il 2015 la Regione Lazio mette in bilancio più di 1 miliardo di euro di fondi regionali e 2,6 miliardi di euro che arriveranno dai fondi europei per dare una svolta e risalire la china della recessione, partendo dal mancato aumento delle tasse che riguarderà l’80% dei cittadini del nostro territorio. Una vera e propria svolta fiscale, con cui peraltro non distogliamo lo sguardo dall’obiettivo più ambizioso del 2015: l’uscita dal commissariamento della Sanità.

L’Europa ci chiede una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. E infatti nel bilancio 2015 troviamo programmi e leggi finanziate che viaggiano in questo senso. Mi preme ricordare come – grazie al lavoro della maggioranza fatto in sinergia con l’impegno impeccabile dell’assessora Sartore – nella manovra si trovino tra le altre cose risorse per l’altraeconomia, il bilancio partecipato, la ripublicizzazione dell’acqua, il riuso e il riciclo dei rifiuti.

Da segnalare poi i finanziamenti allo sport, come strumento di cittadinanza, il milione di euro confermato per la legge contro la violenza sulle donne che sommato all’altro milione per i centri e gli sportelli ci permette di inaugurare con il nuovo anno la Rete contro la violenza di genere. Sono infine particolarmente soddisfatta perché – grazie tra l’altro a un impegno partito dall’opposizione – si è trovato il modo di rifinanziare i progetti dentro le carceri, finalizzati al recupero dei detenuti.

Il Consiglio regionale la scorsa notte ha anche approvato un ordine del giorno da me promosso per invitare la Giunta a individuare nel bilancio 300 mila euro necessari a riattivare finalmente i progetti che mirano al contrasto della tratta delle donne.

30 Dic, 2014

Jobs Act, una generazione di giovani tradita da chi avrebbe dovuto difenderla

Il bilancio di fine anno è impietoso: tre milioni di precari permanenti si ritrovano truffati dal Jobs Act. Tre milioni di ventenni, trentenni (e ormai spesso anche quarantenni) non hanno ottenuto uno straccio di garanzia reale che il loro precariato permanente sia considerato una pagina chiusa. Perché il governo NON ha voltato pagina.
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