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“I posti ci stanno, perché non ce li danno?”. Il cartellone di dieci metri, nero e arancione, è la prima cosa che vedi appesa al dormitorio De Lollis, a due passi dalla Sapienza. Ma i ragazzi che da tre settimane lo occupano, e che da molto più tempo cercano di denunciare lo “scandalo degli alloggi”, come lo chiamano loro, questa sera non hanno voglia di parlare.
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