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Un altro importante e concreto passaggio per il mantenimento degli impegni presi a difesa del diritto allo studio e per il consolidamento e l’ampliamento del sistema della conoscenza.

La riforma illustrata oggi dal Presidente Zingaretti e dall’assessore Smeriglio sul futuro di Laziodisu e la sua trasformazione in Agenzia della conoscenza, va nella direzione di una scelta coraggiosa e concreta a sostegno del diritto allo studio nella nostra Regione.

Un percorso ancora da completare ma che ha dato già alcuni importantissimi risultati come la cancellazione dei vergognosi debiti sulle borse di studio, assegnate agli studenti aventi diritto e non saldati dalle passate giunte dal 2008 ad oggi.

Un diritto elementare acquisito, non un favore, che gli studenti della nostra Regione non hanno potuto utilizzare e che ha mortificato insieme a loro le possibilità di crescita e di sviluppo del nostro territorio.

Il radicale e proficuo cambiamento era già indicato dal commissariamento di Laziodisu, deciso dalla Giunta Zingaretti lo scorso giugno, dove sono state eliminate trentacinque inutili poltrone per incarichi spesso sovrapposti, chiuse cinque sedi di rappresentanza infruttuose, ma investiti in direzione opposta ben settanta milioni di euro per il diritto allo studio.

Sono questi esempi di scelte politiche importanti che indicano come priorità l’istruzione perché base portante delle politiche di crescita del Paese intero e della nostra regione.

Scelte ancor più significative perché fatte in un momento storico in cui il diritto alla conoscenza è stato messo all’angolo.

Lunedì la riforma di Laziodisu approderà in V commissione alla Pisana: toccherà al Consiglio regionale mettere in campo il proprio contributo in questa fase di passaggio fondamentale. Sul diritto allo studio da oggi si esce dall’emergenza e si approda alla programmazione.

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