Top

Sono pienamente digitalizzati, a volte laureati e precari per definizione. Nati nei “favolosi” anni Ottanta, cresciuti nell’età dell’oro del consumismo, oggi sono soprattutto disoccupati. Più disoccupati di tutti gli altri. I trentenni, o meglio ancora quella fascia d’età che va dai 25 ai 34 armi, sono immersi fino al collo nella crisi e rappresentano in pieno quella generazione che anche secondo Christine Lagarde, direttore del Fondo Monetario, “rischiamo di perderci se non si fanno le riforme”.
Leggi l’articolo

Condividi su:
Tagged:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *