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Oggi è una buona giornata per i cittadini della Regione Lazio. Con la costituzione del “Tavolo regionale per l’inclusione e l’integrazione dei Rom, dei Sinti e dei Caminanti” finalmente recepiamo l’indicazione che ormai dal 2011 ci aveva recapitato l’Europa.

Con questo tavolo la Regione inizia un percorso che auspico di uscita definitiva dalle politiche dell’emergenza e straordinarie sui rom per entrare nell’ambito delle politiche ordinarie, strutturali, di lungo periodo. Sulla pelle dei cittadini d Roma e del Lazio, infatti, tutti, si è consumato negli ultimi decenni un micidiale circolo vizioso: quello fra una politica inefficace o addirittura incapace di aggredire la questione rom e un problema che sempre più si è andato delineando come “irrisolvibile”.

Non è così, la questione della fine delle politiche di segregazione dei Rom insieme a quelle della sicurezza di tutti possono e devono essere affrontate insieme. Attraverso l’inclusione dei Rom nel lavoro, nell’istruzione, nelle politiche sociali. Attraverso la difesa del loro diritto alla salute e contro ogni discriminazione. Attraverso infine il graduale superamento dei campi, veri moltiplicatori di problemi e di sperpero di risorse, soluzioni segreganti che ormai a trent’anni dalla loro istituzione hanno dimostrato di aver fallito.

Questa è una battaglia che si può vincere ma tutti insieme, coinvolgendo in maniera orizzontale e non dall’alto gli enti locali, le comunità e i comitati, le stesse popolazioni rom e sinte. Ancora una volta è l’Europa a offrirci una possibilità reale, con la programmazione dei fondi 2014-2020 che hanno come pilastro fondamentale proprio quello dell’inclusione sociale. Personalmente ce la metterò tutta nel dare il mio contributo per vincere questa scommessa. Che non è semplice, ma neppure definitivamente persa.

 

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