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Le oltre diecimila firme raccolte in meno di tre mesi ora sono in Campidoglio. A consegnarle al sindaco Ignazio Marino, le associazioni Terra!, daSud e la cooperativa Coraggio che hanno lanciato a una petizione online per chiedere al Comune che il territorio agricolo pubblico, come nel caso di Borghetto San Carlo sulla Cassia, non resti abbandonato ma utilizzato per dare lavoro ai giovani.

Una raccolta firme nata durante il presidio organizzato a maggio dalla Cooperativa Coraggio e dal Coordinamento romano per l’accesso alla terra, davanti al Borghetto San Carlo: 22 ettari di territorio agricolo sulla Giustiniana “abbandonati”, racconta Daniele Caucci di Terra!, “nonostante nel 2010 il Comune abbia stipulato un contratto col costruttore Mezzaroma per la ristrutturazione del casale entro marzo di quest’anno”.

A sostenere l’iniziativa è anche Gianluca Peciola, capogruppo Sel in assemblea capitolina, che ha chiesto “di non abbandonare il territorio agricolo romano e che sia destinato ad un utilizzo pubblico attraverso coltivazioni, orti e giardini condivisi, e diverse attività sociali e didattiche”. Mentre per Marta Bonafoni, consigliera regionale del Gruppo per il Lazio che, con il collega di Sel De Paolis ha presentato una proposta di legge affinché la Regione dia il via al censimento delle terre pubbliche per essere poi assegnate ai giovani, “offrire l’opportunità di poter utilizzare i terreni agricoli abbandonati è una delle migliori strade per uscire dalla crisi. E l’attenzione dimostrata da Marino è un buon segnale”.

Anna Rita Cillis, La Repubblica

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