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Verifica delle procedure di assegnazione degli appalti relativi alla gestione dei Centri di accoglienza per migranti nella Regione Lazio

Premesso che

– nel territorio della Regione Lazio sono presenti sia Centri di Accoglienza per Richiedenti Asilo (C.A.R.A.) che Centri di Identificazione ed Espulsione (C.I.E.) che Centri di Accoglienza per migranti e richiedenti asilo, di carattere ordinario e straordinario, dislocati in maniera difforme;

– ultimamente gli organi di stampa locali hanno riportato alcune notizie, anche preoccupanti, riguardanti nuovi Centri di carattere straordinario nei Comuni di Pomezia (località Santa Palomba) e Nettuno. Negli articoli vengono riportati dubbi emersi a riguardo della fornitura di acqua potabile, che viene erogata da autocisterne, in merito alla sufficienza di abiti e cibo forniti nei Centri di Pomezia e anche rispetto all’inagibilità del centro di via Tinozzi a Nettuno, dove mancano il gas e l’allaccio all’energia elettrica. Dalle testimonianze dei pochi che hanno avuto la possibilità di entrare nel Centro, si tratterebbe di ambienti inadeguati ad ospitare persone, a maggior ragione se in condizione di vulnerabilità;

– i fatti inerenti l’inchiesta “Mafia Capitale” riguardano in maniera incontrovertibile la gestione dei Centri, l’opaco giro di affari e di appalti messi in essere nella loro gestione;

– la Regione Lazio ha fra i propri strumenti un tavolo per la gestione dell’emergenza immigrazione denominato “Tavolo di Coordinamento del Progetto Regionale per l’Inclusione sociale di Richiedenti/Titolari Protezione Internazionale-PRIR-Lazio”, approvato con DGR n. 201/2011 e attivato con la Determinazione n. B8677 del 16/11/2011.

Ritenuto che

– ad oggi non è dato modo conoscere al Consiglio Regionale, agli amministratori locali, alla cittadinanza, l’ubicazione di detti Centri, le ragioni che hanno indotto il Ministero dell’Interno, per mano dei propri organi periferici, a definirne capienza, localizzazione, scelta degli stabili adoperati a tale scopo, definizione degli enti gestori, convenzioni e capitolati definiti con i suddetti, qualità dei servizi offerti alle persone, svolgimento di attività di controllo per porre a garantire trasparenza e coerenza fra servizi garantiti e realmente offerti;

– si ritiene necessario venire a conoscenza dei costi di ogni luogo di accoglienza, dei risultati prodotti dai singoli Centri nel loro compito di garantire progressive condizioni di autonomia agli ospiti, di conoscere gli elementi di criticità rilevati per consentire anche un impegno atto a contribuire alla loro soluzione.
Considerato

– il diffuso timore e disagio che si è venuto a creare nel proprio territorio a causa della mancata collaborazione fra istituzioni e associazioni, sovente determinato anche dalla scarsa comunicazione con gli organismi del Ministero che hanno disposto tali procedure;

– che tale disagio ha in alcuni casi innescato comportamenti xenofobi e di intolleranza inaccettabili nella convivenza civile. Si è passati dalla raccolta di firme per ottenere la “cacciata” dei profughi, a manifestazioni di carattere violento che, se si sedimentassero, rischierebbero di sfociare in un clima su cui è necessario intervenire prima che sia troppo tardi.

Considerato inoltre che

– la possibilità dei cittadini e degli amministratori locali di essere coinvolti in alcune scelte derivanti dagli obblighi e dai doveri di accoglienza che tutti siamo chiamati a garantire, debba andare di pari passo con logiche di trasparenza amministrativa, di corretta e completa informazione.
Tutto ciò premesso e considerato,
si interroga

il Presidente della Giunta Regionale Nicola Zingaretti

– riguardo alle iniziative che si intendono prendere nei confronti del Ministero dell’Interno per la verifica delle procedure di assegnazione degli appalti relativi alla gestione dei Centri;

– riguardo alle iniziative che si intendono prendere nei confronti del Ministero dell’Interno perché si provveda ad una mappatura che permetta di conoscere l’esatta ubicazione di detti Centri.

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