Top

23 Mar, 2014

Austerity, tra sanità e cooperazione

Lunedì 7 aprile, ore 9.30-13.30
Consiglio Regionale del Lazio, sala Etruschi
Via della Pisana, 1301

Austerity, tra sanità e cooperazione: politiche e progetti  per una presenza sostenibile di personale sanitario dalla Regione Lazio al mondo

Evento copromosso da AMREF, FNOMCEO, IPASVI

Saluto del presidente della Commissione Politiche sociali e salute Rodolfo Lena

L’impatto delle politiche di austerity sulle carenze di personale sanitario – Le Linee Guida per la Salute Globale della Cooperazione italiana
Giulia De Ponte– AMREF

Tavola rotonda
Personale sanitario a Nord e a Sud: la situazione nel Lazio e possibili iniziative
Modera Monica Di Sisto – AMREF

Intervengono: Musa Awad – FNOMCeO;, Gennaro Rocco IPASVI Lazio; Aldo Morrone: Direttore generale San Camillo, Samantha Pegoraro, SISM; Cons. Teresa Petrangolini (Pl), Cons. Riccardo Agostini (Pd), Cons. Devid Porrello (M5s), Flori Degrassi, direttore Direzione Regionale Salute e Integrazione, Carlo Rossi, dirigente politiche per la cooperazione – Direzione generale politiche sociali,

Conclude: Cons. Marta Bonafoni (PL) Commissione Politiche sociali e salute,

Stato dell’arte e proposte di iniziative comuni in occasione del lancio dell’iniziativa europea “Call to action: health workers for all and all for health workers”

23 Mar, 2014

Per una Regione Energy Smart

3-4 aprile
Sala Tirreno – Regione Lazio
Via Rosa Raimondi Garibaldi, 7 – Roma

La conferenza energetica “Per Una Regione Energy Smart. Finanziamenti europei e partecipazione per il nuovo “Piano Energetico Ambientale Regionale” sostenibile per l’economia, il lavoro e il territorio”, organizzata e promossa dal gruppo consiliare Per il Lazio e patrocinata dalla Regione Lazio e dal consiglio regionale, si terrà a Roma nei giorni 3 e 4 aprile presso la Sala Tirreno della Regione Lazio, in via Rosa Raimondi Garibaldi, 7.

23 Mar, 2014

#Italiaromanì

3-5 aprile
Aula Magna della Facoltà di Architettura dell’Università Roma Tre
Largo Giovanni Battista Marzi 10 –  Roma

Il Consiglio d’Europa stima la presenza complessiva in Europa di 12 milioni di rom con una consistenza numerica nel nostro Paese che dovrebbe aggirarsi intorno alle 170-180 mila unità. Di essi sono circa 40 mila quelli che vivono nei cosiddetti “campi nomadi”, la maggior parte dei quali concentrati nelle periferie delle grandi città. Le comunità rom e sinte in Italia sono caratterizzate dalla eterogeneità dei diversi gruppi.

Dal 1984 alcuni legislatori hanno tentato di offrire risposte alla cosiddetta “questione rom” emanando testi legislativi organici con l’intenzione di tutelare il diritto ad un presunto nomadismo. Lo stato di “emergenza nomadi”, dichiarato il 21 maggio 2008, con le sue azioni fondate su un approccio sicuritario, ha marcato una profonda linea di demarcazione istituzionale tra l’abitante del “campo nomadi” e la società maggioritaria. Solo negli ultimi due anni si è assistito al debole tentativo di affermare politiche segnate dall’uguaglianza, dalla parità di trattamento e dalla titolarità dei diritti fondamentali.

Il Convegno nazionale “ITALIA ROMANÌ”, organizzato dall’Associazione 21 luglio nell’arco di tre giornate, si articolerà in nove sessioni ed è rivolto a esperti, ricercatori, professionisti, studenti e chiunque voglia conoscere con profondità i temi trattati e avvicinarsi al tema delle politiche rivolte alle comunità rom e sinte.

L’obiettivo del Convegno nazionale “ITALIA ROMANÌ” è duplice. Da una parte fotografare la condizione sociale e giuridica delle comunità rom e sinte in un post “emergenza nomadi” che ha lasciato tracce profonde nel vissuto delle singole comunità. Dall’altro individuare limiti e prospettive della “Strategia Nazionale di Inclusione dei Rom, dei Sinti e dei Camminanti” in attuazione alla Comunicazione della Commissione Europea n. 173/2011.

Il Convegno nazionale rientra tra le attività della campagna Stop all’apartheid dei rom! lanciata dall’Associazione 21 luglio nell’ottobre 2013 e sostenuta dalla Bernard Van Leer Foundation.

20 Mar, 2014

La riconferma di Claudio Di Berardino garanzia per lavoratori e Istituzioni

La riconferma di Claudio Di Berardino nel delicato ruolo di segretario della Cgil di Roma e del Lazio è una notizia che rassicura tutti noi. Conosco Claudio da lunga data, conosco le sue competenze, la sua professionalità e la sua tenacia nella difesa dei diritti dei lavoratori.

Ricordo bene come negli anni abbia saputo sempre rappresentare al meglio le istanze del mondo del lavoro. Ora nuove sfide comuni ci aspettano: di fronte al precariato che avanza, con la disoccupazione giovanile arrivata ben oltre il 40% e il grande e cruciale tema dell’occupazione delle donne.

La sua riconferma sia dunque garanzia per una proficua e solida collaborazione con le istituzioni, le forze sociali e per tutti i lavoratori che cercano un punto di riferimento fermo e serio capace di cercare risposte e soluzioni, ogni volta, fino in fondo.

20 Mar, 2014

Il riformismo radicale del modello Lazio

A quasi tre anni dalla vittoria referendaria del 2011, la Regione Lazio, prima in Italia, ha approvato la proposta di legge di iniziativa popolare per la gestione pubblica e partecipata del servizio idrico. Si tratta di un fatto straordinario perché si colloca in un contesto generale fortemente orientato nella direzione delle privatizzazioni e delle dismissioni di fondamentali servizi.
Leggi l’articolo

19 Mar, 2014

Sgomberi, serve un approccio diverso per risolvere l’emergenza abitativa

Di fronte all’ennesima operazione di sgombero nei confronti di alcune famiglie in due occupazioni a scopo abitativo e le operazioni di sequestro effettuate all’Angelo Mai non possiamo non ripetere, e non ci stancheremo di farlo, che non è in questo modo che si affronta un così delicato problema sociale.

Serve un approccio diverso, di certo non basato sull’uso della forza e sulla logica degli sgomberi.

La Regione Lazio, infatti, ha messo in moto, un percorso “virtuoso” e innovativo proprio per cercare di risolvere il grave dramma dell’emergenza abitativa. Da parte mia il massimo impegno per individuare una soluzione concreta per la tutela del diritto alla casa.
Nei confronti delle esperienze di autorecupero a fini abitative, realtà di grande valore sociale, è necessario rispetto e non un immotivato dispiegamento di forze dell’ordine.

Con i movimenti il rapporto deve assolutamente restare di collaborazione e dialogo perché solo tutti insieme, Istituzioni e forze sociali, potremo sanare questa piaga che coinvolge numerosi nuclei familiari del Lazio.

19 Mar, 2014

Acqua bene comune, la regione Lazio approva la legge che riscatta il referendum

Il 17 marzo la Regione Lazio ha approvato la legge sulla gestione pubblica e partecipata dell’acqua. Un testo all’avanguardia con il quale la nostra Regione ha recepito, prima in Italia, i risultati del referendum del 2011, facendo propria una legge d’iniziativa popolare frutto proprio di quel meraviglioso movimento che fece la primavera del nostro Paese ormai quasi tre anni fa.

Il percorso verso l’approvazione della nuova legge è cominciato praticamente subito, all’indomani dell’insediamento della nuova maggioranza guidata da Nicola Zingaretti. Era il 25 marzo 2013 e fummo proprio noi a far entrare dalla porta principale del Consiglio regionale movimenti e sindaci, carichi di scatoloni, per far loro consegnare al presidente dall’aula le 40 mila firme raccolte nel nostro territorio grazie anche al contributo di 40 sindaci del Lazio.

Quel giorno insieme a quelle scatole ci venne consegnata una grandissima responsabilità: quella di prenderci cura e di rispettare i risultati del referendum, noi sinistra di governo, mentre in Italia gli assetti nazionali usciti dalle urne già entravano in un vortice di caos, mentre era chiaro che la volontà di 27 milioni di italiani sarebbe caduta ancora una volta vittima delle strane alleanze e delle velenose alchimie.

Da quel 25 marzo la Regione Lazio aveva un anno di tempo per legiferare. ”Rispettate la volontà popolare – ci ammonirono giustamente i referendari – o meglio far naufragare la legge e andare a un nuovo referendum, stavolta locale”. Non è successa né l’una né l’altra cosa. Ce l’abbiamo fatta: abbiamo approvato la legge così com’era, anzi migliorandola, nelle parti in cui risultava incostituzionale.

Non è stato un percorso semplice, e neppure lo consideravamo scontato.

Ci abbiamo lavorato, con convinzione, fatica, passione, mettendo in pratica quel laboratorio politico e di cambiamento che è il Lazio, che vede accanto in un’alleanza solida il Pd e Sel e dentro la maggioranza pezzi di società civile e dei movimenti.

Il successo che abbiamo ottenuto sull’acqua è stato insomma il frutto di un approccio propositivo e partecipato alla politica, di una concertazione che ci ha visto insieme ai movimenti, ai sindaci, a pezzi di sindacato, il Consiglio e la Giunta regionale: noi a cedere sovranità di fronte a una domanda ampia vera e condivisibile che arrivava dal basso, loro ad accordarci fiducia, sia pure da vigili sentinelle del risultato finale.

Così oggi il Lazio si è dotato di una norma che parla dell’acqua come bene comune e diritto universale, da gestire senza fini di lucro, con la creazione di un fondo che ne permette la ri-pubblicizzazione, con il protagonismo dei territori e dei cittadini nella gestione partecipata delle risorse idriche. Il testo è passato in aula con un voto all’unanimità. Anche il Movimento Cinque Stelle stavolta non ha potuto urlare più forte, si è dovuto unire al nostro coro.

Ma la Regione Lazio il 17 marzo non ha solo approvato un’ottima legge, ha anche voluto mandare un segnale inequivocabile della sua volonta’ di sanare in maniera netta la frattura che c’è nel nostro Paese fra istituzioni e cittadini.

I referendari dicono che adesso auspicano che da noi parta una reazione a catena. Ancora una volta siamo d’accordo con loro.

Marta Bonafoni – consigliera regionale Lazio
dal sito di Sinistra Ecologia Libertà

17 Mar, 2014

Acqua. Legge risarcisce popolo referendum

La legge sulla ”Tutela, il governo e la gestione dell’acqua pubblica”, approvata oggi dal Consiglio regionale del Lazio deve riempirci di orgoglio.

Avendo recepito in tutto e per tutto la legge di iniziativa popolare presentata dai comitati referendari e da 21 sindaci del nostro territorio, la Regione Lazio ha cominciato a rimarginare quella ferita aperta ormai dal 2011 tra le istituzioni di questo Paese e i suoi cittadini, che prima in 27 milioni si sono espressi a favore dell’acqua bene comune e poi hanno vista ignorata e violata la loro volontà.

Riaffermando oggi il principio dell’acqua come bene comune, la sua gestione pubblica, il governo partecipativo del servizio idrico integrato, istituendo il fondo regionale per la ripubblicizzazione dell’acqua, la Regione Lazio si pone all’avanguardia tra le regioni d’Italia e diventa un esempio anche in Europa. “Si scrive acqua si legge democrazia”, era lo slogan dei comitati referendari. Oggi possiamo dire che la Regione Lazio ha superato a pieni voti la prova democratica.