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Nella relazione si osserva anche come l’esercizio del diritto all’obiezione di coscienza abbia riguardato elevate percentuali di ginecologi fin dall’inizio dell’applicazione della Legge 194, con un aumento percentuale del 17,3% in trenta anni, a fronte – come si è visto – di un dimezzamento delle Ivg nello stesso periodo.
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