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Madri “tardive” per scelta, per difficoltà a procreare, ma anche per necessità. E non sono più solo le più istruite a procrastinare, come trenta quarantanni fa, perché terminavano più tardi il periodo di formazione. Oggi il rimando è trasversale a tutte e riguarda in particolare le lavoratrici con contratti a termine. Avere un figlio e mantenere un’occupazione è difficile per tutte in Italia, scoraggiando molte che vogliono avere un figlio dall’entrare nel mercato del lavoro.
Chiara Saraceno, la Repubblica

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